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Broken City (2013)

  • Immagine del redattore: michemar
    michemar
  • 9 feb 2023
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 26 nov

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Broken City

USA 2013 poliziesco 1h49’


Regia: Allen Hughes

Sceneggiatura: Brian Tucker

Fotografia: Ben Seresin

Montaggio: Cindy Mollo

Musiche: Atticus Ross, Leopold Ross, Claudia Sarne

Scenografia: Tom Duffield

Costumi: Betsy Heimann


Mark Wahlberg: Billy Taggart

Russell Crowe: sindaco Nicholas Hostetler

Catherine Zeta Jones: Cathleen Hostetler

Jeffrey Wright: cap. Carl Fairbanks

Barry Pepper: Jack Valliant

Alona Tal: Katy Bradshaw

Natalie Martinez: Natalie Barrow

Michael Beach: Tony Jansen

Kyle Chandler: Paul Andrews

James Ransone: Todd Lancaster

Griffin Dunne: Sam Lancaster

Justin Chambers: Ryan Blake


TRAMA: In una città in cui dilaga l’ingiustizia, l'ex poliziotto Billy Taggart cerca redenzione e vendetta dopo essere stato tradito e incastrato dalla personalità più potente: il sindaco Nicholas Hostetler.


Voto 6-


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Sette anni dopo essere stato costretto a lasciare la polizia di New York in seguito a uno scandalo provocato da una discutibile operazione ed essersi reinventato come detective privato, Billy Taggart (Mark Wahlberg) viene assunto dal sindaco Nicholas Hosteler (Russell Crowe) - lo stesso uomo che ha decretato la fine della sua carriera da agente - per indagare sulla sospetta infedeltà della moglie (Catherine Zeta-Jones). Quando l'amante di questa viene ritrovato morto, le cose diventano più complesse di quanto Taggart avrebbe mai potuto prevedere. Al centro delle attenzioni sia della moglie del sindaco sia del suo ex capo della polizia, che lo spinge a mettere Hosteler al centro delle sue indagini, Taggart ha la grande occasione per sanare i suoi errori del passato e scoprire una fitta rete di legami tra la criminalità, la politica e il mondo dell'imprenditoria.


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Il film si apre con un prologo ambientato sette anni prima, quando il detective della polizia Billy Taggart si deve difendere in un'aula di tribunale dalle accuse di aver ucciso un indagato fortemente sospettato: la strana situazione vede il sindaco di New York, Hostetler, che lo considera un eroe, mentre il capo della polizia, Carl Fairbanks (Jeffrey Wright), non ne è così sicuro. Billy viene scagionato ma, poiché sono state nascoste prove che forse lo avrebbero condannato, al poliziotto è consigliato (diciamo pure costretto) a dimettersi per mettere a tacere le voci che girano e impedire ulteriori danni al corpo di polizia. Lui deve accettare, pur con riluttanza, ma sette anni dopo lo ritroviamo ancora come detective ma stavolta privato. Per giunta in crisi con la sua ragazza Natalie (Natalie Martinez), la cui relazione appare alquanto stantia e con una certa simpatia e attrazione verso la sua esuberante assistente, Katy (Alona Tal). È ora che l’ancora sindaco della città chiama Billy perché ha bisogno di qualcuno che rintracci sua moglie Cathleen e indaghi per accertarsi della sua sospetta infedeltà. Pretende addirittura foto e l'identità dell'amante, e certezze, perché è in piena campagna elettorale e teme che lo scandalo possa danneggiarlo alla serrata corsa a sindaco con lo sfidante Jack Valliant (Barry Pepper). Nulla deve trapelare sui giornali, Billy deve arrivare prima di tutti alla verità. La compensa pare principesca: 50.000 dollari! Va da sé che non tutto è come sembra e che il detective sta per essere manipolato ed utilizzato come una pedina in una partita a scacchi più grossa di lui.


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Il plot non è certo originale, è uno schema visto in altre centinaia di film, e il fratello meno bravo e fortunato del più noto Albert, Allen Hughes, cerca e approfitta di un cast nobile per un film che non racconta nulla di nuovo. Tutto starà nelle sue mani per dare vivacità, tensione e ritmo ad una trama solitamente sfruttata dal genere noir e poliziesco. Ne viene fuori un rude e intricato hard boiled a cavallo tra le virtù e i vizi degli uomini politici corrotti e implicati nei crimini metropolitani: perfetti pubblicamente e sporchi in privato. E ci risiamo con il bianco stupidamente omofobo, cristiano e violento che abbiamo visto tante volte.


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I colpi di scena che si attendono arrivano ma sono un po’ “telefonati”, ma comunque il film si lascia vedere pur senza grande entusiasmo, arrivando a intrattenere come succede a molti thriller con politici potenti e senza scrupoli per la propria carriera e detective a volte ingenui che cercano di risalire la corrente, dopo gli infortuni professionali. Sia che il difetto principale risieda nella sceneggiatura o sia il risultato di un montaggio eccessivamente aggressivo, il risultato finale offre solo sporadici scorci dell'avvincente schema in cui l’opera di Allen Hughes non riesce ad evolversi.


Il cast è importante e composto da attori adatti ma è l’insieme che non vola alto.

Trascurabile ma vedibile.



 
 
 

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michemar

cinefilo da bambino

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