Caccia al 12° uomo (2017)
- michemar

- 13 gen
- Tempo di lettura: 2 min

Caccia al 12° uomo
(Den 12. Mann) Norvegia 2017 guerra 2h15’
Regia: Harald Zwart
Soggetto: Tore Haug e Astrid Karlsen Scott (Jan Baalsrud and Those Who Saved Him), David Howarth (We Die Alone)
Sceneggiatura: Petter Skavlan (Alex Boe)
Fotografia: Geir Hartly Andreassen
Montaggio: Jens Christian Fodstad
Musiche: Christophe Beck
Scenografia: Mikael Varhelyi
Costumi: Karen Fabritius Gram
Thomas Gullestad: Jan Baalsrud
Jonathan Rhys-Meyers: magg. Kurt Stage
Marie Blokhus: Gudrun Grønnvoll
Mads Sjøgård Pettersen: Marius Grønnvoll
Kim Jøran Olsen: Nils “Nigo” Nilsen
Julia Bache-Wiig: Hanna Grønnvoll
Vegar Hoel: Sigurd Eskeland
Martin Kiefer: Walther Wenders
Trond Peter Stamsø Munch: Aslak Fossvoll
Maria Grazia Di Meo: Anna Pedersen
TRAMA: Vera storia accaduta durante la Seconda guerra mondiale a Jan Baalsrud, uno dei 12 sabotatori inviati nel 1943 dall’Inghilterra alla Norvegia settentrionale occupata dai nazisti. Dopo che la loro barca è stata affondata dai tedeschi, Jan va in fuga verso la neutrale Svezia. Tuttavia, le brutali condizioni meteorologiche si rivelano probabilmente un nemico ancora più grande delle pattuglie naziste.
VOTO 7

Nelle Isole Shetland, 12 combattenti della resistenza norvegese salgono a bordo di un peschereccio con otto tonnellate di esplosivo e attraversano il Mare del Nord per portare a compimento l’Operazione Martin con lo scopo di sabotare le strutture militari tedesche. La missione si mette nei guai subito dopo aver raggiunto la Norvegia, dove il loro contatto locale è morto da tempo e la loro identità è compromessa da un simpatizzante nazista, che informa i soldati del loro arrivo.
Il regista quasi sconosciuto Harald Zwart, nonostante un discreto curriculum hollywoodiano, è un figlio dei Paesi Bassi, e ha a lungo accarezzato il desiderio di raccontare – lui cresciuto con la famiglia in Norvegia - la storia di Jan Baalsrud (Thomas Gullestad), un soldato della resistenza norvegese.
Addestrato nel Regno Unito, quest’uomo faceva parte di una dozzina di partigiano inviati in Norvegia con la missione di distruggere una base aerea tedesca. La missione però era praticamente finita prima ancora che avesse la possibilità di iniziare con la sua conseguente fuga solitaria, inseguito senza sosta dai nazisti. La lunga odissea di sopravvivenza, tra gelo e acque ghiacciate, diventa una lotta con la inospitale natura e i determinati soldati tedeschi, capitanati dal maggiore Kurt Stage (Jonathan Rhys Meyers).
Film appassionante, basato su una storia vera e realizzata da Zwart con sequenze riuscite, che rendono credibile la sofferenza del protagonista. Analogamente ai libri da cui è tratto, il film pone l’accento sugli sforzi profusi da coloro che hanno aiutato l’uomo a nascondersi e a fuggire. Questo rispecchia le dichiarazioni dello stesso Baalsrud, che ha sempre sottolineato il coraggio dimostrato dalla popolazione locale durante quel periodo buio.
La trama del film offre una rappresentazione dettagliata dell’inseguimento dal punto di vista della leadership del Sicherheitsdienst (SD), il servizio di sicurezza nazista. La fuga viene descritta come un gioco del gatto e del topo tra lo sturmbannführer Kurt Stage, a capo del SD in Norvegia, e il protagonista, braccato e in costante pericolo di vita.
Oltre a 4 candidature, il film ha vinto 5 premi per lo più in patria.


























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