Ammore e malavita (2017)
- michemar

- 14 dic 2022
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 3 giu 2023

Ammore e malavita
Italia 2017 commedia 2h13’
Regia: Manetti Bros.
Sceneggiatura: Michelangelo La Neve, Nicola Macchitella, Manetti Bros.
Fotografia: Francesca Amitrano
Montaggio: Federico Maria Maneschi
Musiche: Pivio, Aldo De Scalzi
Scenografia: Noemi Marchica
Costumi: Daniela Salernitano
Giampaolo Morelli: Ciro
Serena Rossi: Fatima
Carlo Buccirosso: don Vincenzo Strozzalone
Claudia Gerini: donna Maria
Raiz: Rosario
Franco Ricciardi: Gennaro
Antonio Buonomo: zio Mimmo
Giovanni Esposito: boss rivale
Ivan Granatino: giovane sicario
King Danza: sicario del boss rivale
Claudia Federica Petrella: Mariellina
Antonella Morea: badante
Marco Mario de Notaris: dottore
Rosalia Porcaro: conoscente di Fatima
Patrizio Rispo: cartolaio
TRAMA: A Napoli si incrociano i destini i quattro differenti individui: un boss della camorra decide di cambiare vita e tenta in tutti i modi di sparire dalla circolazione con l’aiuto dell'astuta moglie mentre un'infermiera sognatrice e un temuto sicario sono sospesi tra il loro passato e un incerto futuro.
Voto 6,5

È la storia di Ciro (Giampaolo Morelli), temuto killer della camorra al soldo di don Vincenzo (Carlo Buccirosso), “’o re d’o pesce”, e della sua astuta moglie, donna Maria (Claudia Gerini). Il mondo del ragazzo è tuttavia destinato ad andare in frantumi quando viene incaricato di uccidere una testimone, Fatima (Serena Rossi), che scoprirà essere il suo grande amore dell'adolescenza. Grande protagonista del film è naturalmente anche la città di Napoli, che i due registi romani, capaci di ridisegnare sotto aspetti divertenti la città, definiscono "capitale italiana della cultura”. I quali scherzano, come amano fare, dicendo: “Volevamo prendere le distanze, scherzare sul 'gomorrismo' che ha generato la mostruosità per cui in una città come Napoli le vele di Scampia stanno come il Colosseo a Roma e la Torre Eiffel a Parigi”.

Un film simpaticissimo e perfino divertente realizzato mescolando, scherzosamente, generi molto differenti: la commedia, il musical, il noir, omaggiando l’azione cinematografica di Hong King con il doppio, il pop melodico, l’amicizia e l’”ammore” e lasciando liberi gli interpreti con una recitazione sopra le righe, elemento essenziale per dare maggiore dote di satira appunto sul “gomorrismo”. Lo dimostra il fatto che resta pur sempre una commedia in musica, parole, balletti, pallottole e passioni, dove un boss napoletano sceglie - su suggerimento della moglie, che così scatena una scia di sangue - di morire per finta per poter vivere meglio.

Ma ridendo dei contenuti e facendo divertire il pubblico resta un lavoro serio, basato sicuramente sulla cinefilia degli autori e, come risulta evidente, sulla felicità di girare un film di questo tipo ibrido. Questo modo di concepire il cinema da parte dei Manetti ha fatto sì che sono passati, tramite la presente opera, da quella similare chiamata Song'e Napule al passo successivo e cioè al personaggio fumettistico, lasciato nel pieno spirito, di Diabolik.

I premi non si sono fatti attendere ed è arrivata una pioggia di statuette dai David ai Nastri d’Argento, sino al Premio Pasinetti al Festival di Venezia del 2017.
Accettato lo spirito e stando al gioco, risulta un film piacevole e divertente.

Riconoscimenti
2018 - David di Donatello
Miglior film
Migliore attrice non protagonista a Claudia Gerini
Migliori costumi
Miglior musicista
Miglior canzone originale
Candidatura per il miglior regista
Candidatura per la migliore sceneggiatura originale
Candidatura per il miglior produttore
Candidatura per il migliore attore non protagonista a Carlo Buccirosso
Candidatura per la migliore scenografia
Candidatura per il miglior trucco
Candidatura per la miglior acconciatura
Candidatura per il miglior montaggio
Candidatura per il miglior suono
Candidatura per i migliori effetti speciali visivi






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