Black Dahlia (2006)
- michemar

- 14 mag
- Tempo di lettura: 2 min

Black Dahlia
(The Black Dahlia) USA/Germania/Francia 2006 noir 2h1’
Regia: Brian De Palma
Soggetto: James Ellroy (romanzo)
Sceneggiatura: Josh Friedman
Fotografia: Vilmos Zsigmond
Montaggio: Bill Pankow
Musiche: Mark Isham
Scenografia: Dante Ferretti
Costumi: Jenny Beavan
Josh Hartnett: Dwight “Bucky” Bleichert
Scarlett Johansson: Kay Lake
Aaron Eckhart: Leland Blanchard
Hilary Swank: Madeleine Linscott
Mia Kirshner: Elizabeth Short
Mike Starr: Russ Millard
Fiona Shaw: Ramona Linscott
Kevin Dunn: sig. Short
Rose McGowan: Sheryl Saddon
TRAMA: Due poliziotti vedono la loro vita personale e professionale andare in frantumi in seguito alle indagini sull'omicidio di Elizabeth Short, la “Dalia Nera”.
VOTO 6 -

1947. Bucky Bleichert e Lee Blanchard sono due poliziotti amici, ex pugili, innamorati della stessa donna, la misteriosa Kay Lake. La loro esistenza viene sconvolta quando i due si ritrovano a indagare sul brutale omicidio di Elizabeth Short, una giovane con ambizioni d’attrice soprannominata la Dalia nera.
Il lato positivo è che Brian De Palma gira un film tratto dal romanzo omonimo di James Ellroy, il che è già di per sé un immaginario che promette molto. Il lato negativo è che il film purtroppo non ha dato i risultati sperati. Ci resta comunque una pellicola che attrae l’attenzione e si fa rispettare sino al termine.
Il regista ci fa immergere ben presto nell’atmosfera noir dei romanzi di Ellroy come nel misterioso caso irrisolto dell’omicidio di Elizabeth Short, soprannominata la Dalia Nera. Ambientato nella Los Angeles del 1947, il film segue i detective Dwight “Bucky” Bleichert e Leland Blanchard, interpretati rispettivamente da Josh Hartnett e Aaron Eckhart, nel loro tentativo di risolvere il caso.
La pellicola si distingue per il suo stile noir e per la regia di De Palma, che, pur affrontando le aspettative dei fan del libro e del famoso scrittore, sceglie di percorrere una strada propria, adattando la storia alle sue esigenze registiche. Nonostante alcune critiche riguardo la difficoltà di amalgamare i talenti del cast stellare, che include anche Scarlett Johansson e Hilary Swank, il film rimane un esempio di come il cinema possa reinterpretare la letteratura e la storia, creando un’opera che riflette le ossessioni e le angosce personali del suo creatore.
Inevitabile, considerando il regista, il forte dosaggio di erotismo profuso in molte scene, tanto che si può definire anche come un esempio di “hard boiled detective movie”.
Riconoscimenti
Premio Oscar 2007
Candidatura miglior fotografia
Nastro d'argento 2007
Migliore scenografia


























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