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Gunny (1986)

  • Immagine del redattore: michemar
    michemar
  • 9 dic 2022
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 6 dic 2023


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Gunny

(Heartbreak Ridge) USA 1986 guerra 2h10’


Regia: Clint Eastwood

Sceneggiatura: James Carabatsos

Fotografia: Jack N. Green

Montaggio: Joel Cox

Musiche: Lennie Niehaus

Scenografia: Edward C. Carfagno

Costumi: Darryl M. Athons, Deborah Hopper, Glenn Wright


Clint Eastwood: serg. Tom 'Gunny' Highway

Marsha Mason: Aggie

J.C. Quinn: sergente della fureria

Arlen Dean Snyder: serg. magg. Choozhoo

Everett McGill: magg. Malcolm A. Powers

Boyd Gaines: ten. M.R. Ring

Moses Gunn: serg. Webster

Mario Van Peebles: caporale "Stitch" Jones

Vincent Irizarry: caporale Fragetti


TRAMA: Il sergente Highway "Gunny" è un veterano del corpo dei marine. Ha combattuto in Corea e in Vietnam, e ora ha la divisa carica di medaglie. Attualmente fa l'addestratore a cui viene assegnato un plotone di reclute, incaricato di svezzare e di trasformarli in macchine da guerra. Anche lui ha le sue rogne e soprattutto è ancora innamorato della moglie da cui è divorziato. Al termine dell'addestramento, arriva un ordine: invadere Grenada.


Voto 6,5

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Chissà, forse è il viso più arcigno che abbiamo mai visto assumere a Clint, il gunnery sergeant del film in originale (abbreviato nel titolo italiano, mentre quello originale si riferisce ad una battaglia del 1951 in Corea), che impreca, fa a cazzotti, fa il duro con i suoi uomini e tentenna con le donne. Apparentemente, la questione centrale è che necessita riconquistare la piccola isola dei Caraibi di Grenada, 68 miglia a Nordest del Venezuela, detta anche “l’isola delle spezie” (siamo nel 1983) e quindi le truppe vanno addestrate al meglio, prima di fare una figuraccia e dopo aver perso troppe vite umane a Beirut.

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Per mostrare l’aria che tirava, Clint sceglie a sorpresa il metodo della guerra burlesque, come la definirono, un approccio provocatorio, e con la faccia accigliata come non mai, urla come se fosse il sergente Hartman di Kubrick, ma poi litiga con i superiori e nonostante la medaglia d’onore del Congresso avuta in seguito, resta inquieto e di umore nero.

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Alquanto sottovalutato e ritenuto secondario, il film resta tra i più tesi e seri (seppure a prima impressione non sembrerebbe) ed anche bizzarro di tutta la filmografia clintiana per le importanti caratteristiche che contiene: l’aria da caserma, la mascolinità che si indebolisce verso il sesso femminile, la voglia di riconquistare la donna che lo aveva piantato, la boxe con i commilitoni, i piccoli reati commessi da borghese, i battibecchi con il caporale Stitch.

Credo che andrebbe rivisitato meglio e giustamente rivalutato.


Riconoscimenti

1987 – Premio Oscar

Candidatura miglior sonoro


 
 
 

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