Il viaggio (2016)
- michemar

- 17 set 2019
- Tempo di lettura: 4 min

Il viaggio
(The Journey) UK 2016, drammatico, 1h34’
Regia: Nick Hamm
Soggetto: Colin Bateman (Empire State)
Sceneggiatura: Colin Bateman
Fotografia: Greg Gardiner
Montaggio: Chriss Gill
Musiche: Stephen Warbeck
Scenografia: David Craig, Noel Aherne
Costumi: Kerry Gooding
Timothy Spall: Ian Paisley
Colm Meaney: Martin McGuinness
Freddie Highmore: Jack
John Hurt: Harry Patterson
Toby Stephens: Tony Blair
Ian Beattie: Gerry Adams
Catherine McCormack: Kate Elgar
Ian McElhinney: Rory McBride
Barry Ward: Ian Paisley Jr.
Kristy Robinson: Mary Lou McDonald
TRAMA: 45 anni di violenze e 3500 morti sono il bagaglio che si portano appresso due nemici implacabili come Ian Paisley e Martin McGuiness, costretti a fare un viaggio insieme che cambierà la storia dell'Irlanda e del Regno Unito. Protagonisti di una stagione che pone le basi per un futuro diverso, i due nemici si lasceranno il passato alle spalle per stringere un'amicizia forte e duratura.
Voto 7,5

Per quasi 40 anni, l’Irlanda del Nord è stata lacerata da un violento conflitto che ha causato migliaia di morti. Nel 2006 i protagonisti del conflitto si sono incontrati in Scozia per cercare di raggiungere un accordo di pace. Il successo del negoziato comportava l’accettazione da parte del leader unionista Ian Paisley di condividere il potere con il suo nemico storico, il repubblicano irlandese Martin McGuinnes. Paisley era un sacerdote famoso per la sua retorica anticattolica e la strenua difesa delle sue origini protestanti e britanniche. McGuinnes fu membro e presunto ex capo di stato maggiore dell’IRA, prima di diventare leader del Sinn Fein, il movimento politico dell’organizzazione. I due estremisti erano ai poli opposti e non si erano mai incontrati. Ma per uno strano scherzo del destino intrapresero uno storico viaggio insieme. Questa è la storia di quel viaggio.
Mentre scorrono immagini fotografiche dell’epoca che già da solo esprimono violenza, sangue e odio reciproco tra i due schieramenti irlandesi, leggiamo questa introduzione ai fatti reali che si svolsero e se da un lato si prova sollievo leggendo che si aprivano squarci di ottimismo e di pace tra i due popoli opposti, fa impressione guardare quelle foto in bianco e nero, tristemente reali e sanguinosi.

Presentato Fuori Concorso all’interno della 73.a Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, il film vede l’inusuale storia d’amicizia nata tra due contrapposti leader politici dell’Irlanda del Nord in periodo di conflitto. Uno sviluppo on the road sul vero incontro tra due acerrimi nemici nell'Irlanda del Nord, in cui nonostante le resistenze politiche e una manifesta avversione reciproca, il reverendo Ian Paisley leader del Partito Unionista Democratico e Martin McGuinnes del Sinn Féin, in una giornata passata alla storia, trovano un accordo di pace per mettere fine alla guerra civile che da decenni ha insanguinato l'Irlanda del Nord.
La vicenda prende avvio quando, dopo quarant'anni di tumulti in Irlanda del Nord, tanti morti e moltissimi feriti, anche nell’anima, i leader si incontrano a St. Andrews, in Scozia, nell'ottobre del 2006, per cercare un accordo di pace definitivo e duraturo. Il successo dei colloqui dipende anche dalla collaborazione di potere tra i due uomini e mentre le discussioni vanno avanti in condizioni di estrema crisi, i due sono costretti dalle circostanze a viaggiare sulla stessa macchina. Dopo un primo momento in cui si punzecchiano amaramente a vicenda, Paisley e McGuinness scoprono pian piano di non essere molto differenti e gettano le basi di un'amicizia inaspettata.

Il film, molto ben congegnato, si divide in due tronconi visivi e ambientali: uno è la regia preparata dal governo inglese di Tony Blair assieme al responsabile dell’MI5 britannico, con la presenza dei più vicini collaboratori dei due capi-fazione, con tanto di monitor e microfoni collegati con la monovolume su cui viaggiano i due, l’altro troncone è il veicolo stesso. La gran parte del film si svolge però in quella automobile, in cui il giovane autista – che segretamente è un dipendente dei servizi segreti – ha il compito di sorvegliare e favorire il colloquio tra i due. È lì, in quel piccolo spazio, perfettamente adatto a metterli in contatto anche fisico, in cui devono viaggiare qualche ora per recarsi fino all’aeroporto, è lì che si avrà la speranza e il tempo di farli chiacchierare e decidere il futuro loro dei due popoli. Non è semplice e non è detto che ciò avvenga, perché il reverendo e il rivale non solo non si sopportano ma addirittura si odiano. L’inizio è difficilissimo e non promette nulla di buono, poi chilometro dopo chilometro, minuto dopo minuto, l’atmosfera migliora e tra una punzecchiatura e l’altra cominciano un duello verbale, degno del miglior kammerspiel teatrale, che farà scoprire le carte e tra una battutaccia e una risata che sa più di ghigno che di sorriso i passi si riescono a compiere. Tante sequenze, inframmezzate dalle inquadrature della stanza di coordinamento della delicata operazione, che hanno tutto il sapore di una drammatica pièce teatrale, ottimamente recitata. Un elogio, proprio per questo motivo, va fatto per la fenomenale sceneggiatura di Colin Bateman, i cui dialoghi sferzanti, le battute pungenti, i battibecchi degni di una decrepita coppia di coniugi che si odiano, sono uno dei punti di forza del film. Se la sostanza della trama è tragica, le frasi rimbeccate tra i due la trasformano quasi in commedia, sdrammatizzando di riflesso una situazione altamente tesa. Ma per rendere tutto ciò erano necessari due attori in palla e loro due non hanno deluso: recitazione ad alto livello su cui ovviamente si è innalzato fino al cielo un superbo Timothy Spall. Oltre alla bellissima fotografia di Greg Gardiner, va apprezzato anche un adeguato commento musicale di Stephen Warbeck ben concepito e arrangiato. A dirigere è il regista e produttore inglese Nick Hamm, per molti anni regista teatrale della Royal Shakespeare Company. al centro della scena due attori valenti come il bravissimo Colm Meaney e Timothy Spall, attore secondo me mai sufficientemente apprezzato. Elogio a parte per John Hurt, un attore la cui mancanza peserà per tanto tempo, in un ruolo che lo esalta per le caratteristiche precipue che contraddistinguono la sua classe di recitazione.

Prima dei titoli di coda, sul decollo di quel benedetto aereo privato, leggiamo:
L’8 maggio 2007, Ian Paisley divenne primo ministro dell’Irlanda del Nord, con Martin McGuinnes vice primo ministro. Il loro rapporto è stato talmente buono e la loro amicizia così forte che vennero soprannominati i “chuckle brothers” (i fratelli ridanciani).






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