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Il capo perfetto (2021)

  • Immagine del redattore: michemar
    michemar
  • 13 giu 2022
  • Tempo di lettura: 4 min

Aggiornamento: 23 mag 2023


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Il capo perfetto

(El buen patrón) Spagna 2021 commedia 2h


Regia: Fernando León de Aranoa

Sceneggiatura: Fernando León de Aranoa

Fotografia: Pau Esteve Birba

Montaggio: Vanessa Marimbert

Musiche: Zeltia Montes

Scenografia: César Macarrón

Costumi: Fernando García


Javier Bardem: Julio Blanco

Almudena Amor: Liliana

Rafa Castejón: Rubio

Óscar de la Fuente: Josè

Sonia Almarcha: Adela

Fernando Albizu: Roman

Manolo Solo: Miralles

Tarik Rmili: Khaled

Celso Bugallo: Fortuna

Francesc Orella: Alejandro


TRAMA: Una compagnia che produce bilance industriali in una piccola città di provincia spagnola attende l'imminente visita di un comitato che deve decidere se è degna di un premio per l'eccellenza: le cose devono dunque essere perfette quando sarà il momento. Tutto però sembra cospirare contro l'azienda. Lottando contro il tempo, Blanco cerca di ripristinare l'equilibrio all'interno della sua azienda. Nel tentativo di appianare i problemi dei suoi dipendenti, finirà per superare ogni limite immaginabile.


Voto 6,5

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Il terzo impegno artistico tra il regista Fernando León de Aranoa e l’attore Javier Bardem è una commedia nera e acida che fa da contraltare al loro primo incontro (I lunedì al sole) dove si parlava di lavoro e lavoratori, di disoccupazione e precariato. Siamo infatti dall’altra parte della barricata perché il protagonista è il padrone delle ferriere, è il capo di un’azienda che produce bilance modernissime e tecnologicamente avanzate di ogni tipo, grandi e piccole, per animali e oggetti, purché perfette, ma l’emblema della fabbrica, sita all’ingresso del capannone, appena oltre il cancello, è una bilancia a due piatti come quella dei nostri avi che però non è mai perfettamente in equilibrio, con uno dei due ripiani più in alto o più in basso. È piuttosto la figura metaforica della vita e dell’invadenza del boss, di Julio Blanco, sempre attivo nel sorvegliare la condotta privata dei dipendenti affinché il loro comportamento personale e familiare non vada ad incidere sulla produttività dell’azienda.

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Duro lavoro, equilibrio, fedeltà” dice la scritta sul muro appena si entra e questo è ciò che lui pretende in ogni momento dalle maestranze e dai responsabili che lo circondano servizievoli. Perché Blanco è affabile, gentile, premuroso con tutti, ma solo apparentemente, ed è proprio lui a non avere una condotta irreprensibile: vedere arrivare, tra le tre stagiste giovani che vengono a fare esperienza in azienda, la bella Liliana e perdere “l’equilibrio” è un tutt’uno. Ma il suo cruccio principale è la presenza rumorosa e fastidiosa di un ex dipendente appena licenziato per i soliti motivi di gestione del personale, che si piazza con i due piccoli figli di fronte al cancello d’ingesso con ombrellone, auto e striscioni contro el buen patrón, proprio nella settimana che agli attende la visita a sorpresa della commissione che deve scegliere la migliore ditta della zona per un premio importante. Importante specialmente per la sua vanagloria. Deve essere tutto perfetto per quel giorno ma questi intoppi rischiano di mandare all’aria le aspettative.

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Nel frattempo, un suo capo reparto importante, che ha una storia segreta con la sua segretaria, sta per essere lasciato dalla moglie, la quale se la fa con un altro dipendente e questi sono solo disturbi al motto a cui tiene tanto. Invadente com’è, interviene presso tutti questi attori amorosi per sistemare le faccende, mentre, dal suo canto, non perde tempo a corteggiare la bella stagista. E il destino colpirà duro quando scoprirà chi sia in realtà questa ragazza attraente e disinibita. Una trama densa di sorprese e novità? Certamente sì, ma il ritmo che impone Fernando León de Aranoa non è invece continuo e a tratti con soste narrative, che non solo rallentano lo svolgimento ma inducono ad una leggera noia. Mezz’ora in meno non avrebbe rovinato.

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Se il film regge ed è degno di attenzione, il merito è tutto di un superpresente Javier Bardem, per tutte le due ore sulla scena con diabolica furbizia, sempre all’erta e ubiquo, con abilità da oratore e convincente con l’interlocutore di turno. Ma non sempre, tanto che qualche volta, la sua invadenza, gli costa reazioni vigorose e anche un bel ceffone. In buona sostanza, gli uomini lo rispettano e lo temono, le donne lo sbeffeggiano e ne diventa preda. Canonicamente, come succede a chi si crede abile, divertente ma manipolatore. Perché Blanco pretende precisione e fedeltà ma è il primo a truccare la bilancia della vita. Con il pretesto di sentirsi il padre putativo di tutti i lavoratori della sua azienda (con la moglie Adela non ha avuto figli) ha un paternalismo falso e cortese ma la necessità di conservare il posto di lavoro da parte dei dipendenti e le relazioni acquisite negli anni presso i politici locali lo hanno reso potente e fortificato nel comportamento sociale.

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Protagonista assoluto quindi Javier Bardem, mimetizzato dietro gli occhiali e sotto una parrucca di capelli più bianche che grigi, mellifluo e indiscreto, finto buono e generoso solo per convenienza (il ribelle fuori dal cancello rifiuta ogni offerta di danaro), traditore che non vuole essere raggirato, falso e sorridente con tutti, ottimo interprete di una sceneggiatura che viaggia tra la commedia e il dramma comico, sicuramente acida al punto giusto, fino ad essere premiato come miglior attore ai Goya 2022 assieme ad altri cinque riconoscimenti. Il film, che si sviluppa nell’arco di una intera settimana, infatti regala un bel finale a sorpresa che però non è opera del protagonista ma di una delle donne della trama: una vendetta tutta al femminile.

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2022 - Premio Goya

Miglior film

Miglior regia

Miglior attore a Javier Bardem

Miglior sceneggiatura originale

Miglior montaggio

Miglior colonna sonora

Candidatura miglior attore non protagonista a Fernando Albizu

Candidatura miglior attore non protagonista a Celso Bugallo

Candidatura miglior attore non protagonista a Manolo Solo

Candidatura miglior attrice non protagonista a Sonia Almarcha

Candidatura miglior attore rivelazione a Óscar de la Fuente

Candidatura miglior attore rivelazione a Tarik Rmili

Candidatura miglior attrice rivelazione a Almudena Amor

Candidatura miglior fotografia

Candidatura miglior produttore

Candidatura miglior sonoro

Candidatura miglior effetti speciali

Candidatura migliori costumi

Candidatura miglior trucco e acconciature

Candidatura miglior scenografia


 
 
 

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