Fino all'ultimo indizio (2021)
- michemar

- 5 feb 2023
- Tempo di lettura: 4 min
Aggiornamento: 25 mag 2023

Fino all'ultimo indizio
(The Little Things) USA 2021 poliziesco 2h8’
Regia: John Lee Hancock
Sceneggiatura: John Lee Hancock
Fotografia: John Schwartzman
Montaggio: Robert Frazen
Musiche: Thomas Newman
Scenografia: Michael Corenblith
Costumi: Daniel Orlandi
Denzel Washington: vicesceriffo Joe "Deke" Deacon
Rami Malek: det. Jim Baxter
Jared Leto: Albert Sparma
Chris Bauer: det. Sal Rizoli
Michael Hyatt: Flo Dunigan
Terry Kinney: cap. Carl Farris
Natalie Morales: det. Jamie Estrada
Sofia Vassilieva: Tina Salvadore
Isabel Arraiza: Ana Baxter
Joris Jarsky: serg. Rogers
Glenn Morshower: cap. Henry Davis
TRAMA: Il vicesceriffo della Kern County, Joe "Deke" Deacon viene mandato a Los Angeles per quello che doveva essere un veloce incarico di raccolta di prove. Al contrario, si trova coinvolto nella caccia al killer che sta terrorizzando la città. A guidare l'indagine c'è il sergente Jim Baxter che, colpito dall'istinto di Deke, richiede il suo aiuto non ufficiale. Mentre danno la caccia al killer, Baxter ignora che l'indagine sta riportando a galla alcune situazioni vissute in passato da Deke, svelando segreti scomodi che potrebbero mettere a repentaglio molto più che il suo caso.
Voto 6

Tutto inizia allorquando nella Los Angeles del 1990, il vicesceriffo della contea di Kern Joe "Deke" Deacon (Denzel Washington) viene chiamato nel distretto della polizia della città per raccogliere prove forensi relative a un recente omicidio. Deacon, un ex detective messo sotto pressione per andare in pensione dai suoi superiori del dipartimento, accompagna il nuovo detective capo Jimmy Baxter (Rami Malek) sulla scena di un nuovo omicidio a Los Angeles. Deacon nota somiglianze tra il modus operandi del delitto con un vecchio caso di omicidio seriale che non è stato in grado di risolvere durante i suoi giorni come detective. Deacon inizia a indagare su Albert Sparma, un potenziale sospetto che lavora in un negozio di riparazioni in prossimità degli omicidi. Questi vanifica il tentativo del poliziotto di pedinarlo, ma, in seguito, viene portato per un interrogatorio dove non collabora e schernisce i detective. L'uomo viene rilasciato dopo aver provocato Deacon.

Innegabile che l’inizio della trama pare molto simile ai tanti polizieschi di tipo procedurale, ma poi si avvia invece in un percorso più profondamente psicologico, sia per la malefica predisposizione del killer, che per il passato che tortura l’anima e la professionalità dell’ex detective ora semplice vicesceriffo che i superiori voglio pensionare, affinché abbandoni una funzione che non lo fa vivere sereno. Joe si era arenato in una zona limitrofa e rurale ormai, cercando di dimenticare il fallimento di quella indagine che lo aveva relegato in secondo piano nel piccolo distaccamento di polizia, un oscuro evento passato di cui non siamo a conoscenza all'inizio ma che siamo destinati a recepire man mano che la storia va avanti. Una piaga che fa fatica a rimarginarsi. La sua resurrezione passa da questi nuovi avvenimenti e si mescola tra la buona volontà e la diffidenza, a seconda di chi lo affianca. Il sostituto con cui viene a conoscenza, che è un esperto di media, l'intraprendente JimBaxter, non è inizialmente impressionato dall’anziano collega ma questo non gli impedisce di invitarlo a seguirlo e approfittare della sua esperienza ed inizia così una collaborazione non convenzionale rivolta all’indagine per omicidio verso uno strano personaggio: i loro sospetti sono tutti rivolti a Albert Sparma (Jared Leto, camaleontico e malefico come sa essere solo lui).

È un maledetto gioco psicologico tra il gatto e il topo, con l’animaletto che è solo apparentemente facile da catturare e che invece risulta abile e provocatorio, spesso irridente, come un torero sicuro delle sue mosse. Più quest’ultimo schernisce i suoi cacciatori, più i due si disorientano e in particolare Deacon si innervosisce, anche perché dall’alto del suo sesto senso e dell’esperienza accumulata è convinto di avere tra le mani finalmente il colpevole. Il vero problema è che non si riesce ad incastrarlo e a non farlo cedere e cadere dal suo piedistallo di sicurezza interiore. Le continue provocazioni del sospettato causeranno l’irreparabile: dopo l’incidente violento che determina la chiusura forzata dell’indagine non resta che dover obbligatoriamente trovare una prova, quella prova che non si trova. Ancora una volta, il risvolto mentale prende il sopravvento e il caso di chiude per forza di cose. Alla fine non c’è altro fa fare e dimenticare, per passare ad altro.

L’ottimo Denzel Washington sa come esternare, anche reprimendo i sentimenti, un personaggio sofferto come il suo Deke, un poliziotto in cerca della sua anima, che ha perso assieme al suo senso di umanità, la sua ragione di vivere. Cerca anche speranza. Si è sempre affidato a cose esterne, ora invece è costretto a guardarsi dentro.
Rami Malek invece è un giovane detective ignaro del terribile futuro che lo aspetta, anche se per il suo personaggio il vero scopo è raggiungere la verità e ottenere giustizia allo stesso tempo. Trova delle similitudini anche con il vicesceriffo perché entrambi rimangono bloccati nel tentativo di capire cosa sia successo e di scoprire chi essi siano veramente, rendendosi conto, che poi è lì il segreto: che una o più verità che verranno a galla si trovano, sempre e solo, cercando attentamente tra i piccoli indizi, tra le “piccole cose”, come suggerisce il titolo originale.
Etereo, come sempre, Jared Leto, qui omaggiato dalla candidatura per un Golden Globe, entra nel suo personaggio perfido come in un abito su misura, in cui – e non lo ha nascosto in un’intervista a proposito del film – gli è entrato nella pelle finendone esausto.

Purtroppo tutte queste belle premesse son diventate promesse non mantenute e se il film finisce in una maniera inaspettata e particolare non basta per poter affermare che l’operazione sia riuscita del tutto. Come capita spesso a John Lee Hancock (autore di Saving Mr. Banks, The Blind Side, The Founder) i soggetti risultano migliori dell’opera compiuta e quindi ogni volta se ne deduce che in mano ad un regista più capace si andrebbe sicuramente ben oltre la sufficienza. Ciononostante, il film è abbastanza interessante e attraversa anche momenti di ottima tensione, non solo per la sceneggiatura ed il montaggio, ma soprattutto per un tris di attori davvero molto bravi. Ed ancora una volta devo rimarcare quanto poco sia riconosciuto l’impegno, la passione e la bravura di Denzel Washington, un gigante in ogni film in cui entra con tutto il suo fisico di grande interprete.

2021 - Golden Globe
Candidatura migliore attore non protagonista a Jared Leto






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