Gli amanti passeggeri (2013)
- michemar

- 22 feb 2022
- Tempo di lettura: 3 min

Gli amanti passeggeri
(Los amantes pasajeros) Spagna 2013 commedia 1h30’
Regia: Pedro Almodóvar
Sceneggiatura: Pedro Almodóvar
Fotografia: José Luis Alcaine
Montaggio: José Salcedo
Musiche: Alberto Iglesias
Scenografia: Antxón Gómez
Costumi: Tatiana Hernández, David Delfín
Javier Cámara: Joserra Berasategui
Raúl Arévalo: Ulloa
Carlos Areces: Fajardo
Lola Dueñas: Bruna
Cecilia Roth: Norma Boss
Hugo Silva: Benito Morón
Antonio de la Torre: Alex Acero
José Luis Torrijo: signor Mas
José María Yazpik: Infante
Guillermo Toledo: Ricardo Galán
Miguel Ángel Silvestre: lo sposo
Laya Martí: la moglie
Blanca Suárez: Ruth
Paz Vega: Alba
Nasser Saleh: Nasser
Susi Sánchez: madre di Alba
Carmen Machi: portinaia
Penélope Cruz: Jessica
Antonio Banderas: León
TRAMA: A bordo di un aereo che dalla Spagna porta a Città del Messico, un gruppo molto variegato di persone si ritrova ad affrontare un pericolo imprevisto. Mentre il bizzarro personale di bordo tenta di mettere da parte i propri problemi personali per assistere i viaggiatori e i piloti tentano di risolvere al meglio la situazione, i passeggeri della prima classe di fronte alla possibilità degli ultimi minuti di vita hanno le reazioni più disparate, dando origine a un'insolita catarsi per scacciare l'idea della morte.
Voto 6

La trama potrebbe ridursi ad un solo rigo, poi però ne consegue un film di 90 minuti in cui succede di tutto. Il tutto è costituito dal comico, perché ufficialmente il film è presentato così, ma si può guardarlo anche come l’ennesimo melodramma di Pedro Almodóvar. Sia chiara subito la sinossi: su un aereo, un gruppo di persone si trova in pericolo. Cosa ha scatenato l’emergenza? Un prologo assurdo e tragicomico: basterà osservare il cameo (a ciò si limiterà l’apparizione) di Penélope Cruz e Antonio Banderas, da lì l’incidente su cui si sviluppa l’intera pellicola.

La verità, almeno come sembra, è che il Pedro de la Mancha nel 2013 è tornato alle origini, che erano davvero delle commedie, anche se erano personalissime e chiaramente tendenti all’ironia sessuale. E non pochi all’uscita di questo film scrissero che più che un ritorno alla commedia è un ritorno alla movida, perché quello che succede a bordo dell’aereo è caotico e rumoroso come una tarda serata estiva spagnola trascorsa bevendo e, perché no, facendo sesso.

Per avere un’idea di quello che accade nell’aereo, basti immaginare che un guasto causato nell’incipit obbliga il pilota a fare il girotondo nel cielo sopra Toledo e mentre nella business class (gli altri, i poveri mortali, drogati se la dormono) alcuni esemplari di varia corrotta umanità (non solo conti in banca anche i conti morali e sentimentali), dalla escort al faccendiere, si esibiscono davanti a tre steward allegramente omosessuali. Tutto qui? No, perché ci sono anche i due piloti, che sono bisessuali. Tutto questo perché, se è vero che l’aereo cadrà, in tanti stanno pensando di godersi gli ultimi attimi della vita ed esorcizzare la morte in arrivo.


Bene, gli ingredienti del cocktail di Pedro Almodóvar sono questi e adesso agitiamo bene e facciamo sgorgare il film in un bicchiere trasparente, affinché possiamo osservare bene il colore, la mescolatura, il profumo e dopo un sorso anche il sapore. Si scopre che la bevanda è… divertente? Forse, anzi sì. Ironico? Certamente. Commedia? Di sicuro alquanto sofisticata. I personaggi sono caricati a molla e non se ne trova uno normale.


Dopo aver utilizzato i suoi due mostri sacri nell’inizio del film, il regista passa a dirigere i tanti altri, molti dei quali sono diventati famosi in seguito ma anche per merito proprio: Javier Cámara, Raúl Arévalo e Antonio de la Torre tanto per cominciare (chi li avrebbe mai immaginati in questi ruoli dopo averli conosciuti bene in ben altri generi?); e poi quelli già noti e fedeli al capo come Lola Dueñas e Cecilia Roth. Un cast numeroso, oltre che rumoroso. E necessario, perché come avverte la didascalia: “Tutto ciò che accade in questo film non ha legami con la realtà.”
Allacciamoci le cinture: è il Pedro Almodóvar che non ti aspetti!






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