Arrangiatevi (1959)
- michemar

- 31 mag
- Tempo di lettura: 2 min

Arrangiatevi
Italia 1959 commedia 1h50’
Regia: Mauro Bolognini
Soggetto: Mario De Majo, Vinicio Gioli (commedia Casa nova… vita nova)
Sceneggiatura: Leonardo Benvenuti, Piero De Bernardi
Fotografia: Carlo Carlini
Montaggio: Roberto Cinquini
Musiche: Carlo Rustichelli
Scenografia: Mario Garbuglia, Gastone Carsetti
Costumi: Piero Tosi, Orietta Nasalli-Rocca
Peppino De Filippo: Peppino Armentano
Totò: nonno Illuminato
Laura Adani: Maria Armentano
Cristina Gajoni: Maria Berta Armentano
Cathia Caro: Bianca Armentano
Marcello Paolini: Nicola Armentano
Enrico Olivieri: Salvatore Armentano
Mario Valdemarin: Luciano
Vittorio Caprioli: Pino Calamai
Franca Valeri: Marisa detta Siberia
Achille Majeroni: nonno istriano
Giorgio Ardisson: Romano
Luigi De Filippo: Neri
Antoine Nicos: padre rettore
Lola Braccini: sora Gina
Arrigo Peri: Santini
Giusi Raspani Dandolo: madre istriana
Leopoldo Valentini: Bossi
Angelo Zanolli: Felice
Adriana Asti: baby sitter allo zoo
TRAMA: Il 20 settembre 1958 entra in vigore la legge Merlin: vengono chiuse quelle che già erano dette “case chiuse” e si rendono disponibili appartamenti (che nessuno vuole). Il callista Peppino Armentano, che ha impellenti problemi di coabitazione, si traferisce, ignaro e ingenuo, con la numerosa famiglia in uno di questi alloggi particolari. Ma il nonno, Cavaliere di Vittorio Veneto, si ricorda di essere già stato tra quelle mura molti anni addietro, ai tempi della sua giovinezza.
VOTO 6

Nel 1958 la Legge Merlin aboliva la regolamentazione della prostituzione e sancì definitivamente la chiusura delle case di tolleranza. Un anno più tardi il regista Bolognini, prima di passare ad opere più impegnative e veri drammi, era autore di commedie di intrattenimento e l’anno seguente all’entrata in vigore della legge, dirige questa simpatica commedia che sta al passo con i tempi e racconta, in maniera ironica, quello che era appena successo.

Nel film vediamo il capofamiglia Peppino (Peppino De Filippo) che finisce col comprare a prezzo stracciato un appartamento in Via Fontanella per il tramite di un trafficone di nome Pino Calamai (Vittorio Caprioli). Questa casa è proprio il luogo dove prima stava il famoso bordello della Sora Gina. Naturalmente Peppino non dice nulla ai suoi e per qualche giorno riesce a ingannare la moglie entusiasta di quella sistemazione, ma le risatine dei vicini, gli strani affreschi sui soffitti e i clienti che pensano ci sia un nuovo giro di prostituzione inducono la famiglia a non uscire più, pur di evitare lo scherno della gente.
L’uomo era stato costretto a trovare una nuova abitazione in quanto nella casa dove abitavano vivevano ben due famiglie. La prima è appunto la famiglia di Peppino Armentano, di professione podologo o come si chiama lui callista, composta da lui, la moglie, due figlie, due figli e il nonno; la seconda è una famiglia originariamente composta da una coppia di esuli istriani, il nonno e un figlio ma poi quest'ultima famiglia crescerà, arrivando ad avere ben otto figli.
È lo stesso Peppino che deve risolvere la situazione e riconquistare la fiducia della moglie. Memorabile finale in cui il nonno Illuminato (Totò), affacciato dal balcone, fa un discorso ai cittadini cercando di convincerli che ormai è inutile lasciarsi andare ai ricordi e alla nostalgia.














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