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End of Justice - Nessuno è innocente (2017)

  • Immagine del redattore: michemar
    michemar
  • 15 ago 2019
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 24 gen 2024


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End of Justice - Nessuno è innocente

(Roman J. Israel, Esq.) Canada/Em.Arabi/USA 2017 dramma 2h2’


Regia: Dan Gilroy

Sceneggiatura: Dan Gilroy

Fotografia: Robert Elswit

Montaggio: John Gilroy

Musiche: James Newton Howard

Scenografia: Kevin Kavanaugh

Costumi: Francine Jamison-Tanchuck


Denzel Washington: Roman J. Israel

Colin Farrell: George Pierce

Carmen Ejogo: Maya Alston

Lynda Gravatt: Vernita Wells

Hugo Armstrong: Fritz Molinar

Amanda Warren: Lynn Jackson

Sam Gilroy: Connor Novick

Tony Plana: Jesse Salinas

DeRon Horton: Derrell Ellerbee

Amari Cheatom: Carter Johnson

Shelley Hennig: Olivia Reed


TRAMA: Roman è avvocato a Los Angeles e lavora in uno studio che si occupa di clienti, appartenenti a classi sociali bisognose, spesso impossibilitati ad avere una difesa degna di questo nome. Roman, anche per il carattere che ha che lo spinge a non trattenersi dinanzi a palesi ingiustizie, è stato sempre tenuto dal suo collega William Jackson nelle retrovie a preparare la documentazione dei casi. Quando però William viene ricoverato in ospedale senza speranza di recupero tocca a Roman presentarsi in tribunale e già la prima causa gli crea dei problemi. Le cose si complicano quando lo studio viene chiuso e chi si deve occupare dell'operazione comprende le sue doti e ne vuole acquisire le competenze mettendole però a servizio del puro e semplice guadagno. Roman cerca di barcamenarsi fino a quando un giorno si fa tentare da un'azione illegale.


Voto 7

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Il grande Denzel Washington con l’età sta accettando ruoli forti e drammatici, come questo o come l’impegnativo Barriere (qui la mia recensione), che gli portano sempre candidature ai premi prestigiosi oppure, come suo costume, ruoli primari in film d’azione (vedi la saga di Equalizer). Indubbiamente nei personaggi dei drammi ce la sta mettendo tutta e si nota quando non lo premiano come si aspetta, perché Denzel si impegna al massimo ed è ammirevole ma non vede ricompense. E secondo me ci sta rimanendo molto male.

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Anche stavolta è un uomo perdente, una persona che combatte i suoi mulini al vento, è, per scelta del regista Dan Gilroy, Roman J. Israel, Esq. (come il titolo originale del film), un avvocato ruvido, coraggioso e pieno di spirito, che difende i deboli. Sotto un aspetto trasandato ed eccentrico, si troverà a fare il lavoro in primo piano dopo che per tanto tempo nello studio dove opera faceva solo “manovalanza”, cioè compiti di secondo piano, e dovrà affrontare diversi problemi. Le cose poi si complicano ancora di più quando lo studio viene chiuso e Roman, dopo aver cercato per un po' di tempo di trovare una soluzione qualsiasi, un giorno si fa tentare da un'azione illegale e tutto il castello di carte della sua moralità crolla di colpo.

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Mirabile la prestazione dell’ormai 64enne attorone che ha sempre accettato e affrontato le sfide degli innumerevoli personaggi della sua bella carriera. "Dan e io abbiamo parlato ampiamente degli aspetti spirituali ed etici della sua sceneggiatura” ha avuto modo di raccontare Denzel Washington che per questo ruolo ha corso per gli Oscar. “È un uomo molto buono che fino ad un certo punto ha avuto solo due cose nella vita, la legge e il suo capo, e ora che questi non c’è più deve darsi da fare". Roman ha trascorso 40 anni in una stanza sul retro, "combattendo per i diseredati e sotto-rappresentati” ha spiegato invece il regista Gilroy. “È stata la sua passione divorante. Roman ha dedicato la sua vita al servizio della gente, ma trova scomodo poi essere in pubblico. Si sente a disagio, incapace di andare troppo lontano. Il suo imbarazzo si vede in tutto, nel suo modo di camminare, nel modo di parlare, in ogni grammo del suo essere". "Roman non ha alcun filtro” conclude Washington. “In lui non c’è nessuna possibilità di compromesso. È così idealista, puro, così moralmente sincero che non ha pazienza con le persone che non vedono le cose della giustizia come lui. Finisce per ferire le stesse persone che sta per proteggere. È inesperto su come trasmettere le sue conoscenze e così non va troppo lontano, si mette sempre nei guai".

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Non è facile vedere in altre occasioni questo straordinario attore in panni così dimessi e contorti, non è personaggio che si ripete frequentemente nelle trame: è un non-eroe che fa star scomodi in poltrona e che sicuramente viene facilmente rifiutato da qualsiasi interprete. È scomodo incontrare nella vita Roman J. Israel, Esq., è antipatico rappresentarlo, ma è impegnativo e apprezzabile diventarlo sullo schermo e Denzel ci riesce molto bene perché trasmette tutto ciò. Spero per lui che prima o poi arrivi la ricompensa che lui aspetta per questi sforzi artistici: è un grande!


Riconoscimenti

2018 - Premio Oscar

Candidatura per il miglior attore a Denzel Washington

2018 - Golden Globe

Candidatura per il miglior attore in un film drammatico a Denzel Washington


 
 
 

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