Il paziente inglese (1996)
- michemar

- 15 ott 2022
- Tempo di lettura: 4 min
Aggiornamento: 17 mag 2023

Il paziente inglese
(The English Patient) USA/UK 1996 dramma 2h42'
Regia: Anthony Minghella
Soggetto: Michael Ondaatje (romanzo)
Sceneggiatura: Anthony Minghella
Fotografia: John Seale
Montaggio: Walter Murch
Musiche: Gabriel Yared
Scenografia: Stuart Craig, Aurelio Crugnola
Costumi: Ann Roth, Gary Jones
Ralph Fiennes: conte László Almásy
Juliette Binoche: Hana
Willem Dafoe: David Caravaggio
Kristin Scott Thomas: Katharine Clifton
Naveen Andrews: ten. Kip Singh
Colin Firth: Geoffrey Clifton
Julian Wadham: Peter Madox
Jurgen Prochnow: magg. Muller
Nino Castelnuovo: D'Agostino
Kevin Whately: serg. Hardy
TRAMA: Alla fine della Seconda guerra mondiale, un uomo gravemente ferito viene condotto da Hana, una infermiera franco-canadese, in un monastero diroccato in Toscana. Non ricorda niente di sé e del proprio passato e l'unico indizio per capire qualcosa è un libro che si porta dietro, una copia delle storie di Erodoto. Nel monastero arriva poco dopo un altro canadese che rivela di essere stato in Nord Africa durante la guerra. Tra i ricordi che riaffiorano, ripercorriamo la storia che aveva visto alla fine degli anni Trenta il paziente, ossia il conte d'origine ungherese Laszlo, entrare nel gruppo della Royal Geographic Society che disegnava le mappe delle zone desertiche. Da qui l'innamoramento, ricambiato, per la bella Katharine, moglie dell'aristocratico Geoffrey, entrambi nella spedizione.
Voto 7

“Ogni notte tagliavo il mio cuore, ma al mattino era pieno di te.”
L’epico adattamento di Anthony Minghella del romanzo di Michael Ondaatje dominò la notte degli Oscar vincendo nove statuette (film, attrice non protagonista Juliette Binoche, regia, fotografia, scenografia, costumi, suono, montaggio e musiche) uguagliando così il primato de L'ultimo imperatore. Un successo di particolare soddisfazione per il regista e sceneggiatore che pensava di non riuscire a realizzare il film intossicato dalla poeticità del romanzo. Infatti, Minghella impiegò tre anni per rielaborarlo, sviluppando in modo considerevole la storia d'amore raccontata.

Siamo alla fine della Seconda Guerra Mondiale, in un monastero bombardato nella campagna italiana. Qui Hana (Juliette Binoche), un’infermiera della Royal Canadian Army, si prende cura di un uomo in fin di vita (Ralph Fiennes), deturpato da gravissime ustioni, che non ricorda il proprio nome e che lei chiama il paziente inglese, per via dell’accento britannico con cui si esprime. L'unico elemento che può dare qualche indizio sulla storia e l’identità dell’uomo è una copia del libro delle Storie di Erodoto che raccoglie, fra le pagine, note scritte a mano, fotografie e ricordi. Mentre si prende cura di lui, Hana legge al paziente le pagine del libro, nella speranza di dargli un po’ di conforto, ma si accorge presto che i ricordi risvegliati sono struggenti e dolorosi, testimonianza di un passato complicato. Al paziente e l’infermiera si uniscono Kip (Naveen Andrews), un affascinante artificiere sikh che l'esercito britannico ha inviato per bonificare il territorio da mine e bombe inesplose, e David Caravaggio (Willem Dafo), un misterioso agente dell'intelligence canadese che per qualche ragione ha avuto in passato dei contatti con il paziente.

Fra gli elementi forniti dal libro, le rivelazioni di Caravaggio e i sofferti racconti del paziente, si riesce a ricostruire la sua identità: si tratta del conte LászlóAlmásy, un cartografo ungherese che prima della guerra esplorava il deserto del Sahara per mapparlo in una spedizione archeologica e di rilevamento della Royal Geographical Society. Del gruppo facevano parte anche degli inglesi: il suo caro amico Peter Madox (Julian Wadham) e Lord Geoffrey Clifton (Colin Firth) con la moglie Katharine (Kristin Scott Thomas), alla guida di un nuovo aereo di loro proprietà. Fra Almásy e Katharine scoppia presto un amore proibito e intenso, che coinvolge entrambi sempre di più, finché un giorno, per paura che suo marito Geoffrey scopra tutto, Katharine interrompe bruscamente la relazione.

Il film possiede due elementi che lo rendono affascinante: la storia, contorta ma classica, appassionata e romantica, e la messa in scena meticolosa e artistica, più volte paragonata allo stile di David Lean, con sequenze aeree fantastiche, una drammatica tempesta di sabbia, sensuali scene d'amore e immagini di puro effetto come i dipinti nella grotta esaminati alla luce di una torcia e gli affreschi della chiesa illuminati da un razzo. La potenza del film e la sua imponenza sul grande schermo meritarono molti riconoscimenti per i risultati artistici e tecnici conseguiti.


Sicuramente è il miglior film di Anthony Minghella, il quale ha sempre avuto una visione di cinema molto romantica esagerando però, a mio parere, le colorazioni estetiche degli intensi sentimenti e una fotografia troppo tradizionale e da cartolina. Basti osservare le sequenze del deserto e della campagna toscana già tante volte utilizzate da svariati registi. Ma soprattutto il film è un vero mélo, genere che – fatta qualche eccezione - lo ha sempre attratto, di cui è fatto il suo cinema, che trovo, specialmente in questa opera amata da moltissimi spettatori, troppo classica, come un romanzone ottocentesco, per fortuna recitato in maniera appassionante da eccellenti interpreti.

Riconoscimenti
Premio Oscar 1997:
Miglior film
Migliore regia
Miglior attrice non protagonista a Juliette Binoche
Migliore fotografia
Migliore scenografia
Migliori costumi
Miglior montaggio
Miglior sonoro
Miglior colonna sonora
Candidatura miglior attore protagonista a Ralph Fiennes
Candidatura miglior attrice protagonista a Kristin Scott Thomas
Candidatura migliore sceneggiatura non originale
Golden Globe 1997:
Miglior film drammatico
Miglior colonna sonora
Candidatura migliore regia
Candidatura miglior attore in un film drammatico a Ralph Fiennes
Candidatura miglior attrice in un film drammatico a Kristin Scott Thomas
Candidatura miglior attrice non protagonista a Juliette Binoche
Candidatura migliore sceneggiatura
Premio BAFTA 1997:
Miglior film
Miglior attrice non protagonista a Juliette Binoche
Migliore sceneggiatura non originale
Migliore fotografia
Miglior montaggio
Miglior colonna sonora






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