Casa Howard (1992)
- michemar

- 29 mar 2022
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 3 giu 2023

Casa Howard
(Howards End) UK/Giappone/USA 1992 dramma 2h22’
Regia: James Ivory
Soggetto: E.M. Forster (romanzo)
Sceneggiatura: Ruth Prawer Jhabvala
Fotografia: Tony Pierce-Roberts
Montaggio: Andrew Marcus
Musiche: Richard Robbins
Scenografia: Luciana Arrighi
Costumi: Jenny Bevan, John Bright
Anthony Hopkins: Henry Wilcox
Vanessa Redgrave: Ruth Wilcox
Helena Bonham Carter: Helen Schlegel
Emma Thompson: Margaret Schlegel
James Wilby: Charles Wilcox
Samuel West: Leonard Bast
Jemma Redgrave: Evie Wilcox
Nicola Duffett: Jacky Bast
Susie Lindeman: Dolly Wilcox
Adrian Ross Magenty: Tibby Schlegel
Barbara Hicks: sig.na Avery
Joseph Bennett: Paul Wilcox
Jo Kendall: Annie
Mark Payton: Percy Cahill
Peter Cellier: col. Fussell
Prunella Scales: zia Juley
Crispin Bonham-Carter: Albert Fussell
TRAMA: Incontro di tre classi sociali dell'Inghilterra all'inizio del XX secolo: il capitalismo vittoriano (la famiglia Wilcox) che si considera aristocratico, il cui unico dio è il denaro; la borghesia illuminata (Schlegel), umanistica e filantropica; la classe lavoratrice (Bast), che lotta per sopravvivere. L'umanesimo delle sorelle Schlegel sarà lacerato mentre queste cercano sia di abbattere dolcemente i pregiudizi dei Wilcox sia di aiutare i Bast.
Voto 7

Howards End (che poi è il titolo originale del film) è il nome della bellissima tenuta di proprietà della famiglia Wilcox. Pater familias è Henry (Anthony Hopkins), un uomo d'affari con idee conservatrici che è diventato molto ricco grazie ai successi della sua Imperial and West African Rubber Company. Tuttavia, la tenuta è di proprietà di sua moglie Ruth (Vanessa Redgrave), una discendente di proprietari terrieri. Le vite della famiglia Wilcox sono parallele a quelle degli Schlegel, una famiglia progressista culturalmente e intellettualmente esperta della borghesia tedesco-britannica.

Helen Schlegel (Helena Bonham-Carter) entra in sintonia con Paul Wilcox (Joseph Bennett), ma la relazione finisce con la stessa rapidità con cui era iniziata. Mesi dopo, la famiglia Wilcox si trasferisce in un appartamento londinese di fronte agli Schlegel e, sebbene siano molto diversi l'uno dall'altro, Ruth e la sorella maggiore di Helen, Margaret (Emma Thompson), sviluppano un caldo legame amichevole l'una con l'altra. Allo stesso tempo, Helen incontra Leonard Bast (Samuel West), un impiegato di origine semplice che non ha molto da offrire di quanto la sua posizione sociale suggerisca. Vive con Jacky (Nicola Duffett), una donna dalla reputazione dubbia. Helen è preoccupata per il loro destino e vuole aiutarli.

Questo è l’impianto su cui poi si sviluppa la storia drammatica tratta dal romanzo di E.M. Forster pubblicato nel 1910 da cui il grande James Ivory ricava, mediante la scrittura della fidata ed eterna collaboratrice Ruth Prawer Jhabvala, un’opera che di primo acchito può sembrare perfino una soap opera dando quindi una idea falsata del vero contenuto che è anche politico oltre che sociale: come le pagine del libro, il film contiene profonde complessità di temi di fondo che il regista inglese sa trasportare con la consueta precisione. È il racconto di come i tempi stavano cambiando, anche se lentamente. Le idee conservatrici della famiglia Wilcox, infatti, stavano gradualmente cedendo il passo al pensiero progressista degli Schlegel e di questo lento processo è intessuto la sceneggiatura in un modo da risultare sottile ed efficace. Lavoro che venne molto apprezzato fino ad essere premiato con l’Oscar. E non è l’unica perla del film: le scenografie, le scene e i costumi sono di grande pregio e trasportano facilmente lo spettatore nel clima dei primi anni del XX secolo.


Ma ciò che convince ancor di più è la recitazione di un superbo cast, a cominciare da quella di Emma Thompson, nel ruolo di Margaret Schlegel, che le valse una statuetta dorata meritata (e non solo Oscar, ma anche Golden Globe e BAFTA), perché esprime con il suo innato grande talento la personalità calda e dinamica del personaggio, che entra facilmente in contatto con le persone e non ha paura di esprimere le sue opinioni e le emozioni che la animano e nel contempo meraviglia come una donna dallo spirito così libero entri in una relazione – che è più simile a un matrimonio di convenienza – con un ipocrita freddo e ultra-conservatore come Henry Wilcox (il grandissimo Anthony Hopkins). Da elogiare il resto del cast, come per esempio la recitazione di Helena Bonham Carter, attrice sempre passionale ed eccentrica come la sua Helen. Formidabile anche Vanessa Redgrave, che pare il compendio dell'eleganza e della classe dei tempi e della sua famiglia.


Film appassionante, elegante, diretto da un regista, James Ivory, che ha essenzialmente costruito, pur in un’ampia cinematografia, la sua luminosa carriera con i romanzi in costume.

Riconoscimenti
1993 - Premio Oscar
Miglior attrice protagonista a Emma Thompson
Migliore sceneggiatura non originale
Migliore scenografia
Candidatura miglior film
Candidatura migliore regia
Candidatura miglior attrice non protagonista a Vanessa Redgrave
Candidatura migliore fotografia
Candidatura migliori costumi
Candidatura miglior colonna sonora
1993 - Golden Globe
Miglior attrice in un film drammatico a Emma Thompson
Candidatura miglior film drammatico
Candidatura migliore regia
Candidatura migliore sceneggiatura
1993 - Premio BAFTA
Miglior film
Miglior attrice protagonista a Emma Thompson






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