Cosmopolis (2012)
- michemar

- 21 lug 2020
- Tempo di lettura: 2 min

Cosmopolis
Canada/Francia/Portogallo/Italia 2012 dramma 1h49’
Regia: David Cronenberg
Soggetto: Don DeLillo (romanzo)
Sceneggiatura: David Cronenberg
Fotografia: Peter Suschitzky
Montaggio: Ronald Sanders
Musiche: Howard Shore
Scenografia: Arvinder Grewal
Costumi: Denise Cronenberg
Robert Pattinson: Eric Packer
Juliette Binoche: Didi Fancher
Sarah Gadon: Elise Shifrin
Mathieu Amalric: Andre Petrescu
Jay Baruchel: Shiner
Kevin Durand: Torval
K'naan: Brutha Fez
Emily Hampshire: Jane Melman
Samantha Morton: Vija Kinsky
Paul Giamatti: Benno Levin
George Touliatos: Anthony
Patricia McKenzie: Kendra Hays
Philip Nozuka: Michael Chin
TRAMA: Una giornata dell’affascinante e inquieto uomo d’affari Eric Packer (Robert Pattinson), 28enne multimilionario sposato con una ricca ereditiera con aspirazioni letterarie, si trasforma in una vera odissea alla ricerca delle proprie radici. Uscito da casa per recarsi dal barbiere dall’altro lato di Manhattan, a bordo della sua limousine ipertecnologica, dotata di tutto l’armamentario necessario per seguire da vicino l’andamento delle azioni in borsa e affiancato da guardie del corpo, che lo proteggono dagli eventuali attacchi di uno stalker che ha promesso di assassinarlo, Eric trascorre le ore tra lunghe discussioni con i collaboratori, appuntamenti con le proprie amanti e incontri con eccentrici personaggi.
Voto 7

Tratto dall'omonimo romanzo dello scrittore italo-americano Don DeLillo, il film, interpretato da Robert Pattinson, Samantha Morton, Jay Baruchel, Paul Giamatti, Kevin Durand e Juliette Binoche, è incentrato su un giovane miliardario che attraversa New York a bordo della sua limousine, incontrando diversi personaggi e ostacoli lungo il percorso. L'auto procede infatti a passo d'uomo, essendo praticamente bloccata New York: la visita del presidente degli Stati Uniti d'America, il funerale di una celebre star del rap e, per non farci mancare nulla, una manifestazione di anarchici ne paralizzano il traffico.

David Cronenberg firma ancora un horror, ma non nel senso tradizionale, semplicemente un horror della mente (sua specialità assoluta nella storia del cinema) e se tante volte ci ha spietatamente mostrato il rapporto del corpo dell’uomo (o donna, ovviamente) con ciò che lo circonda, questa volta lo immerge assieme a tutto il resto dell’umanità nella crisi finanziaria che sta (s)travolgendo la vita quotidiana. Il Capitale sta distruggendo tutto.

La scelta della location è un guscio, una bolla, un utero, una scatola metallica, una vescica, un brodo primordiale: una limousine lussuosa, a bordo della quale il miliardario Eric Packer sta attraversando l’intera città perché si è messo in testa di andare per forza dal suo parrucchiere di fiducia e durante il tragitto si dipana l’intero film, tranne qualche sequenza fuori del grande e spazioso abitacolo. Una serie di dialoghi fluviale, fino alla nausea (evidentemente voluta e provocatoria), che si rivela essenziale per descrivere la situazione, per sciorinare dottrine finanziarie ma anche sociali, sessuali, relazionali. Dall’auto scendono e salgono diversi personaggi, per lo più donne, anche per fare sesso, ma sempre discutendo di tutto. Eppure, David Cronenberg scrive magistralmente una delle più lucide diagnosi sulla crisi del capitalismo finanziario globale che mai si siano viste su uno schermo. Un po’ come un’orazione funebre come ha già fatto per i funerali dell’intera Hollywood con Maps to the Stars (recensione).

Ci vuole pazienza e costanza per vederlo tutto e basta un attimo di distrazione per perdere il filo del discorso. Si può finire di vederlo e arrabbiarsi per aver perso tempo, oppure si può trascorre mezz’ora per riflettere su ciò che si è visto e ascoltato. Anche per gli attori è sicuramente stato impegnativo, ma tutti, proprio tutti (e che cast!), a cominciare da Robert Pattinson sono superlativi.






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