Frontera (2014)
- michemar

- 5 feb 2024
- Tempo di lettura: 3 min

Frontera
USA 2014 poliziesco drammatico 1h43’
Regia: Michael Berry
Sceneggiatura: Michael Berry, Louis Moulinet
Fotografia: Joel Ransom
Montaggio: Larry Madaras
Musiche: Kenneth Lampl, Darren Tate
Scenografia: Mark Alan Duran
Costumi: Daniela Moore
Eva Longoria: Paulina Ramirez
Michael Peña: Miguel Ramirez
Ed Harris: Roy McNary
Amy Madigan: Olivia McNary
Matthew Page: Carl
Julio Cedillo: Ramon
Seth Adkins: Sean
Daniel Zacapa: Abuelo
Lora Martinez-Cunningham: Laura Zamora
Michael Ray Escamilla: Jose
Aden Young: sceriffo Randall Hunt
TRAMA: Il messicano Miguel, padre lavoratore e marito devoto, attraversa il confine illegalmente e si ritrova a essere accusato di avere ucciso la moglie dell’ex sceriffo Roy. Paulina, la moglie incinta di Miguel, è pronta a far di tutto per aiutare il marito ma finisce nelle mani dei contrabbandieri messicani mentre Roy indaga sulla morte della sua amata, dissotterrando prove che potrebbero distruggere il futuro della sua stessa famiglia.
Voto 6

Storie di ordinaria drammaticità dovuta al bisogno di emigrare, di trovare lavoro, di una vita decente, di uscire dalla povertà, spesso spinti a lasciare le famiglie con la speranza che tutto vada bene e che un giorno ci si riunisca. Ma non sempre va così e molto spesso anche peggio.

Al confine tra Stati Uniti e Messico, Miguel Ramirez attraversa illegalmente il confine assieme a Jose per cercare lavoro. Entrato negli Stati Uniti, incontra Olivia, la moglie di Roy, uno sceriffo in pensione, e proprietaria della terra che Miguel sta attualmente attraversando, che, impietosita, offre a lui e al suo compagno Jose acqua e una coperta. Poco dopo, ragazzi del posto che si stanno divertendo a sparare con le pistole dei loro padri senza permesso, decidono di esercitarsi sui due viandanti nel tentativo di spaventarli oltre il confine.

Questo è l’incipit di un film che ci parla, ancora una volta, dell’immigrazione clandestina dettata dalle necessità, senza mai sufficientemente chiedersi chi veramente siano quelle persone, se meritano fiducia, se abbiano bisogno di aiuto. E che vengano accolti bene o male dipende solo da chi li incrocia, indipendentemente dalle direttive governative di questo o quel politico. Chi vive nella frontiera è abituato a questi fenomeni e se ascolta il cuore apre la dispensa.

Ma non è di questo che vuol trattare il film, anche, eventualmente, o per lo meno ne è l’occasione: il vero dramma inizia solo quando i due messicani vengono incolpati ingiustamente di una tragedia che accade proprio in quel frangente di aiuto e siccome sono stranieri clandestini vengono immediatamente arrestati con capi d’accusa gravissimi, così, su due piedi. Nessuno li può aiutare, nessuno può testimoniare a loro favore, tantomeno i veri colpevoli che non vogliono ammettere la bravata compiuta. Quindi, lo sguardo del regista si rivolge al dramma umano dei due uomini accusati, della famiglia che non ha più notizie, del costernato ex sceriffo che ha seri dubbi sulla versione ufficiale dei fatti.

Una storia di ordinaria quotidianità ai confini tra una nazione ricca ed una che non riesce a dare lavoro a tutti. Per non diminuire le potenzialità di una trama di questo genere, Michael Berry si affida ad un buon cast che vede Michael Peña nell’adatto ruolo del migrante e dall’altra Ed Harris che ha le caratteristiche attoriali per rappresentare un uomo che, una volta incontrato l’accusato, intuisce che è tutt’altro che un assassino, ma una persona ingenua, coinvolta in una situazione più grande di lui. Forse è un caso limite, ma solo il vedovo crede all’innocenza di Miguel e solo lui, da vecchio poliziotto, può aiutarlo. Le loro consorti sono Eva Longoria e Amy Madigan, realmente moglie di Ed Harris nella vita.

Un western attuale molto tragico, in cui, per fortuna, ci sono anche persone perbene, come Roy, che cercherà con impegno la verità. Perché oggi, come sempre, se un migrante trova davanti a sé gente prevenuta e razzista non trova scampo.






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