Cocoon - L'energia dell'universo (1985)
- michemar

- 30 mar 2023
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 15 mag 2023

Cocoon - L'energia dell'universo
(Cocoon) USA 1985 fantasy 1h57’
Regia: Ron Howard
Soggetto: David Saperstein (romanzo)
Sceneggiatura: Tom Benedek
Fotografia: Donald Peterman
Montaggio: Daniel P. Hanley, Mike Hill
Musiche: James Horner
Scenografia: Jack T. Collis
Costumi: Aggie Guerard Rodgers
Wilford Brimley: Ben Luckett
Don Ameche: Arthur Selwyn
Hume Cronyn: Joe Finley
Brian Dennehy: Walter
Steve Guttenberg: Jack
Tahnee Welch: Kitty
Jack Gilford: Bernie Lefkowitz
Maureen Stapleton: Mary
Jessica Tandy: Alma Finley
TRAMA: Alcuni ospiti di una comunità per anziani della Florida improvvisamente e misteriosamente riacquistano energie giovanili perdute da un pezzo. La ragione va ricercata nei cocoon (bozzoloni), che alcuni benevoli alieni hanno depositato nella piscina della casa di riposo. Tutti gli ospiti del luogo beneficiano della insolita situazione e, quando gli alieni tornano nello spazio, i vecchietti più intraprendenti vanno con loro.
Voto 6,5

Circa 10.000 anni fa, pacifici alieni provenienti dal pianeta Antarea stabilirono un avamposto sulla Terra e precisamente in Atlantide. Quando questa misteriosa regione sparì nel mare, venti di loro furono lasciati sul posto tenuti in vita in grandi bozzoli simili a rocce sul fondo dell'oceano. Un gruppo di Antareani è tornato a recuperarli. Travestendosi da umani, affittano una casa con piscina e caricano l'acqua con una sorta di forza vitale per dare ai recuperati l'energia per sopravvivere al viaggio di ritorno. Noleggiano una barca da un giovanotto locale di nome Jack (Steve Guttenberg) che li aiuta, inconsapevole, a recuperare i bozzoli, ma quando si invaghisce di una giovane ragazza che fa parte del quartetto, Kitty (la figlia d’arte Tahnee Welch), spiandola scopre che è un'aliena. A questo punto essi sono costretti a rivelargli la loro missione e lui decide di aiutarli. Succede che accanto alla casa affittata c'è una casa di riposo e tre dei suoi residenti, Ben (Wilford Brimley), Arthur (Don Ameche) e Joe (Hume Cronyn), spesso, di notte, vanno nella villa e ne approfittano per nuotare in piscina, senza poter immaginare che in quella maniera stanno assorbendo parte della forza vitale, facendoli sentire più giovani e più forti. Ringiovaniti e con nuova ritrovata energia giovanile, i tre uomini sono galvanizzati e sfruttano i vantaggi derivati dall’acqua della piscina. In ogni senso.

Era il periodo che Hollywood amava produrre film in cui gli alieni erano sempre buoni, amichevoli, o che perlomeno ci si potesse parlare e trattare senza pericoli: Steven Spielberg aveva affrontato questo argomento con i successi enormi sia di Incontri ravvicinati del terzo tipo che di E.T. l'extra-terrestre. Ron Howard ne approfitta per questa che pare una vera favola, rivelandosi il regista giusto per questo tipo di cinema adatto per ogni tipo di età e di grande diffusione. Chissà se era nelle intenzioni oppure no, certo è che il film diventa anche un punto di riferimento per un argomento sociale di una certa rilevanza: la situazione degli anziani nella società moderna (anche se siamo nella metà degli anni ’80, una infinità fa).

L’emarginazione dei vecchi è un serio problema e il solo pensiero che per incanto possano riacquistare la forza e la voglia per compiere gesti e azioni che ormai ricordano con rimpianto sembra un miracolo che resta solo nella fantasia. Figuriamoci se un regista li esalta con una fiaba come questa, che mescola fantascienza e commedia a cui sa aggiungere con furbizia qualche tocco di sentimentalismo. Ma c’è anche un altro aspetto non secondario: la possibilità per attori e attrici celebri anziani che ormai sono tagliati fuori dalle produzioni importanti. Per tanti di loro la carriera cinematografica ed il successo sono solo un ricordo che li commuove perché i copioni non contemplano che raramente qualche particina per loro e per personaggi di età avanzata. Per Don Ameche, Hume Cronyn, Brian Dennehy, Jessica Tandy, Maureen Stapleton, Jack Gilford non sembrava vero poter cogliere questa bella occasione!

E i risultati positivi non mancarono, prima di tutto perché il film fu un buonissimo successo, ma giunsero persino premi, e mentre la carriera di quei simpaticoni ex-divi si avviava al tramonto (o forse lo erano già), quella di Ron Howard era in gran crescita e anche se ancora alle prime armi come regista, dopo il successo di Splash iniziò la scalata tra i cineasti affermati riunendo una bella compagnia di anziani attori che stettero benissimo al gioco e che fecero divertire, con questo bel fantasy - tratto dal romanzo di David Saperstein - pieno di speranza per il loro… futuro. Eh sì, quale anziano non sogna di ringiovanire e sentirsi nel pieno delle forze? Fatto sta che il miracolo succede e ne combinano di tante. Come per esempio un paio di Oscar, tra cui quello per il simpatico Don Ameche.
Divertente e commovente: una favola.

Riconoscimenti
Premio Oscar 1986:
Miglior attore non protagonista a Don Ameche
Migliori effetti speciali
Golden Globe 1986:
Candidatura miglior film commedia o musicale






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