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Bronco Billy (1980)

  • Immagine del redattore: michemar
    michemar
  • 1 mar 2023
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 11 mag 2023


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Bronco Billy

USA 1980 commedia 1h56’


Regia: Clint Eastwood

Sceneggiatura: Dennis Hackin

Fotografia: David Worth

Montaggio: Ferris Webster, Joel Cox

Scenografia: Eugène Lourié

Costumi: Glenn Wright


Clint Eastwood: Bronco Billy McCoy

Sondra Locke: Antoinette Lilly

Geoffrey Lewis: John Arlington

Scatman Crothers: Doc Lynch

Bill McKinney: Lefty LeBow

Sam Bottoms: Leonard James

Dan Vadis: Grande Aquila

Sierra Pecheur: Lorraine

William Prince: Edgar Lipton

Walter Barnes: sceriffo Dix

Beverlee McKinsey: Irene Lily

Woodrow Parfrey: dottor Canterbury


TRAMA: Bronco Billy è un cowboy moderno, che organizza il Wild West Show, uno spettacolo itinerante. Nel frattempo, Antoinette Lilly e John Arlington si uniscono in un matrimonio d’interesse che non andrà a buon fine e le strade si incroceranno in maniera sorprendente.


Voto 6,5

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Dopo i primi sei lavori da regista (anche di più se si considerano i mancati accrediti) Clint Eastwood abbandona per un attimo i temi ricorrenti del suo cinema (polizieschi e primi western) per dare sfogo alla sua vena più intimista e leggera, con una commedia piacevole e nostalgica dell’antico West, fino al punto di volerne mostrare il lato più gentile. Interpreta, così, un tardo cowboy, il titolare di uno spettacolo itinerante del selvaggio West che si arrabatta attraverso momenti difficili dell’attività. La troupe stanca e senza soldi, riceve una scossa con l'arrivo di un’ereditiera viziata (Sondra Locke) che si unisce con riluttanza al gruppo dopo essere stata abbandonata dal marito (Geoffrey Lewis) dopo la prima notte di nozze. Sentimenti che pian piano abbandonerà, ricredendosi.

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Come in Sotto le stelle (con Kirk Douglas) e Il re del rodeo (con Cliff Robertson), Bronco Billy è in fondo un altro film su un uomo che cerca di mantenere i codici di condotta del vecchio West in un mondo moderno sempre più cinico, mentre la sceneggiatura di Dennis Hackin e del fidato Joel Cox utilizza anche la troupe come un modo interessante per attingere alla promessa sbiadita del sogno americano, dove ogni persona dello spettacolo, di quello show in particolare, diventa ciò che vuole diventare e sono tutti di estrazione differente. Al fianco del futuro grande regista c’è Sondra Locke al suo terzo film con quello che era il suo compagno da cinque anni e il resto della squadra pare giustamente scelto, in particolare Scatman Crothers (rimasto nella storia soprattutto per Shining) come capobanda del gruppo.

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Giocando con il suo personaggio, Clint gira un western moderno e nostalgico (non crepuscolare, però, come il Buffalo Bill altmaniano) con accenni di sentimento, con un’atmosfera picaresca, di avventura e di sopravvivenza, come quando da ragazzini vedevamo giungere nei paesi i circhi malmessi che dovevano sbarcare il lunario. Lui è il padrone dello show in cui sono affluiti personaggi di vario tipo ed estrazione, persino ex criminali e disertori, che pur non riuscendo a racimolare il minimo della sussistenza si accontentano di fare felici le persone che vanno allo spettacolo, soprattutto i bambini, gli orfani e li vediamo spesso recarsi in luoghi in cui si esibiscono gratuitamente. Per loro fortuna, la monotonia quotidiana viene interrotta, e cambia così la storia, solo quando arriva la benestante Antoinette.

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La figura di Bronco Billy è alquanto particolare anche, e non solo, perché gli piace assumere la patente di chi accoglie chiunque e offre a tutti una seconda possibilità, ma allo stesso tempo arriva il messaggio secondo il quale hai solo una vita e quindi bisognerebbe cercare di viverla nel modo che preferisci, o per lo meno il meglio possibile. Addirittura succede anche che ogni volta che incontra un gruppo di ragazzi, giovani cowboy come ama chiamarli, ha qualche parola di saggezza e di sani insegnamenti. Calma, però, ci sono anche vere sparatorie, eh!


Non consueto e soprattutto non poco per un film di Clint, non molto fuori dagli schemi in cui lo rivedremo negli anni a seguire: non dimentichiamo come si comporta il suo protagonista in Cry Macho - Ritorno a casa o in Gran Torino.


Come c’era da aspettarsi, la coppia che costruisce con la sua Sondra Locke rivela la buona chimica che già c’era tra i due, prima quasi odiandosi e poi, come nelle belle favole, permettendo ai loro sentimenti di esprimersi. Bella anche la presenza del citato Scatman Crothers, con il suo grande sorriso.


Non è il film che la gente ricorda di più di Eastwood ma è sufficientemente divertente e non banale, poco conosciuto, soprattutto molto personale e molto vicino alla vena country che si rivedrà nel bel Honkytonk Man: la nostalgia per un mondo scomparso. Un film che fa piacere rivedere.



 
 
 

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