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Honkytonk Man (1982)

  • Immagine del redattore: michemar
    michemar
  • 22 feb 2023
  • Tempo di lettura: 4 min

Aggiornamento: 19 mag 2023


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Honkytonk Man

USA 1982 dramma 2h2’


Regia: Clint Eastwood

Soggetto: Clancy Carlile (romanzo)

Sceneggiatura: Clancy Carlile

Fotografia: Bruce Surtees

Montaggio: Joel Cox, Michael Kelly, Ferris Webster

Musiche: Steve Dorff

Scenografia: Edward C. Carfagno

Costumi: Glenn Wright


Clint Eastwood: Red Stovall

Kyle Eastwood: Whit Wagoneer

John McIntire: nonno Wagoneer

Alexa Kenin: Marlene Mooney

Verna Bloom: Emmy Wagoneer

Matt Clark: Virgil Wagoneer

Barry Corbin: Derwood Arnspriger

Jerry Hardin: Snuffy

Tim Thomerson: poliziotto

Macon McCalman: dottor Hines

Joe Regalbuto: Henry Axle


TRAMA: Sono gli anni della Grande Depressione. Red Stovall è un cantante country, tisico, giramondo e affezionato all'alcool, che vuole andare a Nashville per un festival. Con lui partono il vecchio nonno e il nipote Whit. Il viaggio picaresco si conclude con l'incisione del primo disco di Red, ma anche con una tragedia.


Voto 7

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Come una storia tra le tante scritte e raccontate dal cinema statunitense che riguardano le avventure della gente durante la Grande Depressione, a cominciare dall’iconico Furore di John Ford, il film di Clint Eastwood, incastonato tra i suoi successi più noti degli anni ’70 e ’80 pieni di pistoloni che sparano centinaia di proiettili, è la storia che non ti aspetti: delicata, romantica e musicale. E non è una novità, perché Clint la musica l’ha sempre amata ed anche scritta per i suoi film. Ciò che sicuramente lo ha spinto a questa scelta è il romanzo di Clancy Carlile, qui anche sceneggiatore, che evidentemente lo ha fortemente attratto, dato appunto lo spirito musicale che lo pervade. Ma non solo: è una storia che si confà alla sua mentalità d’autore che ha sempre cercato di inquadrare la mitologia americana anche con piccolissimi eroi. E difatti questo film è davvero un film d’autore che però si rivelò inspiegabilmente un fiasco, e pure quasi totalmente dimenticato ben presto. Eppure, è scritto e narrato bene, conquistando (chi lo guarda) anche dal lato romantico (in senso lato) e drammatico.

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La trama ha il forte sapore dell’avventura e del picaresco. Clint è Red Stovall, uno che sogna la grande carriera come cantante country. Finora, si è esibito solo in piccoli bar o come accompagnatore per gruppi blues. Aveva già successo come compositore, poiché il noto musicista Bob Wills aveva registrato una delle sue canzoni. Durante una visita alla famiglia di sua sorella, fa amicizia con il nipotino Whit e ne nasce un rapporto di forte simpatia, tanto che, alla fine, i due decidono di mettersi in viaggio, con l’aggiunta del nonno, per recarsi a Nashville, patria del country (vedi l’omonimo capolavoro di Robert Altman), dove Red è stato invitato a fare un'audizione al Grand Ole Opry. Il denaro? Eh, quello è il vero problema e per ora lo trovano con gli spettacoli nei bar, ma anche da un furto di polli in cui Red viene catturato dalla polizia e arrestato. Whit, diavolo di un ragazzo, lo libera dalla prigione strappando le sbarre della finestra dal muro con la macchina e una corda, come il più classico dei western. Red cerca anche di riscuotere vecchi debiti dal losco Arnspringer e con i soldi ricevuti possono continuare il viaggio, compreso Marlene, una ragazza che si intrufola nell'auto per fuggire. Durante un controllo di polizia, la ragazza viene scoperta dal poliziotto nel bagagliaio e Red, ovviamente, trova molta difficoltà a spiegare la situazione. Poi, a seguito di un guasto all’auto, i viaggiatori si separano: il nonno viaggia da solo in California, Red prende l'autobus per Nashville, Whit segue pochi giorni dopo con l'auto riparata. Durante il viaggio, le condizioni di Stovall, affetto da grave tubercolosi, peggiorano e a causa di un attacco di tosse, deve addirittura annullare l'audizione, la vera destinazione del suo viaggio. E il suo grande sogno di diventare famoso sembra andare in frantumi.

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Non è una vera avventura? E per giunta rocambolesca da sembrare un romanzo d’evasione fantastica? Lo è, e raccontata da Clint assume una veste particolare, avvincente e appassionante, pur nello spirito di peripezie di un lungo viaggio senza preparazione. All’avventura, appunto. Eastwood racconta la grande America come un road movie con tanto di rito di iniziazione dal punto di vista di un ragazzo, il nipote, ma che è anche uno sguardo sul complesso panorama sociale di quei tempi. Ciò rende il film ancora più bello, per di più tanto malinconico anche dal punto di vista generazionale. Lo aiuta, con grande intuito, il direttore della fotografia, il fidato Bruce Surtees, che gli offre tutto ciò che può: grandi immagini con colori intensi, profondità scenica, cantanti i cui dischi ed esibizioni raccontano le privazioni a cui sono sottoposti. Un mondo (e un modo) romantico e nostalgico. L’oggetto che domina è la chitarra, strumento, prima che musicale, di espressione della personalità, con cui raccontare la sporcizia e la polvere del tempo.

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Sembra incredibile che dopo il suo Firefox - Volpe di fuoco, Clint abbia concepito un film del genere, un contrasto concettuale che sorprende, con un protagonista diametralmente opposto ai suoi primi personaggi cinematografici. Lo dimostra come dipinge il ritratto commovente delle persone di quel tempo, quando non potevano fare piani per il futuro. A quel tempo, vivevano di occasioni, di speranze, come quelle che spinge la sorella ad affidargli il figlio, con l’auspicio che possa portare suo zio in ospedale se le cose si mettessero male. E male si metteranno per davvero. In tutto questo, in tante vicissitudini, Clint canta le sue canzoni, bene anche, facendo diventare la storia un film toccante sui sogni infranti quando tutto era difficile.

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Bel film, che pochi conoscono, che piace sicuramente, scritto bene dall’autore del romanzo che a sua volta si è ispirato breve vita del musicista country Jimmie Rodgers, una delle prime star del country-western, genere caro a Clint. E diventa uno spettacolo nello spettacolo, quale è il film, ascoltarlo cantare i brani dal vivo. Il ragazzino nel ruolo del nipote è suo figlio Kyle, che, oltre ad aver preso parte a diverse pellicole del padre, è un affermato jazzista.



 
 
 

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