Collateral (2004)
- michemar

- 23 gen 2021
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 14 nov 2024

Collateral
USA 2004 thriller 2h
Regia: Michael Mann
Sceneggiatura: Stuart Beattie
Fotografia: Dion Beebe, Paul Cameron
Montaggio: Jim Miller, Paul Rubell
Musiche: James Newton Howard
Scenografia: David Wasco
Costumi: Jeffrey Kurland
Tom Cruise: Vincent
Jamie Foxx: Max
Jada Pinkett Smith: Annie
Mark Ruffalo: Fanning
Peter Berg: Richard Weidner
Javier Bardem: Felix
Bruce McGill: Pedrosa
TRAMA: Nel corso di una nottata, il tassista losangelino Max si ritrova ostaggio di Vincent, un killer professionista che deve eliminare una serie di persone e lo obbliga ad accompagnarlo in giro per la città. Il rapporto fra i due si fa sempre più conflittuale, con Max alla spasmodica ricerca di un modo per sopravvivere e per salvare almeno l'ultima vittima designata.
Voto 7

Una Los Angeles notturna e buia fotografata splendidamente - come d'altronde tutti i film di Mann -, fa da sfondo ad un rapporto forzato tra un killer in missione e un tassista inizialmente inconsapevole. Tutto in una notte.

L’antieroe di turno è un killer vestito in maniera impeccabile, capelli a spazzola appena ingrigiti, che si adagia sul corpo silenzioso e felino di Tom Cruise, a cui Michael Mann toglie ogni movimento superfluo, agisce per linee essenziali, atterra all’aeroporto della metropoli e dopo una intera notte on the road con un ostaggio che guida, dopo qualche fermata prevista dalla missione da portare a termine, trova il traguardo del girovagare in un treno della metropolitana. Come ogni tassista, l’altro, impaurito e coraggioso nello stesso tempo, con il viso perplesso di Jamie Foxx, ama la bella musica e gli piace parlare con i clienti e filosofeggiare nei limiti della propria cultura. Il misterioso passeggero, quando accorcia le distanze dall’altro, rivela il suo pensiero spicciolo e pratico: è un giustiziere, almeno tale si ritiene, che elimina la feccia del mondo. Roba da antico West.

È anche uno scontro di classe intellettuale ed esistenziale. Se Max rappresenta il cittadino qualsiasi messo alla prova dalle contingenze pericolose, Vincent è il fuorilegge che seduce perfino lo spettatore. L’uno ama vivere in mezzo alla gente, l’altro è un solitario senza passato e senza futuro. Il regista, in un film più breve delle sue migliori opere, ma che dura pur sempre due ore, ha il tempo di farci studiare perfettamente i due caratteri, le due personalità, spogliando la storia di quel senso di romanticismo che ha sempre ammantato le narrazioni, quel romanticismo esistenziale che nel suo cinema è sempre presente, non essendo mai, i suoi personaggi principali, vuoti e senza nerbo.

Noir di grande tensione senza pause, perché da grande regista quale è, Mann si esalta raccontando il sottobosco delle città americane.
A parte la sempre efficace presenza di Tom Cruise per film di questo genere, da notare le candidature nei vari concorsi per Jamie Foxx e per il notevole montaggio, componente essenziale per il cinema manniano.

Riconoscimenti
Premio Oscar 2005:
Candidatura miglior attore non protagonista a Jamie Foxx
Candidatura miglior montaggio
Golden Globe 2005:
Candidatura miglior attore non protagonista a Jamie Foxx






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