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Debito di sangue (2002)

  • Immagine del redattore: michemar
    michemar
  • 15 apr 2022
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 25 mag 2023


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Debito di sangue

(Blood Work) USA 2002 thriller 1h50’


Regia: Clint Eastwood

Soggetto: Michael Connelly (libro)

Sceneggiatura: Brian Helgeland

Fotografia: Tom Stern

Montaggio: Joel Cox

Musiche: Lennie Niehaus

Scenografia: Henry Bumstead

Costumi: Deborah Hopper


Clint Eastwood: Terry McCaleb

Jeff Daniels: Jasper "Buddy" Noone

Wanda De Jesus: Graciella Rivers

Anjelica Huston: dr.ssa Bonnie Fox

Tina Lifford: det. Jaye Winston

Dylan Walsh: det. John Waller

Paul Rodriguez: det. Ronaldo Arrango

Mason Lucero: Raymond Torres

Gerry Becker: Mr. Tolliver

Rick Hoffman: James Lockridge

Alix Koromzay: Mrs. Cordell

Igor' Žižikin: Mikhail Bolotov

Maria Quiban: Gloria Torres


TRAMA: Dopo essere andato in pensione a causa dei gravissimi problemi cardiaci che lo hanno costretto a un trapianto, l'agente federale Terry McCaleb vive su un piccolo battello attraccato nel porto di San Pedro. Quando scopre che la donatrice del suo cuore è una giovane donna ispanica rimasta vittima dell'assassino seriale a cui per anni McCaleb ha dato la caccia, decide di rimettersi sulle tracce del criminale.


Voto 6,5

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Alla vigilia dei migliori film in assoluto della sua carriera di autore e dopo una lunga serie di thriller di buona o discreta fattura, nel 2002 Clint Eastwood si interessa ad un romanzo di Michael Connelly, ancora un giallo, ma che parte da un presupposto molto particolare che è poi la ragione essenziale per cui il protagonista della storia, Terry McCaleb, un agente dell'F.B.I. in pensione anticipata, dà inizio ad una sua personale azione. Siamo lontani dai soliti personaggi di poliziotti violenti a caccia dei criminali che vagano per le città: questa volta l’ex agente ha i suoi buoni motivi per agire.

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Quando Terry McCaleb era ancora al lavoro, con i suoi casi saliva sempre agli onori della cronaca, era sempre sul pezzo, come si suol dire. La vittima, il luogo del delitto, l'assassino erano parte di lui e della sua vita completamente dedicata al lavoro. Adesso è un anziano agente che, colto da infarto durante l'inseguimento ad un serial killer con il quale aveva una sfida in corso, si ritrova due anni dopo con un cuore nuovo, donato, così scopre, dalla vittima di un'aggressione a scopo di rapina. Un cuore di donna assassinata, una messicana. Indubbiamente una premessa, questa, che non si era mai vista prima nelle opere del nostro Clint.

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Terry si sente in debito, è vivo grazie a quel cuore nuovo e avverte il dovere morale di ripagare, quindi di scoprire quell’assassino. Non è affatto un semplice revenge-movie, anzi in mano ad altri sarebbe forse diventato un soggetto da film secondario. Invece Clint intraprende la strada di una storia dove l’elemento femminile è dominante: donna è la persona “donatrice”, donna è il cardiologo che lo tiene in cura, donna è chi lo interessa alla vicenda e lo spinge ad indagare.

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A suo tempo non ebbe molto successo, eppure è un buon film, avvincente come ci ha sempre abituato Clint, ormai maturo autore (aveva superato i 70 anni) che si avviava ai suoi migliori film.



 
 
 

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