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Gold - La grande truffa (2016)

  • Immagine del redattore: michemar
    michemar
  • 19 feb 2020
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 15 mag 2023


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Gold - La grande truffa

(Gold) USA 2016 dramma/avventura 2h


Regia: Stephen Gaghan

Sceneggiatura: Patrick Massett, John Zinman

Fotografia: Robert Elswit

Montaggio: Douglas Crise, Rick Grayson

Musiche: Daniel Pemberton

Scenografia: Maria Djurkovic

Costumi: Danny Glicker


Matthew McConaughey: Kenny Wells

Édgar Ramírez: Michael Acosta

Bryce Dallas Howard: Kay

Corey Stoll: Brian Woolf

Toby Kebbell: Paul Jennings

Rachael Taylor: Rachel Hill

Bruce Greenwood: Mark Hancock

Joshua Harto: Lloyd Stanton

Timothy Simons: Jeff Jackson

Michael Landes: Glen Binkert

Stacy Keach: Clive Coleman

Bill Camp: Hollis Dresher

Macon Blair: Connie Wright

Craig T. Nelson: Kenny Wells


TRAMA: Kenny Wells è un cercatore d'oro, alla disperata ricerca di un colpo di fortuna, che si allea con un geologo e parte alla volta della giungla inesplorata dell'Indonesia. Trovare l'oro sarà difficile ma lo sarà ancora di più non perderlo, soprattutto i due quando si muoveranno tra le sale di rappresentanza degli uomini più potenti di Wall Street.


Voto 6,5

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Il sogno americano. Ancora un sogno, cercato, voluto, combattuto contro tutti, con disperazione, in un mondo già difficile per conto suo, quello della ricerca mineraria, e ancora più difficile perché quando ti assalgono gli squali della finanza il sogno prende un’altra strada. Ancora più nebuloso perché l’alta finanza di Wall Street non fa prigionieri.

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La storia è vera, atrocemente vera e per rendere la situazione più drammatica l’inesperto regista Stephen Gaghan, autore però del buonissimo Syriana (recensione) con l’ingrassato George Clooney, ingaggia un attore adatto a recitare parecchio sopra le righe. Ed ecco allora che Matthew McConaughey si trasforma in un esagitato cercatore d’oro per tradizione familiare, ingrassato pure lui esibendo fieramente uno stomaco da camionista, quasi totalmente calvo e sempre sudato-pienodiwhiskycomeunbarile-sigarettasempreaccesa, che gesticola e strabuzza gli occhi come un predicatore in preda all’ossessione della sua vita. Tutto gira intorno al suo personaggio, senza pausa tra viaggi in Indonesia, sede di un filone d’oro su cui punta la sua vita, litigi e dispetti con i finanzieri che voglio arricchirsi, debiti e fallimenti. Mentali e d’affetto.

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Un’interpretazione così shakerata che ci si stanca solo a guardarlo: il film è tutto su di lui e Matthew regge alla grande, appena attenuato dalla calma dell’amico geologo Édgar Ramírez e dalla rossa bellezza di Bryce Dallas Howard. Alla fin dei conti risulta un personaggio idealista, che si esalta solo per il successo professionale, perfino ingenuo ma fiducioso nell’amicizia vera. E ne fa anche una amara ma realistica morale: “Volete la verità? Quando tutti si stanno arricchendo a nessuno ne frega un cazzo della verità. Io credevo solo di aver vinto alla lotteria. Sa qual è la verità? Mi interessava l’oro. Non mi è mai fregato niente dei soldi.”

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Il film? beh, nulla di speciale, si poteva fare di meglio: manca il colpo di classe, la trovata geniale, ma fa lo stesso impressione, perché è tutto vero, tutto realmente successo. Tutto è sulle spalle di Matthew McConaughey, nell’ennesima trasformazione di un attore che sorprende ogni volta che vuole: dategli il ruolo giusto e lui lo renderà iconico.

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Riconoscimenti

Golden Globe 2017:

Candidatura per la migliore canzone originale


 
 
 

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