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Contact (1997)

  • Immagine del redattore: michemar
    michemar
  • 18 apr 2022
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 2 giu 2023


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Contact

USA 1997 fantascienza 2h30’


Regia: Robert Zemeckis

Soggetto: Carl Sagan, Ann Druyan (romanzo)

Sceneggiatura: James V. Hart, Michael Goldenberg

Fotografia: Don Burgess

Montaggio: Arthur Schmidt

Musiche: Alan Silvestri

Scenografia: Ed Verreaux

Costumi: Joanna Johnston


Jodie Foster: Ellie Arroway

Matthew McConaughey: Joss Palmer

David Morse: Ted Arroway / l'extraterrestre

Jena Malone: Ellie da giovane

Geoffrey Blake: Fisher

William Fichtner: Kent

Tom Skerritt: David Drumlin

Angela Bassett: Rachel Constantine

John Hurt: S. R. Hadden

Jake Busey: attentatore

Rob Lowe: Richard Rank

James Woods: Michael Kitz

Alex Veadov: astronauta russo


TRAMA: Da bambina Ellie Arroway di notte si alzava per ascoltare la sua radio ad onde corte con la speranza di captare voci misteriose. Dopo la morte del padre si dedica alla scienza, che le sembra in grado di dare quelle risposte che da sempre la tormentano. All'università le sue domande ancora senza risposta la spingono a specializzarsi nella ricerca di messaggi inviati da esseri extraterrestri. Nonostante lo scetticismo che la circonda Ellie mantiene salde le sue convinzioni. Finché un giorno capta qualcosa di veramente interessante.


Voto 6

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La vita degli astronomi, molto spesso, ci pare una esistenza visionaria, dedicata a progetti che ci paiono lontani dai problemi quotidiani. Ci interessiamo, divaghiamo con la mente a sentire le loro congetture, poi, inevitabilmente, torniamo alla quotidianità pratica e terrena. Visionari. Più o meno ciò che succede alla protagonista Ellie Arroway di questo film, che nasce da un romanzo scritto proprio da un astronomo e divulgatore scientifico, Carl Sagan. Un romanzo fantascientifico in cui si immagina che venga ricevuto un messaggio alieno proveniente dalla stella Vega e che questo induca un progetto internazionale per costruire il sistema di trasporto descritto nel messaggio.

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Robert Zemeckis ne ha ricavato un film che, a sentire gli esperti del ramo, risulta molto accurato dal punto di vista scientifico, ma è sull’aspetto spettacolare che il regista, che ben conosciamo per l’applicazione che mette per le pellicole che affascinano il pubblico, lavora per tenere alto l’interesse alla fantasia della storia. Ne è un esempio immediato l’inizio del film, quando il regista porta lo spettatore in un tour dell'universo: da un angolo familiare dello spazio, con la Terra che riempie lo schermo e si ascolta una infinità di stazioni radio che trasmettono voci e brani musicali di ogni tipo, accelerando costantemente, si viene portati all’indietro, passando la Luna, poi Marte, si sfreccia attraverso la fascia degli asteroidi, poi oltre Giove, attraverso gli anelli di Saturno e fuori in luoghi oltre. Oltre ogni immaginazione, nell’iperspazio.

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La dissolvenza ci riporta a planare subito sulla Terra, dove la allora piccola protagonista cerca, con pazienza e tenacia, di mettersi in contatto con segnali lontani, convinta da suo padre, che la lascia ben presto orfana, alla bellezza delle stelle. Lei è una scienziata in erba con un fascino per la radio a onde corte (le piace ascoltare messaggi da lontano) e l'astronomia. Per questo è lì, alla ricerca di una risposta da chissà dove.

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Quando ritroviamo Ellie (ora interpretata da Jodie Foster), è diventata una promettente ricercatrice per l'Istituto SETI (Search for Extraterrestrial Intelligence), che lavora su un gigantesco radiotelescopio a Porto Rico. La sua ossessione, come da sempre, è quella di trovare prove di vita su un altro pianeta e non molla nonostante il dileggio dei suoi colleghi, passando ore e ore ad ascoltare eventuali segnali. Il lato drammatico del film giunge allorquando il governo, non ottenendo risultati tangibili, chiude i finanziamenti e la ragazza sarà costretta a cercare fondi privati. Dramma che aumenta a causa di un attentato molto grave. Il lato fantastico e più spettacolare sarà il viaggio che la giovane affronterà attraverso diversi tunnel spaziotemporali.

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Con la bravura e la predisposizione di un regista come Robert Zemeckis per questo tipo di cinema, da rilevare è il buonissimo cast e gli indispensabili effetti speciali, così come era successo tre anni prima con Forrest Gump.

Ma d’altronde, come dice Ellie: “L'universo è un posto molto vasto, è più grande di ogni cosa che chiunque abbia mai immaginato finora. Se ci fossimo solo noi, sarebbe uno spreco di spazio... giusto?”

Buon film.



 
 
 

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