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Aliens - Scontro finale (1986)

  • Immagine del redattore: michemar
    michemar
  • 1 dic 2022
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 3 giu 2023


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Aliens - Scontro finale

(Aliens) UK/USA 1986 fantascienza 2h17'


Regia: James Cameron

Sceneggiatura: James Cameron

Fotografia: Adrian Biddle

Montaggio: Ray Lovejoy

Musiche: James Horner

Scenografia: Peter Lamont

Costumi: Emma Porteous


Sigourney Weaver: Ellen Ripley

Carrie Henn: Rebecca "Newt" Jorden

Michael Biehn: c.le Dwayne Hicks

Paul Reiser: Carter J. Burke

Lance Henriksen: Lance Bishop

Bill Paxton: sold. W. Hudson

William Hope: ten. S. Gorman

Jenette Goldstein: sold. J. Vasquez

Al Matthews: serg. Apone

Mark Rolston: sold. Drake

Tip Tipping: sold. Crowe


TRAMA: Dopo più di mezzo secolo, Ripley viene ritrovata alla deriva nello spazio. Una volta risvegliatasi dovrà indagare insieme a un gruppo di marines sul pianeta LB 426 la cui colonia non dà più segni di vita e affrontare di nuovo gli alieni, che questa volta si sono moltiplicati.


Voto 8

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Dopo 57 anni di ibernazione, Ellen Ripley, ritrovata come unica sopravvissuta alla terribile avventura dell'astronave Nostromo, appena giunge sulla Terra riceve l'incarico di ripartire per appurare come mai la colonia del pianeta Acheron abbia misteriosamente interrotto i contatti con la base. Giunta con una squadra di marines dello spazio presso la colonia, scopre che i pionieri sono rimasti vittime della proliferazione di mostruosi alieni, del tutto simili a quello che aveva attaccato il Nostromo. Ma il fatto ancora peggiore è che, nel pianeta, si è annidata la terribile generatrice di quelle creature con il suo immenso nido. Eliminati uno per uno tutti i compagni di Ripley, in uno scontro titanico la donna guerriera e la gigantessa aliena lottano l'una per la salvezza della sua progenie, l'altra per la vita dell'unica sopravvissuta umana della colonia, Newt, una bambina.

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“Stai lontano da lei, maledetta!”

Nel sensazionale seguito di Alien, realizzato con il passaggio di testimone della regia a James Cameron, il sentimento materno costringe il tenente Ellen Ripley, ancora interpretato magnificamente da Sigourney Weaver, ad essere ancora più cattiva, facendone la più grande eroina di azione fantascientifica. Ma soprattutto succede un evento rarissimo, essendo questo sequel uno dei migliori seguiti della storia del cinema, fenomeno che davvero non si verifica quasi mai. Questo secondo episodio ci fa ritrovare la Ripley, insieme a Jones, il gatto, salvata dalla navicella spaziale di emergenza ma il vero problema è che sono trascorsi troppi anni e oltre alle difficoltà di spiegare che cosa sia successo alla Nostromo, Ellen Ripley è sconvolta perché ha saputo che il luogo della loro disastrosa scoperta, il pianeta LV426, è stato colonizzato. Lassù le cose si mettono davvero male e l'eroina traumatizzata viene rispedita sul pianeta insieme a un inaffidabile funzionario, una squadra di spavaldi marines, e un altro androide ambiguo.

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Se il primo film era una casa infestata da fantasmi trasferita su un cargo spaziale, l'emozionante intenso film di James Cameron è un fortino sotto assedio nello spazio, con una squadra d'assalto sempre più rada e l'ingegnosa orfana Newt, tutti minacciati da una folla di creature derivate dallo capostipite della specie: il formidabile mostro inventato da H.R. Giger. E se nel primo film ci siamo spaventati a scoprire buona parte delle sue sembianze, questa volta viene mostrata la madre della specie, la gigantesca regina che depone le uova: il futuro non promette bene, perché di sicuro la saga esprime qui la sua massima potenza. Non a caso, il cervello artificiale dell’astronave Nostromo si chiama Mother.

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C’è anche una mutazione nel modo di apparire dell’alieno, perché se nel film di Ridley Scott del 1979 esso schizzava fuori dalle viscere di John Hurt con una spaventosa parodia del parto, adesso rieccolo in una sorta di utero orrorifico, una cavità gelatinosa che la nostra eroina deve percorrere armata di lanciafiamme e mitragliatrice a tracolla per tentare di incenerire la covata infernale che si nutre dei coloni avvolti in bozzoli filamentosi: il titolo, infatti, non è più Alien, ma Aliens! Lo “scontro finale” è inevitabile, come fossimo in un western, e sarà tra le due madri e a battere la gigantessa aliena sarà una donna-macchina, non più madre organica, quando Sigourney Weaver, infilata in un gigantesco esoscheletro, pesante elevatore di carico, sconfiggerà la regina digrignante umori tossici in un violentissimo match ai confini dell’universo. Ripley, icona vendicatrice del “mostruoso femminile”, cyborg, donna metà carne, metà acciaio.

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Dopo lo strepitoso successo e l’entusiasmo delle platee di tutto il mondo, come ci si poteva fermare solo al primo sequel? Per cui, sempre cambiando regia, ecco nel 1992 Alien³ di David Fincher e nel 1997 Alien - La clonazione di Jean-Pierre Jeunet, a prescindere dai due prequel di Ridley Scott.

Film che fa un po’ di paura ma è bellissimo!

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Riconoscimenti

1987 - Premio Oscar

Miglior montaggio sonoro

Migliori effetti speciali

Candidatura miglior attrice protagonista a Sigourney Weaver

Candidatura migliore scenografia

Candidatura miglior montaggio

Candidatura miglior sonoro

Candidatura miglior colonna sonora

1987 - Golden Globe

Candidatura miglior attrice in un film drammatico a Sigourney Weaver



 
 
 

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