Diaz – Don’t Clean Up This Blood (2012)
- michemar

- 21 lug
- Tempo di lettura: 4 min

Diaz – Don’t Clean Up This Blood
Italia, Romania, Francia 2012 dramma 2h7’
Regia: Daniele Vicari
Sceneggiatura: Daniele Vicari, Laura Paolucci (Alessandro Bandinelli, Emanuele Scaringi)
Fotografia: Gherardo Gossi
Montaggio: Benni Atria
Musiche: Teho Teardo
Scenografia: Marta Maffucci
Costumi: Roberta e Francesca Vecchi
Claudio Santamaria: Max Flamini
Jennifer Ulrich: Alma Koch
Elio Germano: Luca Gualtieri
Davide Iacopini: Marco
Ralph Amoussou: Etienne
Emilie De Preissac: Cecile
Fabrizio Rongione: Nick Janssen
Renato Scarpa: Anselmo Vitali
Mattia Sbragia: Armando Carrera
Duccio Camerini: Aldoino Fracassi
Antonio Gerardi: Achille Faleri
Paolo Calabresi: Francesco Scaroni
Francesco Acquaroli: Vinicio Meconi
Alessandro Roja: Marco Cerone
Eva Cambiale: Donata Stranieri
Rolando Ravello: Rodolfo Serpieri
Ignazio Oliva: Marzio Pisapia
Camilla Semino Favro: Franci
Lilith Stangenberg: Bea
Christian Blumel: Ralph
TRAMA: La rievocazione degli ultimi giorni del vertice del G8 del 2001.
VOTO 7, 5

Probabilmente, questo film batte il record per il maggior numero di manganellate viste al cinema, come è anche in cima alla lista dei poliziotti sadici, dal momento che la brutalità esagerata rivaleggia con quella dei film anche di propaganda più sfacciati. Poche persone intelligenti negherebbero l’orribile livello di violenza inflitto ai manifestanti del G8 a Genova nel 2001, ma Daniele Vicari non ci risparmia nulla e fa bene perché ogni particolare ha la sua influenza per aumentare la brutalità di ciò successe quel giorno, quando la democrazia conobbe una sconfitta amara.

I fatti sono noti. Durante la riunione dei capi di governo degli otto maggiori paesi industrializzati svoltasi nel capoluogo ligure da venerdì 20 luglio a domenica 22 luglio 2001 e nei giorni precedenti, i movimenti no-global e le associazioni pacifiste diedero vita a manifestazioni di dissenso, seguite da gravi tumulti di piazza, con scontri tra forze dell’ordine e manifestanti, fra i quali si erano infiltrati provocatori (i facinorosi black bloc). Durante uno di tali scontri, in Piazza Alimonda, il Carabiniere Mario Placanica uccise il manifestante Carlo Giuliani. Successivamente la polizia irruppe in una scuola che ospitava perlopiù attivisti, giornalisti e studenti inermi, i quali subirono un pestaggio nella notte e furono oggetto di altre violenze nella caserma dove vennero portati.

Luca (Elio Germano) è un giornalista della Gazzetta di Bologna il quale, dopo l’arrivo in redazione della notizia della morte di Carlo Giuliani, decide di recarsi personalmente a Genova per documentare l’evolversi dei fatti. Alma (Jennifer Ulrich) è un’anarchica tedesca che partecipa agli scontri ed è resta sconvolta per la violenza a cui ha assistito, che, insieme a Marco (Davide Iacopini), facente parte dell’organizzazione del Genoa Social Forum, e all’amica Franci (Camilla Semino Favro), un avvocato del Genoa Legal Forum, si mette a disposizione per la ricerca dei dispersi. Nick (Fabrizio Rongione) è un manager che si occupa di economia solidale e che si trova a Genova per un seminario.

Anselmo (Renato Scarpa) è un anziano militante del Sindacato Pensionati Italiani della CGIL, che partecipa alle manifestazioni sindacali contro il G8, prendendo parte al corteo pacifico. Bea e Ralf sono a Genova di passaggio e devono ripartire per altre mete ma, in attesa della partenza, decidono di pernottare in città, utilizzando uno degli alloggi messi a disposizione dei manifestanti. Etienne e Cecile sono due anarchici francesi, diretti protagonisti della guerriglia e degli scontri di quei giorni. Max (Claudio Santamaria) è un vicequestore aggiunto del primo reparto mobile di Roma, il quale si è attirato le critiche di molti colleghi perché in mattinata ha preso la decisione di non ordinare una carica contro i black bloc, al fine di evitare il coinvolgimento di tanti pacifici manifestanti addossati a una scogliera.

Come si evince, in quelle aule e nei corridoi c’è gente di ogni tipo ed estrazione sociale e tanti non sono affatto violenti ma semplicemente pernottano. I personaggi sono tanti ed ognuno ha una storia a sé. Ma la gravità dei fatti è tale che va oltre i singoli, che pure hanno la loro importanza, perché ciò che successe quella notte è quasi inenarrabile e le immagini, in cui il regista cerca di rendere chiara l’idea degli avvenimenti, sono degni di un film horror.


“Questo è un film che non doveva essere fatto”, commenta Daniele Vicari e dunque l’idea del progetto era di un film da cui stare lontani da quello che racconta e per le implicazioni politiche lo scopo principale era quello che si informare non solo il pubblico ma la gente in generale affinché non accadesse mai più. Per questi motivi, per ricostruire Genova, la produzione scelse come allocazione Bucarest, lontano dai veleni che serpeggiavano intorno all’idea iniziale.

Difficile scegliere un protagonista sopra gli altri, ma uno dei personaggi più importanti, almeno come testimonianza è quello di Elio Germano, un giornalista che si trova nella scuola Diaz durante l’irruzione. Attore, sempre impegnato nei progetti in cui crede, che al tempo affermò “Tutti noi che lo abbiamo interpretato (130 attori, provenienti da mezza Europa) eravamo animati da un forte senso di partecipazione civile: non il desiderio di esprimere una performance attoriale, quanto di raccontare fatti di gravità inaudita. Senza però la voglia di creare tifoserie di alcun genere: nel film c’è la realtà documentale degli atti del processo.” Poi ci sono tanti attori noti al pubblico sia tra i poliziotti che tra gli altri, come il povero anziano pensionato pacifista Anselmo del buon Renato Scarpa, emblema dei malcapitati.

“La più grave sospensione dei diritti democratici in un paese occidentale dopo la seconda guerra mondiale” la chiara condanna di Amnesty International.
Più che descritto, il film va visto (è una fatica) per non dimenticare.



Riconoscimenti
David di Donatello 2013
Miglior produttore
Migliore sonoro
Miglior montaggio
Migliori effetti speciali visivi
Candidatura miglior film
Candidatura miglior regista
Candidatura miglior attore non protagonista a Claudio Santamaria
Candidatura miglior fotografia
Candidatura miglior colonna sonora
Candidatura miglior scenografia
Candidatura migliori costumi
Candidatura miglior trucco
Candidatura migliori acconciature
Bari International Film Festival 2013
Premio per il miglior produttore
Nastri d’argento 2012
Miglior produttore
Migliore montaggio
Miglior sonoro
Candidatura regista del miglior film
Candidatura migliore sceneggiatura
Candidatura migliore scenografia
Candidatura migliore colonna sonora
Festival di Berlino 2012
Premio del pubblico della sezione Panorama






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