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Dallas Buyers Club (2013)

  • Immagine del redattore: michemar
    michemar
  • 22 mar 2019
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 10 ott 2022


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Dallas Buyers Club

USA 2013, drammatico/biografico, 1h57’


Regia: Jean-Marc Vallée

Sceneggiatura: Craig Borten, Melisa Wallack

Fotografia: Yves Bélanger

Montaggio: Martin Pensa, Jean-Marc Vallée

Scenografia: John Paino

Trucco: Adruitha Lee, Robin Mathews

Costumi: Kurt and Bart


Matthew McConaughey: Ron Woodroof

Jennifer Garner: dr.ssa Eve Saks

Jared Leto: Rayon

Steve Zahn: Tucker

Dallas Roberts: David Wayne

Michael O'Neill: Richard Barkley

Denis O'Hare: dr. Sevard

Griffin Dunne: dr. Vass

Bradford Cox: Sunflower


TRAMA: Nel 1986 a Ron Woodroof, un elettricista del Texas, viene diagnosticato l'Aids e i medici gli prospettano pochi giorni di vita. Frustrato dalla mancanza di opzioni mediche disponibili e tutt’altro che rassegnato a questa sorta di condanna a morte, Ron trova un’ancora di salvezza nei farmaci alternativi e in un mix di vitamine di sua invenzione. Entra così in contatto con altri ammalati e familiarizza con loro, superando l'iniziale omofobia e ritrovandosi al centro di un cospicuo business di contrabbando. Inizia così una tesissima partita a scacchi con la legge che vieta i farmaci da lui usati e con la polizia.


Voto 7,5


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La vita di Ron Woodroof - interpretato da uno straordinario Matthew McConaughey, la cui densa carriera di attore viaggiava tra commedie insulse e ruoli secondari e riabilitata e rilanciata alla grande dal nero e grottesco Killer Joe di William Friedkin – è quella spensieratamente disinibita di un elettricista di pozzi petroliferi che spende i soldi guadagnati in alcol, droghe e prostitute. Il regista Jean-Marc Vallée, noto fino ad allora solo per un film storico come The Young Victoria, sceglie la strada della santificazione di questo personaggio invertendo il classico percorso dei credenti più bigotti che vedono questo male come una punizione divina ad una vita condotta senza morale e spregiudicata dal punto di vista sessuale. Infatti Ron, scoprendosi inaspettatamente di fronte a due potentissimi nemici, la minima attesa di vita e le multinazionali farmaceutiche che dominano il mercato delle cure in materia, si troverà a rivedere la sua posizione intollerante verso gli omosessuali e a combattere la burocrazia (e gli affari commerciali) della sanità americana.


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Il film gioca tutto sul viso estremamente emaciato ed un corpo quasi distrutto di Matthew McConaughey che tra tanti chili persi e un efficace trucco rende perfettamente l’idea del cammino che affronta, con tanta rabbia, mai arrendendosi, combattendo con tutti i mezzi. Ron diventa un santo sporco che si carica sulle spalle il commercio illegale di medicine dal Messico e Giappone pur di salvare se stesso e tutti i malati, omo e non, che gli chiedono aiuto. Li vede morire, li vede star meglio e tutto ciò lo carica ancor più: un don Chisciotte contro i mulini potentissimi delle multinazionali e della Food and Drug Administration. Una battaglia persa in partenza.

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Jean-Marc Vallée ha fatto un ottimo lavoro ma inevitabilmente il film diventa di Matthew McConaughey, veramente superlativo, totalmente immedesimato e mimetizzato nel malato di AIDS: ormai è uno dei migliori interpreti sul mercato hollywoodiano. Lo affianca il sorprendente Jared Leto nei panni di Rayon, un transgender tossicodipendente e sieropositivo. I due bravi attori verranno ricompensati con l’Oscar, andato meritatamente anche ai truccatori Adruitha Lee e Robin Mathews.


Film forte e appassionante come fosse un thriller anche perché tratto da una storia tristemente e realmente accaduta.




 
 
 

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