Il Cavaliere Oscuro (2008)
- michemar

- 29 ott 2019
- Tempo di lettura: 4 min
Aggiornamento: 28 dic 2023

Il Cavaliere Oscuro
(The Dark Knight) USA/UK 2008 azione 2h32'
Regia: Christopher Nolan
Soggetto: Bob Kane
Sceneggiatura: Jonathan Nolan, Christopher Nolan, David S. Goyer
Fotografia: Wally Pfister
Montaggio: Lee Smith
Musiche: Hans Zimmer, James Newton Howard
Scenografia: Nathan Crowley
Costumi: Lindy Hemming
Christian Bale: Bruce Wayne / Batman
Michael Caine: Alfred Pennyworth
Heath Ledger: Joker
Gary Oldman: James Gordon
Aaron Eckhart: Harvey Dent / Due Facce
Maggie Gyllenhaal: Rachel Dawes
Morgan Freeman: Lucius Fox
Eric Roberts: Salvatore Maroni
Cillian Murphy: JonathanCrane / Spaventapasseri
TRAMA: Batman e il Commissario Gordon collaborano con Harvey Dent, il nuovo procuratore distrettuale di Gotham City, per catturare il Joker, un folle criminale che svaligia banche. Ma altre forze tramano nell'ombra contro il Cavaliere Oscuro.
Voto 7,5

Lontano mille miglia dal Batman di Tim Burton anche nel secondo step della trilogia, Christopher Nolan ne fa una versione pienamente sua, che si potrebbe definire né prequel né sequel, ma un film totalmente a sé, in quanto a mio parere la figura che dipinge il regista con un attore come Heath Ledger è la più cattiva e perversa mai vista. Il mondo che ci mostra è buio e dominato dall'illegalità e della violenza, i nuovi criminali adottano la mentalità del terrorismo (grattacieli in fiamme, ostaggi torturati in video, indifferenza al denaro). Quindi più che mai il mondo ha bisogno di un supereroe: ecco perché lui è tra di noi.

Già nella prima parte la domanda dominante era: cos'è che fa di un supereroe un vero supereroe oltre agli ultra-poteri, un costume bellissimo che mai si era visto prima, con i muscoli ventrali così scolpiti che incutono timore al primo sguardo? Forse – mi dico - questo Batman è un supereroe già di sua natura, essendo d’animo generoso, mentalmente e fisicamente preparato, pronto ad intervenire in ogni istante della sua vita, proprio come succedeva ad un beniamino delle strips degli anni ‘50/’60 con un personaggio molto simile chiamato Superman o con l’italico Nembo Kid, un giornalista che si cambiava in fretta e furia per mettersi la tuta che lo faceva volare dove serviva mettere ordine e sicurezza. Il Nostro è bello, aitante, ricco e nobile d’animo e si sente continuamente in dovere di arrivare lì dove serve la sua presenza.

Egli prova e ci trasmette l’angoscia che lo abita: e chi non la proverebbe osservando la diffusione del Male che dilaga nel mondo nelle forme più abbiette, come un’epidemia inarrestabile? È sicuramente una visione pessimistica quella del Batman di Nolan, il quale ci organizza un film di certo di intrattenimento (è in fondo il modello di cinema di riferimento) ma poderosamente (potremmo affermare) da popcorn, da godersi appieno guardando esplosioni, inseguimenti, battaglie urbane. Ma anche perché il Joker disegnato sulle membra di uno dei migliori Heath Ledger immaginabili è un personaggio diabolicamente perfetto: esatta raffigurazione del Male nella sua forma più colorata, più fantasiosa e, perfino, e che Dio mi perdoni, affascinante.

Come ci riesce Christopher Nolan? Semplice. Ci porta un modello d’eroe moderno, anche se angosciato, in fondo parecchio melanconico e riempie lo schermo con i fuochi pirotecnici degli attentati di Joker, roboanti, fiammanti, eclatanti, mentre lui (frame rimasto nella storia del cinema) si allontana sghignazzando nel suo sorriso/smorfia. Ovviamente e solitamente lungo (forse troppo? e quando mai Nolan è breve?), il cast è come sempre nutrito ma sono tutti attori e personaggi di contorno ai due giganti: quell’Heath Ledger che ne fa il suo marchio leggendario, che appunto rimarrà nella memoria futura (e purtroppo vicina) a cui l’Academy gli conferirà l’Oscar (postumo, unico caso); e il nostro supereroe, il Batman di turno, il bravo Christian Bale, che si conferma in piena forma nelle vesti scure dell'eroe.

Ma va anche precisato che, a mio parere, il regista mette talmente in risalto la figura del Cattivo che quasi pone in secondo piano il Buono: molta attenzione è rivolta alle sue malefiche azioni fino al punto che quasi avrebbe potuto chiamare il film con il nome del primo. In compenso, rispetto al primo film, ha tempo (e quanto, vista la durata) di descrivere meglio le personalità trascurate precedentemente: quella di James Gordon o quella di Rachel Dawes e addirittura anche quella di Lucius Fox che in questa occasione ha modo di apparire di più sulla scena. Ma soprattutto è il film in cui si sviluppa la trasformazione del sindaco Harvey Dent che diventa Due Facce.

È un momento di crisi e di riflessione sui suoi compiti, quello di Bruce Wayne / Batman: in questo frangente i dubbi lo assalgono, i suoi interventi – riflette – hanno causato azioni di emuli che inevitabilmente fanno una brutta fine, hanno causato molte uccisioni, la popolazione della città è in continuo stato di agitazione, forse ha sbagliato in qualche operazione. Sarà mica il caso di ritirarsi? Ma lo spirito che lo ha spinto dal primo giorno si rifà vivo e decide il gran ritorno, con attrezzatura ancora più moderne ed efficienti, sino ad arrivare ad organizzare un sofisticato di sistema di controllo dei movimenti delle persone che infrange ogni minima regola di rispetto e di privacy, fino a indurre il fidato Lucius Fox a dissentire fortemente. È il momento più drammatico del film, è il momento in cui si concentra maggiormente lo sforzo per mettere fine alle violenze e alle morti. Batman è tornato!
Riconoscimenti
2009 - Premio Oscar
Miglior attore non protagonista a Heath Ledger
Miglior montaggio sonoro
Candidatura migliore fotografia
Candidatura migliore scenografia
Candidatura miglior trucco
Candidatura miglior montaggio
Candidatura miglior sonoro
Candidatura migliori effetti speciali
2009 - Golden Globe
Miglior attore non protagonista a Heath Ledger
2009 - Premio BAFTA
Miglior attore non protagonista a Heath Ledger






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