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Brothers (2009)

  • Immagine del redattore: michemar
    michemar
  • 22 set 2020
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 25 ago 2023


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Brothers

USA 2009 dramma 1h45'

Regia: Jim Sheridan

Sceneggiatura: David Benioff

Fotografia: Frederick Elmes

Montaggio: Jay Cassidy

Musiche: Thomas Newman

Scenografia: Tony Fanning

Costumi: Durinda Wood

Tobey Maguire: Sam Cahill

Natalie Portman: Grace Cahill

Jake Gyllenhaal: Tommy Cahill

Carey Mulligan: Cassie Willis

Clifton Collins Jr.: magg. Cavazos

Sam Shepard: Hank Cahill

Mare Winningham: Elsie

TRAMA: Sam - sposato con Grace, dalla quale ha avuto due figlie - sceglie di partire per una missione in Afghanistan. Dopo la notizia della sua scomparsa, il fratello Tommy, uno sbandato appena uscito di prigione che vive da sempre ai margini della legalità, quasi per caso inizia una storia con Grace: ne scaturisce una situazione nella quale i sentimenti tendono a confondersi e che va complicandosi enormemente quando Sam torna inaspettatamente a casa, fortemente traumatizzato.

Voto 7

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Siamo nel Midwest del 2007 e gli americani sono in guerra in l’Afghanistan. Sam, partito per quella terra, viene dato per morto dopo che risulta disperso durante un’azione militare. Invece si salva e tornando a casa scopre che la moglie e il fratello sono diventati troppo intimi. Tutto qui? No! La versione americana del film danese di Susanne Bier (Non desiderare la donna d'altri) firmata dall’irlandese Jim Sheridan ricalca il dramma scandinavo, quasi ne fa una fotocopia, ma lo rilancia, concentrandosi sulla lacerazione degli affetti e delle emozioni determinate dalla guerra nel tessuto sociale e comunitario americano, un po’ frenate dalla versione tipicamente gelida della versione originale nordeuropea, che rimane comunque un eccellente film.

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Il film di Sheridan costruisce bene l’alternanza nel montaggio delle due storie parallele: da un lato la tragedia di un prigioniero maltrattato e disperato, con speranze lontane di liberarsi e fuggire da quell’inferno e dall’altro la strana situazione di una moglie quasi vedova che, lenendo il dolore della solitudine, riceve affetto e con fatica lo contraccambia, pur se in un ambiente familiare difficile. Il ritorno del soldato apre squarci di circostanze fortemente spiacevoli e di dissidi acri tra i due fratelli. È qui il maggior lavoro di Sheridan e degli ottimi attori protagonisti.

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Torna quindi un sottogenere, il melodramma del reinserimento, quello faticoso e drammatico dei reduci che tante volte ci mostra il cinema americano. Ciò che fa maggiormente impressione è la faccia da “good boy” di Tobey Maguire che diventa sempre più cattiva e intorbidirsi come una “palla di lardo” kubrickiana. La sua faccia rabbiosa e nervosa si contrappone a quella di bravo ragazzo di Jake Gyllenhaal e a quella dolce e minuta della solita brava Natalie Portman, mentre come da circostanza il duro di famiglia è nelle mani salde di Sam Shepard.


Riconoscimenti

2010 - Golden Globe

Candidatura per il miglior attore a Tobey Maguire

Candidatura per la migliore canzone originale (Winter degli U2)


 
 
 

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