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Il segreto dei suoi occhi (2015)

  • Immagine del redattore: michemar
    michemar
  • 10 nov 2022
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 28 mag 2023


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Il segreto dei suoi occhi

(Secret in Their Eyes) USA/UK/Spagna/Corea del Sud 2015 thriller 1h51’


Regia: Billy Ray

Soggetto: Eduardo A. Sacheri (El secreto de sus ojos)

Sceneggiatura: Billy Ray

Fotografia: Daniel Moder

Montaggio: Jim Page

Musiche: Emilio Kauderer

Scenografia: Nelson Coates

Costumi: Shay Cunliffe


Chiwetel Ejiofor: Ray Kasten

Nicole Kidman: Claire Sloan

Julia Roberts: Jess Cobb

Dean Norris: Bumpy Willis

Michael Kelly: Reginald "Reggie" Siefert

Alfred Molina: Martin Morales

Joe Cole: Marzin / Beckwith

Zoe Graham: Carolyn Cobb


Trama: Un team di investigatori dell'FBI, composto da Ray e Jess e dal loro supervisore Claire, è improvvisamente lacerato quando si scopre che la figlia adolescente di Jess è stata brutalmente e inspiegabilmente assassinata. Tredici anni più tardi, dopo una ricerca che ha impegnato ossessivamente i suoi giorni, Ray scopre un nuovo indizio che potrebbe portare alla risoluzione del caso. Nessuno però è preparato allo scioccante segreto che verrà alla luce.


Voto 6,5

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Nel 2002, dopo pochi mesi dall’attentato dell’11 settembre, all'unità antiterrorismo di Los Angeles lavora la squadra composta dall'agente dell'FBI Ray Kasten, la sua migliore amica (di cui è innamorato) Jess Cobb, e i detective Bumpy Willis e Reggie Siefert. La squadra sorveglia una moschea, sospettata di essere una cellula dormiente per nuovi attacchi terroristici secondo un informatore che ha contatti solo con Siefert. Un giorno vengono chiamati per il ritrovamento del cadavere di una ragazza, stuprata e uccisa, abbandonato in un cassonetto della spazzatura vicino alla moschea. Ray scopre inorridito che la vittima era proprio la figlia di Jess, Carolyn, cui lui aveva dato appuntamento in pasticceria per comprare una torta per il compleanno della madre. L'uomo aveva però disdetto l'appuntamento all'ultimo momento, fatto che lo farà sentire per sempre in colpa.

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Nel 2015, Ray torna a Los Angeles e ritrova Claire, ora procuratore distrettuale, e Jess, che nel frattempo è diventata capo della polizia. Si presenta con una importante novità: infatti svela di aver finalmente ritrovato Marzin, il giovane informatore della polizia che lui sospetta come autore di quel vecchio delitto e chiede di riaprire il caso. Trovano indizi e tracce a loro sconosciuti e i segreti del passato tornano a galla mentre iniziano a scoprire la vera e agghiacciante verità. Nel frattempo, Jess, insoddisfatta della legge, decide di prendere in mano la situazione e rintracciare l'assassino, senza pensare fino a che punto dovrà spingersi.

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Il remake hollywoodiano di Billy Ray (più noto come sceneggiatore di Flightplan - Mistero in volo, State of Play, Hunger Games, Captain Phillips - Attacco in mare aperto, in seguito Richard Jewell), a pochi anni di distanza, dell’argentino Il segreto dei suoi occhi, Oscar al miglior film straniero 2010, fa un’operazione semplice adattando gli elementi di contorno e soprattutto ambientali dell’Argentina dell’ottimo di Juan José Campanella a quelli americani: il baseball al posto del calcio, il modus operandi, la storia d’amore che riempie sottotraccia i rapporti tra l’agente e la ex collega, l’incubo delle Torri Gemelle che sostituisce il clima di paura del Paese sudamericano. Ma soprattutto dà maggior risalto alla questione centrale ancor più personale del dolore mai placato della mamma Jess, donna sfiancata dall’ossessione per la vendetta. Oltre ai crucci che affliggono da sempre Ray. L’adattamento al film originale (che si rifà al romanzo di Eduardo A. Sacheri) perde però l’atmosfera – per metà cupa – del thriller argentino che era anche divertente nei momenti leggeri ma sempre avvincente e si adagia su un plot meno articolato e meno penetrante nei caratteri dei personaggi. Qui il tragico finale non viene però allietato dalla piega sentimentale come nell’originale: è solo e soltanto il compimento di un percorso inesorabile.

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Le critiche al film dei giornalisti specializzati sono forse eccessive, sicuramente perché l’opera da replicare era un eccellente film dai tanti risvolti psicologici e ambientali, ma se questo fosse stato un film originale sarebbe stato giudicato meglio, anche per il trio d’eccezione che interpretano i personaggi centrali. Chiwetel Ejiofor, che dovrebbe essere il protagonista, è il solito attore che svolge sempre con diligenza il suo compito e si impegna molto per trasmettere la solitudine taciturna con cui convive dopo quell’omicidio che gli ha segnato la vita, ma il fatto che “dovrebbe essere” e non ci riesce è solo perché le due donne sono, come sempre, bravissime. In non poche sequenze, da attrice che raramente viene premiata per il suo enorme talento, Nicole Kidman ruba la scena, mentre Julia Roberts, nel suo atteggiamento spoglio e senza trucco apparente ma mai arresa, è intensa e coinvolgente. È così che le due si impadroniscono del film e lo rendono emozionante, mentre il giallo è ordinario e ingolfato da molti flashbacks non molto ordinati.

Ovunque il film ha riscosso giudizi altalenanti, ma io lo trovo abbastanza interessante e meritevole di essere visto.



 
 
 

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Il Cinema secondo me,

michemar

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