Atlas (2021)
- michemar

- 12 nov 2024
- Tempo di lettura: 3 min

Atlas
Svizzera/Belgio/Italia 2021 dramma 1h30’
Regia: Niccolò Castelli
Sceneggiatura: Niccolò Castelli, Stefano Pasetto
Fotografia: Pietro Zuercher
Montaggio: Esmeralda Calabria
Musiche: Karim Baggili
Scenografia: Georg Bringolf
Costumi: Sabine Zappitelli
Matilda De Angelis: Allegra
Helmi Dridi: Arad
Angelo Bison: Fulvio
Nicola Perot: Benni
Kevin Blaser: Sandro
Irene Casagrande: Giulia
Anna Manuelli: Sonia
Anna Ferruzzo: Margherita
Neri Marcorè: Ludovico
Giacomo Bastianelli: Bisto
Doro Müggler: Greta
Cristina Zamboni: Ladina
Andrea Zogg: padre di Benni
TRAMA: Appassionata di arrampicata, Allegra è vittima di un attacco terroristico che costa la vita ai suoi amici. Annientata dal senso di colpa e dal desiderio di vendetta si ritira nella solitudine. I suoi cari sono impotenti. Così, per tornare a godere della vita Allegra deve intraprendere una lunga lotta contro se stessa. In questo contesto incontra Arad, un giovane rifugiato del Medio Oriente: la fiducia nel diverso rimane un difficile ostacolo.
Voto 6 –

Allegra, interpretata da Matilda De Angelis, è devastata dalle ferite riportate e dal trauma psicologico. La sua passione per l’arrampicata e il lavoro che amava sono ora offuscati dal dolore della perdita e dal senso di colpa per essere l’unica sopravvissuta di un gruppo di amici. Durante la sua lunga e dolorosa riabilitazione, inizia a sospettare di un uomo mediorientale che si muove in città con la custodia contenente uno strumento musicale. Decisa a scoprire la verità, lo pedina e irrompe nella sua vita, solo per scoprire che è un rifugiato che ha subito un destino simile al suo.
In verità, il materiale a disposizione del regista non era cattivo, era una buona base di partenza, oltre ad un cast pregevole, ad iniziare dalla ottima Matilda De Angelis, ma è come se la gallina abbia deposto un uovo piccolo e di sapore mediocre. Peccato perché inizialmente Niccolò Castelli è capace di creare un’adeguata atmosfera per un dramma che viene spiegato a rate, in flashback e riferimenti molto vaghi, fin quando, quasi alla fine, si intravede il motivo di tanta sofferenza. Fisica e morale.
Ma evidentemente non vuole essere un film compiuto, nel senso che, volgendo al termine, si sceglie di lasciare tutto in sospensione, evitando con intelligenza e delicatezza – complimenti al regista e all’altro sceneggiatore, Stefano Pasetto – la patetica storia d’amore tra due persone che soffrono, partendo dai due estremi del segmento: dal sospetto di Allegra su Arad, passando all’avvicinamento cauto e per dispetto, fino alla consapevolezza del dramma comune.
In opposizione, invece c’è chi si chiude per non pensarci più, come Ludovico, il padre dell’amica intima, interpretato da Neri Marcorè. La narrazione è arricchita da una colonna sonora evocativa e da una regia che riesce a bilanciare il dramma personale con la tensione della trama. Cicatrici come tappe per maturare e guardare diversamente la vita. Brani mediorientali suonati e urlati come atto liberatorio.
In ogni caso, il regista avrebbe dovuto osare di più, evitando di essere timido, perché, in fondo, resta un’opera che invita lo spettatore a riflettere sulle conseguenze del terrorismo e sulla resilienza umana di fronte a tragedie inimmaginabili. La performance di Matilda De Angelis è intensa e commovente, rendendo la pellicola un’esperienza emotiva e coinvolgente.

Il film è liberamente ispirato alla vera storia di una ragazza ticinese (è girato a Lugano, oltre che sulle Dolomiti, esaltate dalle riprese), unica sopravvissuta di due coppie seduti ai tavolini del Café Argana il giorno dell’attentato. Era successo che poco prima di mezzogiorno del 28 aprile 2011, un’esplosione all’interno del locale nella medina di Marrakech uccise 18 persone e ne ferì altre 25. Inizialmente si pensava a un’accidentale esplosione di gas, ma più tardi vennero tenuti responsabili gli appartenenti al gruppo Al-qaida del Maghreb islamico, che però ha sempre negato.
Tra i 4 premi e le 5 candidature, si segnala il riconoscimento a Matilda De Angelis quale miglior attrice al Festival di Taormina 2021.






















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