Donnie Brasco (1997)
- michemar

- 17 ott
- Tempo di lettura: 2 min

Donnie Brasco
USA 1997 poliziesco 2h7’
Regia: Mike Newell
Soggetto: Joseph D. Pistone, Richard Woodley (My Undercover Life in the Mafia)
Sceneggiatura: Paul Attanasio
Fotografia: Peter Sova
Montaggio: Jon Gregory
Musiche: Patrick Doyle
Scenografia: Donald Graham Burt
Costumi: Aude Bronson-Howard, David C. Robinson
Al Pacino: Benjamin “Lefty” Ruggiero
Johnny Depp: Joseph D. Pistone/Donnie Brasco
Michael Madsen: Dominick “Sonny Black” Napolitano
Bruno Kirby: Nicky Santora
James Russo: Paulie Cersani
Anne Heche: Maggie Pistone
Željko Ivanek: Tim Curley
TRAMA: Un agente dell’FBI sotto copertura si infiltra nella mafia e scopre di identificarsi molto di più con la malavita, a scapito della sua vita di tutti i giorni.
VOTO 6,5

È la storia vera dell’agente FBI Joe Pistone che vive da infiltrato nella malavita di New York sotto il falso nome Donnie Brasco. Donnie riesce a guadagnarsi la fiducia e a conquistarsi l’amicizia di Lefty Ruggiero, uno dei tanti soldati che non è mai riuscito a scalare i vertici della famiglia Bonanno. Donnie segue fedelmente i consigli di Lefty, che a sua volta si affeziona al giovane infiltrato, trattandolo come un figlio e rivede in lui la possibilità di riscattarsi e scalare le gerarchie della mafia, mettendo a rischio la propria reputazione.


Scritto da Paul Attanasio e basato sul libro ‘My Undercover Life in the Mafia’ di Joseph D. Pistone, è un film dell’inglese Mike Newell, che si era appena fatto notare per il simpaticissimo Quattro matrimoni e un funerale, poi continuando con altri meritati successi e anche in questa occasione dimostra di sapersela cavare, sfatando il mito che solo un americano può raccontare bene la criminalità americana. In questo caso addirittura la mafia, e in particolare mostrando la vita all’interno di una gang, i legami che ivi si consolidano, la disciplina piramidale.


Al fianco di un performante Johnny Depp c’è uno (come sempre) straordinario Al Pacino: l’accoppiata è ben riuscita, non c’è che dire. La particolarità è che se nel meraviglioso Serpico, Pacino era un poliziotto trasformista che si infiltrava nella gente comune per compiere il proprio dovere, qui si capovolgono i ruoli e nel personaggio malavitoso fa amicizia sincera con un agente.


Riconoscimenti
Oscar 1998
Candidatura miglior sceneggiatura non originale






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