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I bambini di Cold Rock (2012)

  • Immagine del redattore: michemar
    michemar
  • 26 feb 2023
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 18 mag 2023


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I bambini di Cold Rock

(The Tall Man) Canada/Francia 2012 thriller/horror 1h46’


Regia: Pascal Laugier

Sceneggiatura: Pascal Laugier

Fotografia: Kamal Derkaoui

Montaggio: Sébastien Prangère

Musiche: Todd Bryanton

Scenografia: Jean-Andre Carriere

Costumi: Angus Strathie


Jessica Biel: Julia Denning

Jodelle Ferland: Jenny

Stephen McHattie: ten. Dodd

Jakob Davies: David

William B. Davis: sceriffo Chestnut

Samantha Ferris: Tracy

Colleen Wheeler: sig.ra Johnson

Eve Harlow: Christine

Katherine Ramdeen: Carol


TRAMA: Quando suo figlio scompare, una madre cerca di sfatare la leggenda dell’Uomo Alto, un’entità che presumibilmente rapisce i bambini.


Voto 6

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Per molti anni, la cittadina di Cold Rock è stata il teatro di alcune misteriose scomparse di bambini, spariti nel nulla senza che nessuno abbia visto niente o trovato mai alcuna traccia. I residenti credono che sia colpa dell’”uomo alto”, un oscuro personaggio che, nell'ombra, porta via i più piccoli per non liberarli mai più. Julia, un'infermiera dalla forte tempra, non ha mai creduto alle superstizioni finché una notte va in camera del figlio e non trova più il bambino.

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I primi minuti del film chiariscono subito la situazione poco confortevole del luogo. Julia Denning è l’idea più attinente che Cold Rock abbia di un medico. Vale a dire che lei è un'infermiera, suo marito defunto era il vero medico della città, e il posto è più che altro una cittadina mineraria morente con poco da offrire alle persone che rimangono. Vediamo una donna mettere al mondo un bambino ed è una gravidanza problematica, il bambino potrebbe non farcela. La madre è molto giovane ed è stata portata a Julia perché l'ospedale più vicino è troppo lontano e la madre della ragazza non vuole attirare troppa attenzione sul bambino. Oltre alla profonda povertà e a una popolazione in rapida diminuzione, Cold Rock ha un segreto: da un po' di tempo, una misteriosa figura conosciuta come The Tall Man rapisce bambini e lo porta via, per non essere mai più visto. In buona sostanza, non solo queste persone stanno perdendo il loro modo di vivere, il loro passato e presente, ma, fatto più grave, stanno anche perdendo il loro futuro. Una cappa di malinconia e terrore incombe sulla cittadina come una nuvola tossica. Julia sta facendo del suo meglio per queste persone: si preoccupa sinceramente di loro e si sente frustrata quando non fanno la cosa giusta, quando continuano a fare scelte sbagliate, a mettere a rischio le loro vite. Ha un figlio e un'amica che si prende cura di lui quando si assenta. Ha già sofferto una perdita e sta cercando di elaborare l’assenza, in una città governata dalla superstizione e da credenze irrazionali, perché queste persone non hanno nessun altro. Ma una notte, nonostante le attenzioni, sparisce anche suo figlio.

Da questo momento inizia la folle impresa di cercarlo, di scoprire che fine fanno i bimbi, dov’è la tana del lupo. Dopo il disperato appello, la aiuta il tenente di polizia Dodd.

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Il regista Pascal Laugier crea un'atmosfera inquietante, collocando lo scheletro arrugginito di una comunità in mezzo alla maestosità premonitrice delle montagne coperte da alberi. Ma non crea un film di mostri, è piuttosto la storia, una favola nera ambientata in una città a cui la crisi economica ha ridotto le speranze, con la poca luce solare che si fa strada tra le nuvole, con le ombre nella foresta e nelle vecchie miniere, la luce fredda e sterile degli ospedali e delle prigioni. Il regista fa un discreto lavoro non solo nel comunicare il dolore e la tristezza con cui vivono queste persone, ma anche nel costringerci a comprendere il loro misero mondo. Se lui raggiunge una meta è quella di farci pensare che in quel luogo niente è come sembra, ma nello stesso tempo tutto è ciò che sembra, seminandoci molti dubbi.

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Non si sta parlando di un grande film, lo schema è risaputo, è sfruttato in altre mille occasioni, ma i presupposti per tenere viva l’attenzione ci sono tutti e l’autore dei fortunati La casa delle bambole – Ghostland e Martyrs se la cava in maniera sufficiente, anche se dispone di un solo nome di pregio nel cast, la bella Jessica Biel che abbandona i soliti ruoli per immergersi in un personaggio disperato ma inarrendevole.



 
 
 

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