Contrattempo (2016)
- michemar

- 25 mar 2023
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 11 mag 2023

Contrattempo
(Contratiempo) Spagna 2016 thriller 1h46’
Regia: Oriol Paulo
Sceneggiatura: Oriol Paulo
Fotografia: Xavi Giménez
Montaggio: Jaume Martí
Musiche: Fernando Velázquez
Scenografia: Balter Gallart, Eva Torres
Costumi: Miguel Cervera
Mario Casas: Adrián Doria
Ana Wagener: Virginia Goodman
José Coronado: Tomás Garrido
Bárbara Lennie: Laura Vidal
TRAMA: Adrián Doria è un imprenditore di successo che, accusato di omicidio, continua a dichiararsi non colpevole. Per difendersi, contatta l'avvocato Virginia Goodman, con cui lavora una notte intera per trovare un cavillo che permetta di farlo uscire dal carcere. L'emergere di un nuovo testimone che lo accusa mette però a repentaglio la strategia individuata.
Voto 6,5

Un uomo si sveglia intontito sul pavimento di una stanza d'albergo, da qualche parte nei Pirenei spagnoli. L'uomo è Adrián Doria (Mario Casas), un ricco uomo d'affari di Barcellona. La sua amante Laura giace a poca distanza, morta in una pozza di sangue. Quando la polizia irrompe nella stanza d'albergo, Adrián capisce di essere l'unico sospettato dell'omicidio: le finestre sono sbarrate e la porta d’ingresso è bloccata dall’interno. È impossibile per lui dimostrare che è innocente e che non sa minimamente cosa e come sia potuto succedere. Ogni evidenza è contro di lui. Per evitare una condanna certa, l'avvocato di fiducia di Adrián consiglia subito di rivolgersi ad una avvocatessa, ormai in pensione, che nella sua brillante carriera ha risolto positivamente molti casi complicati. Virginia Goodman (Ana Wagener) infatti è un vero pitbull con la grande abilità di districare situazioni molto complesse mediante indagini accurate, trovando sempre anche cavilli giuridici per salvare i suoi clienti. È un osso duro che non molla mai. Insieme devono scoprire cosa è successo in quella stanza d'albergo e chi è in realtà il colpevole. Fidandosi ciecamente in quella donna, il protagonista cerca di raccogliere nel poco tempo a disposizione, prima che scatti il processo che lo vedrà sicuramente condannato, tutti gli elementi a suo favore, scavando nella memoria anche i particolari che paiono secondari.

La Goodman è freddissima, ascolta e mette assieme gli elementi ma si accorge che l’uomo, ripetendo la sua storia personale, si contraddice più di una volta, capovolgendo anche l’impressione che lo spettatore sta avendo nel giudicare le immagini. Se sembrava in primo momento accettabile la sincerità delle dichiarazioni di Adrián, ora le incoerenze delle dichiarazioni lo mettono sotto una cattiva luce e le probabilità dell’innocenza diminuiscono di ora in ora. Se la scena iniziale è davvero un colpo di scena pieno di misteri, il ritmo non elevato ma costante della narrazione e dello sviluppo dei fatti prende il sopravvento e l’enigma assume i caratteri di un rompicapo di non facile soluzione, anche con il susseguirsi di sorprendenti novità che mettono continuamente in bilico la posizione dell’accusato. Che pare sincero, ma le apparenze sono tutte contro di lui.

Nel thriller spagnolo del valente Oriol Paulo, che si è precedentemente fatto notare per buonissime sceneggiature, ascoltiamo con molto interesse ma anche stupore le conversazioni tra l’avvocatessa e l’imputato, ma soprattutto guardiamo in flashback tutto ciò che Adrian pensa sia accaduto. Che pensa sia accaduto, questo è il problema! In tal modo, si dimostra un narratore inaffidabile, che a volte udiamo con dettagli diversi o aggiuntivi. Alla fine, viene a galla che tutto ruota attorno a un evento avvenuto tre mesi prima della terribile notte con Laura. Uno sfortunato evento che ha innescato una imprevedibile reazione a catena. È su questo episodio che la regia e la sceneggiatura di Paulo fa ruotare l’intero film e su cui fa perno la suspense che tiene in tensione l’intero film.

Eccoci ancora a che fare ancora con il thriller spagnolo che ormai dobbiamo iniziare a considerare quasi come un genere a sé, tanto è ben caratterizzato (perché reso domestico e non imitazione) e tra l’altro con titoli molto ben riusciti. Val la pena notare come il regista sappia costruire la trama, presenti in modo diverso gli stessi eventi e manipoli con mestiere le nostre aspettative, acuendo le attese da giallo dell’opera.

Presentato inizialmente sulla piattaforma Netflix e poi distribuito nelle reti televisive, il film registra addirittura quattro remake sparsi nel mondo, tra cui anche una discreta versione italiana, Il testimone invisibile, di Stefano Mordini, che non ha saputo però mantenere la medesima qualità. Invece, in questa occasione, Oriol Paulo se la cava più che egregiamente, accoppiando anche un commento musicale adatto e utilizzando bravissimi attori, tra cui, oltre al noto Mario Casas, spicca la notevole prestazione di Ana Wagener. La sceneggiatura costringe a stare sempre molto attenti e a pensare rapidamente, perché il montaggio rende il film veloce e serrato e le sorprese non mancano, proprio quando si pensa che tutto sia stato intuito.






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