Cloro (2015)
- michemar

- 19 feb 2020
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 14 gen 2022

Cloro Italia 2015 dramma 1h38’
Regia: Lamberto Sanfelice
Sceneggiatura: Elisa Amoruso, Lamberto Sanfelice Fotografia: Michele Paradisi Montaggio: Andrea Maguolo Musiche: Piernicola Di Muro Scenografia: Daniele Frabetti Costumi: Francesca Di Giuliano
Sara Serraiocco: Jenny Piera Degli Esposti: preside Giorgio Colangeli: Tondino Ivan Franek: Ivan Anatol Sassi: Fabrizio Chiara Romano: Flavia
TRAMA: La diciassettenne Jenny sogna di diventare una nuotatrice di nuoto sincronizzato, ma la sua vita spensierata di adolescente a Ostia viene scossa dalla morte improvvisa della madre. Con un padre malato e un fratellino di nove anni di cui occuparsi, Jenny è costretta a trasferirsi in un altipiano nel cuore della Maiella. Presto, però, inizierà a sentire il peso delle responsabilità mentre crescerà in lei la voglia di riprendere a correre dietro ai suoi sogni.
Voto 7

Dopo il bell’esordio in Salvo (recensione), Sara Serraiocco, attrice che meriterebbe più attenzione da parte di tutti, si riaffaccia sullo schermo per un film parimenti impegnativo e coraggioso, ad opera di un giovane regista, Lamberto Sanfelice. Un film di formazione, si direbbe per catalogarlo, ed invece non è solo questo: è un film di ribellione interna, di voglia di affermazione della propria personalità anche in ambienti ostili e avendo tutto il mondo contro, anche la vita per come va storta e non nel senso desiderato. Chiaro, alla maggior parte della gente la vita va come gli pare, ma a Jenny è più dura del normale, essendosi trasferito dal mare di Ostia alla montagna abruzzese di Sulmona, dal sole alla neve, dal rumore dell’acqua al silenzio eterno dell’Appennino, ruvido e bello ma lontano dai suoi sogni.

Il padre è un fallito e loro sono stati sfrattati, adesso lei deve giostrarsi tra fare la mamma surrogata al fratellino, la scuola da frequentare, un lavoro di pulizie e la casa. Il sogno invece dice “nuoto sincronizzato”, specialità in cui eccelle ma per cui non ha tempo e soprattutto soldi per accedere alla piscina vicina. Ma quando una ragazza è forte e determinata come Jenny non si arrende ed è capace persino di concedere il proprio corpo pur di non perdere l’occasione che aspetta da tempo: i campionati.

È in quell’acqua che si nasconde, è in quell’odore aspro di cloro che mette alla prova il suo carattere. Si ricopre di scorza dura come un albero antico, di pelle coriacea come un serpente e affronta con risolutezza il destino che gli viene imposto. La rabbia che ha dentro si esterna sott’acqua, mentre il viso, le spalle e le braccia che emergono sono solo gentilezza e armonia di movimento. È risaputo che quello sport richiede tanto sacrificio e azione sotto il pelo dell’acqua, mentre fuori è come un ballo artistico.

Lamberto Sanfelice è all’esordio e si nota: l’opera è acerba, come la incisiva Sara Serraiocco (dal sicuro futuro), ma il film colpisce, anche perché è fuori dai soliti schemi e dai soliti panorami che vengono fotografati dai nostri registi. La sceneggiatura è femminile e si vede. Accanto alla bravissima Sara, il sempre bravo e adatto Giorgio Colangeli, il caratterista italiano che non può mai mancare, mentre il viso di Ivan Franek sembra far parte della pietra circostante.






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