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Conspiracy - La cospirazione (2016)

  • Immagine del redattore: michemar
    michemar
  • 4 mar 2023
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 25 mag 2024


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Conspiracy - La cospirazione

(Misconduct) USA 2016 dramma 1h46’


Regia: Shintaro Shimosawa

Sceneggiatura: Simon Boyes, Adam Mason

Fotografia: Michael Fimognari

Montaggio: Gregers Dohn, Henrik Källberg

Musiche: Federico Jusid

Scenografia: Bernardo Trujillo

Costumi: Lizz Wolf


Josh Duhamel: Ben Cahill

Alice Eve: Charlotte Cahill

Al Pacino: Charles Abrams

Anthony Hopkins: Arthur Denning

Malin Åkerman: Emily Hynes

Julia Stiles: Jane Clemente

Glen Powell: Doug Fields

Byung-hun Lee: il contabile

Skye P. Marshall: Hatty

Gregory Alan Williams: Richard Hill

Jason Gibson: Graham

Chris Marquette: Giffords


TRAMA: Un giovane e ambizioso avvocato si ritrova coinvolto in una lotta di potere tra un corrotto dirigente farmaceutico e il socio del suo stesso studio. Quando il caso prende una svolta mortale, instaurerà una lotta contro il tempo per scoprire la verità prima di perdere ogni cosa.


Voto 6 -

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Il vero protagonista è l'attore, anche televisivo, Josh Duhamel, che interpreta Ben Cahill, un avvocato ambizioso e amorale che lavora per il personaggio di Al Pacino, un potente avvocato di nome Charles Abrams. Una notte Ben si imbatte nella sua vecchia ragazza, con cui fa anche sesso, Emily Hines (Malin Akerman), che potrebbe avere informazioni riservate che può usare in un grosso caso contro Arthur Denning (Anthony Hopkins), un dirigente farmaceutico corrotto. Quando questi viene a sapere che Emily è stata rapita, chiama un'esperta di rapimenti di nome Jane Clemente (Julia Stiles) per salvarla, in modo che possa proteggere ciò che sa sugli aspetti più loschi della sua attività. Molti degli indizi del caso puntano a Ben, che ha difficoltà a spiegare a sua moglie Charlotte (Alice Eve) perché ha trascorso così tanto tempo con la sua ex.

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Questo impianto sembra il solito caso di thriller ed invece viene complicato dal fatto che Arthur Denning è il proprietario di un'importante azienda farmaceutica che ha falsificato i test farmacologici della sperimentazione di un nuovo farmaco e che per questo sta causando centinaia di decessi fra coloro che si sono prestati alla sperimentazione. I segreti, quindi, sono scottanti e il pericolo che vengano fuori presso l’opinione pubblica e gli enti preposti ai controlli è alto, molto alto. E così il giallo assume le vesti del dramma.

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Il regista Shintaro Shimosawa, al suo debutto alla regia, mette in piedi una complicata storia di complotti per indagare in profondità i limiti delle persone, quanto una bugia può incrinare i rapporti di una coppia felice e stabile chiedendosi: dove si colloca il confine della morale? E questo confine esiste? Ma soprattutto, cosa si è disposti a fare per vedere il sole del successo, del guadagno, della gloria professionale? L’avvocato Ben Cahill ha la risposta pronta: tutto.

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Il motore dell’azione del film è la suspense integrata in un’atmosfera malinconica e soffocante che porta il protagonista ad essere sempre più intrappolato nella sua stessa trama di intrighi dove ogni scena è più claustrofobica della precedente. Sulla base di un discreto script, che ha un lontano sapore hitchcockiano e che filosofeggia nel sottofondo, il regista usa con mano felice la macchina da presa pedinando da vicino il protagonista nel suo percorso torbido, innestando nel thriller il noir delle donne fatali, tra segreti e colpo di scena (Brian De Palma? Sono diversi, a quanto pare, gli autori a cui si è ispirato questo regista).

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Sia beninteso, nulla di che, film appena sufficiente, ma la presenza di due attoroni del calibro di Al Pacino e Anthony Hopkins lo fanno saltare agli occhi, nobilitando un’opera che altrimenti sarebbe passata nella mediocrità. Anzi, sembra perfino esagerato un cast di questo tipo, arricchito anche dalle belle presenze di Malin Åkerman, Alice Eve e Julia Stiles, che hanno ruoli quasi determinanti. Certo, osservare le due star maschili un passo indietro rispetto al protagonista fa impressione, ma hanno ampiamente modo di farsi notare, soprattutto il primo, che ricorda non poco l’avvocato-demone de L’avvocato del diavolo. Inutile aggiungere che in lingua originale il film assume tutt’altro aspetto, con questi due campioni.

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Quando l’industria farmaceutica è potente e non bada all’etica ci si può attendere di tutto. E questo ne è un esempio e la trama è solo una macchina che genera colpi di scena, poiché le indagini di Ben su Denning - e sulla scomparsa di Emily - rivelano che è tutt'altro che l'individuo più squallido di questa storia. È un mondo di squali. Misconduct vuol dire cattiva condotta e qui ce n’è a iosa.



 
 
 

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