Black Box - La scatola nera (2021)
- michemar

- 7 lug 2022
- Tempo di lettura: 4 min
Aggiornamento: 23 gen 2024

Black Box - La scatola nera
(Boîte noire) Francia/Belgio 2021 thriller 2h9’
Regia: Yann Gozlan
Sceneggiatura: Yann Gozlan, Nicolas Bouvet-Levrard, Simon Moutairou
Fotografia: Pierre Cottereau
Montaggio: Valentin Féron
Musiche: Philippe Rombi
Scenografia: Michel Barthélémy
Costumi: Olivier Ligen
Pierre Niney: Mathieu Vasseur
Lou de Laâge: Noémie Vasseur
André Dussollier: Philippe Rénier
Sébastien Pouderoux: Xavier Renaud
Olivier Rabourdin: Victor Pollock
Guillaume Marquet: Antoine Balsan
Mehdi Djaadi: Samir
Anne Azoulay: Caroline Delmas
Aurélien Recoing: Claude Varins
André Marcon: Dorval
Grégori Derangère: Alain Roussin
TRAMA: Un giovane e talentuoso analista di scatole nere è in missione per risolvere il motivo dell'incidente mortale di un aereo nuovo di zecca.
Voto 7

Che cosa è successo sul volo Dubai-Parigi prima che l'aereo si schiantasse sulle Alpi dell’Alta Savoia? La prima operazione che si effettua, ovviamente dopo aver localizzati i resti dell’aereo e individuati i corpi dei passeggeri e soccorso gli eventuali sopravvissuti, è sempre quello di trovare la cosiddetta “scatola nera”, apparecchiatura che registra tutte le comunicazioni avvenute a bordo e i dati di volo. In quel dispositivo elettronico è depositata a futura memoria tutto ciò che è successo prima della disgrazia e diventa essenziale per capire i motivi dell’incidente e soprattutto stabilirne le cause per poter migliorare la sicurezza dei voli. Per questi delicati compiti esistono imprese specializzate che sanno analizzare il congegno e ricavare dall’audio e dai dati tecnici la realtà degli ultimi minuti prima della sciagura.

Mathieu Vassier è un tecnico dell'autorità responsabile per le indagini, la BEA (Bureau d'enquêtes et d'analyses pour la sécurité de l'aviation civile) a cui viene affidato il delicato incarico di investigare su quello che è un disastro aereo senza precedenti, con 300 vittime più 16 del personale di bordo. Tutte le ipotesi vengono valutate ma solo un'analisi attenta della scatola nera porterà a un'inattesa e sconcertante verità. Troppi interessi finanziari sono implicati e le indagini si rivelano molto difficoltose. L’aereo era nuovissimo e aveva in dotazione le più moderne tecnologie anche per riparare agli errori da parte dei piloti. Non è l’unico incidente su cui la BEA sta indagando e il nostro protagonista è molto considerato, essendo un maniacale tecnico che oltre ad essere un testardo investigatore è anche dotato di un eccellente intuito, di una intelligenza che lo ha reso negli ultimi tempi un dipendente molto considerato, soprattutto dal responsabile della società Philippe Rénier.

Come spesso succede, i più bravi sono anche considerati antipatici dai colleghi invidiosi e Mathieu non fa eccezione, ma lui, sempre convinto delle sue intuizioni, non ci fa caso e vive una felice relazione con la moglie Noémie, anch’essa impiegata nel ramo, presso una società costruttrice di velivoli per viaggi intercontinentali di ultima generazione. Quando i sospetti di manomissione della scatola nera sorgono nella mente di Mathieu e pian piano diventano quasi una certezza, egli viene contrastato anche con minacce misteriose che non può dimostrare. Anzi, ha difficoltà anche a dimostrare i suoi sospetti, perché il maggiore imputato è un suo collega che nel frattempo è sparito nel nulla. A dir a verità, alcune incertezze ed erronee valutazioni iniziali del tecnico hanno indotto alla giustificabile perplessità sulle sue deduzioni, fino al punto che viene ritenuto, anche dal superiore che credeva ciecamente nel suo lavoro, troppo ossessionato dalle scoperte, ritenuto cioè ormai fuorviato dalle logiche investigative. Lui si sente accerchiato e deluso, impaurito dall’ambiente, e persino allontanato dalla moglie che lo vede turbato e non più lucido e obiettivo.

Mathieu è solo contro tutti ma fermamente convinto delle sue ultime conclusioni e ormai si muove come un detective della polizia, indagando con sprezzo del pericolo per la sua stessa vita. È un animale che fiuta la pista, sapendo che è quella giusta, orma dopo orma, prova dopo prova, evidenze che risultano eclatanti e che accusano senza scusanti le persone che sospettava sin dal principio. Quando la moglie si accorge che lui aveva ragione è ormai troppo tardi e lei, nel frattempo, si è fatta trarre in inganno da persone che avevano troppi interessi implicati. Interessi finanziari e di investimenti di cifre con molti zeri che non si fermano davanti a nulla, neanche a depistaggi clamorosi: se in un primo momento l'ascolto del Cockpit Voice Recorder (denominato CVR) aveva portato Mathieu a concludere che il motivo per cui l’aereo era caduto a causa di un attentato di un passeggero islamico non era plausibile con il resto del contesto, quello che era venuto a galla in seguito era davvero clamoroso. Il film dell’eccellente Yann Gozlan prende anche la piega del melodramma quando il protagonista compie un atto professionalmente illecito rubando dal computer della moglie una prova determinante, coinvolgendola suo malgrado nello scandalo.

In un film che oltrepassa le due ore (ma di cui non ci si accorge, prova evidente della notevole suspense e della buona sceneggiatura dei tre autori dello script), questo regista francese, il cui cinema ondeggia sempre tra horror e thriller, inquadra una trama appassionante e disegna una figura centrale che lo spettatore non sa bene come giudicare, oscillando tra i dubbi e le apparenti certezze, dovuti anche al suo comportamento che può sembrare essere ambiguo, sempre in uno stato emozionale troppo impulsivo e passionale, ma basato su dati tecnici dedotti da parte sua. Non è una persona rassicurante, non è detto che gli daremmo le chiavi della nostra auto, ma non è affidabile neanche il comportamento della sua compagna, dei dirigenti delle società con cui ha a che fare. In poche parole, lui è uno psicotico, un visionario, o forse semplicemente un genio incompreso che ha capito tutto e intorno a lui c’è solo terra bruciata, per cui se lo assecondi resti ustionato? Il finale è un crescendo degno dei migliori gialli di letteratura e di cinema, con effrazioni, furti di dati informatici, tuffi in torrenti bui, scoperte che confermano. Un thriller in piena regola, avvincente fino alla fine.


Ottimo Pierre Niney, davvero bravo, inquadrato nei dubbi e nelle incertezze da un regista che sa il fatto suo e di cui sarà interessante conoscere il passato ed il futuro. Con lui sono da rimarcare la bella Lou de Laâge e l’ottimo esperto attore di mille film francesi, André Dussollier.
Film promosso e consigliatissimo.
Riconoscimenti
2022 – Premio César
Candidato per il miglior attore a Pierre Niney
Candidato per la migliore sceneggiatura originale
Candidato per la migliore musica
Candidato per il miglior sonoro
Candidato per il miglior montaggio






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