Il club (2015)
- michemar

- 14 set 2019
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 8 ott 2022

Il club El Club – Cile 2015 dramma 1h38’
Regia: Pablo Larraín Sceneggiatura: Guillermo Calderón, Daniel Villalobos, Pablo Larraín Fotografia: Sergio Armstrong Montaggio: Sebastián Sepúlveda Musiche: Carlos Cabezas Scenografia: Estefania Larrain Costumi: Estefania Larrain
Roberto Farías: Sandokan Antonia Zegers: Sorella Mónica Alfredo Castro: padre Vidal Alejandro Goic: padre Ortega Marcelo Alonso: padre García Jaime Vadell: padre Silva Alejandro Sieveking: padre Ramírez Francisco Reyes: padre Alfonso José Soza: padre Lazcano
TRAMA: Quattro uomini vivono insieme in una casa isolata in una piccola città di mare. Ognuno di loro è stato mandato lì per eliminare i peccati del passato. A vegliare su di loro è il rigoroso occhio di una custode donna ma la loro fragile stabilità viene interrotta dall'arrivo di un quinto uomo, un compagno recentemente caduto in disgrazia che porta con sé quel passato che si erano lasciati alle spalle. Cosa di non poco conto, i cinque uomini sono tutti preti.
Voto 7,5

C'è una casa a La Boca dell'inferno e sulla costa cilena, dove vivono una suora e quattro preti sconsacrati. Perché ciascuno a suo modo ha profanato la sacralità della vita. La vita degli altri, dei bambini che hanno abusato, di quelli che hanno venduto, degli uomini e le donne che hanno tradito e di Sandokan, un infelice senza tetto e senza amore che accompagna gli spostamenti di padre Lazcano, prete pedofilo appena arrivato a destinazione.

Ancora una volta Pablo Larraín ci sbalordisce col suo cinema, col suo approccio libero e il suo cinema frontale, fatto di primi piani che isolano i protagonisti costringendoli a una relazione privilegiata con la propria pena, affinché noi spettatori possiamo guardarli in faccia. Quasi negli occhi, per provare orrore.

Dice l’autore stesso: “Sono sempre stato turbato dai destini di quei sacerdoti che vengono rimossi dalla Chiesa stessa, in circostanze totalmente segrete e mai rivelate all'opinione pubblica. Sono stato educato in scuole cattoliche e ho incontrato molti preti rispettabili, che hanno lavorato e vissuto in base a ciò che chiamano "il percorso alla santità", cioè rispettando la parola di Dio e comportandosi come guide spirituali. Ho anche incontrato sacerdoti che oggi sono in carcere o sono sottoposti a procedimenti penali per diversi tipi di reato. Ma ho anche incontrato sacerdoti che non si sa dove siano finiti o scomparsi. Si tratta di preti che, finiti fuori dal loro percorso, si sono persi. Preti che forse sono stati portati nelle case di riposo nel più completo silenzio. Ma dove sono? Come vivono? Chi sono? Cosa fanno?”

Questo è il loro club, il club dei sacerdoti perduti.


















































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