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City of Crime (2019)

  • Immagine del redattore: michemar
    michemar
  • 29 ago 2020
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 29 mag 2023


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City of Crime

(21 Bridges) Cina/USA 2019 thriller 1h39’

Regia: Brian Kirk

Sceneggiatura: Adam Mervis, Matthew Michael Carnahan

Fotografia: Paul Cameron

Montaggio: Tim Murrell

Musiche: Alex Belcher, Henry Jackman

Scenografia: Greg Berry

Costumi: David C. Robinson

Chadwick Boseman: Andre Davis

Sienna Miller: Frankie Burns

J.K. Simmons: cap. Matt McKenna

Stephan James: Michael Trujillo

Taylor Kitsch: Ray Jackson

Keith David: Spencer

Alexander Siddig: Adi

Louis Cancelmi: Bush

Victoria Cartagena: Yolanda

Gary Carr: Hawk

TRAMA: Un poliziotto di New York, segnato dalla morte del padre, si ritrova a dover dare la caccia a una coppia di assassini di poliziotti. Ha così inizio una lunga notte durante la quale, per la prima volta nella storia di Manhattan, nessuno potrà entrare o uscire dall'isola dal momento che i suoi ventuno ponti saranno bloccati.


Voto 7

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Pur essendo moderno, ha tutto del poliziesco classico, quello che l’America è capace di (ri)girare da tanti anni, con uno schema già visto mille volte. Rapina, poliziotti corrotti e conviventi, anzi ben pagati, detective puro e forte che combatte il Male, sia della città che del suo distretto. Azione, inseguimenti spericolati e a perdifiato. Il plot è risaputo, eppure ci appassiona sempre, specialmente se ben girato e con un buon ritmo come in questa occasione. In più, se ci aggiungi un buon protagonista e una bella donna, il cattivone e l’ambiente contro, il gioco è fatto. Perfino il gioco tutto italiano del titolo cambiato, lo abbiamo visto altre volte, peggio ancora se diventa un altro titolo ma sempre in inglese. Valli a capire. Quello originale è 21 Bridges, che poi sarebbe il numero dei ponti che collegano Manhattan al resto della città.

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A parte questo, è un buonissimo film d’azione, al centro del quale giganteggia quel pezzo di nero che ha sfondato nel cinema con un personaggio tra il mitologico e il fantasy: Chadwick Boseman, di cui proprio quando sto preparando questa scheda arriva la notizia della morte dopo una lunga malattia. Povero ragazzone! (eppure, non sapendo nulla della sua salute, non capivo perché in questo film fosse così sciupato, credevo fosse solo dimagrito…). Interpreta un poliziotto dal grande intuito, ottimo indagatore, infallibile tiratore tanto da aver ucciso negli scontri a fuoco diversi delinquenti, mai per cattiveria o cinismo ma per necessità. Orfano di un poliziotto eroe, parla poco, osserva molto, ma diventa scomodo quando capisce la situazione, troppo scomodo, fino a costringere i colleghi a tentare di eliminarlo. Accanto a lui, una irriconoscibile Sienna Miller nel ruolo della poliziotta esperta della narcotici, così conciata da essere definita in “controcasting”.

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Come sempre e come gli riesce sempre J.K. Simmons fa il duro, la sorpresa è da parte di Stephan James, che è il banditello non proprio incallito, lontano mille miglia dal bravo ragazzo innamorato di Se la strada potesse parlare (recensione) e se la cava bene. Ma l’eroe, è scontato, è lui, Andre Davis, dai saldi principi e senza paura, che deve andar dritto per la sua strada anche a costo della vita, affinché giustizia trionfi. Il buon Chadwick Boseman era un eroe nato.

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Siccome i fuochi pirotecnici iniziano subito e durano solo e tutto in una notte, il divertimento e l’interesse sono assicurati. Regista esordiente, dopo tanta TV.



 
 
 

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Il Cinema secondo me,

michemar

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