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In viaggio con Adele (2018)

  • Immagine del redattore: michemar
    michemar
  • 5 set 2019
  • Tempo di lettura: 2 min

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In viaggio con Adele Italia/Francia 2018, commedia, 1h23’


Regia: Alessandro Capitani Sceneggiatura: Nicola Guaglianone Fotografia: Massimiliano Kuveiller Montaggio: Luciana Pandolfelli Musiche: Michele Braga Scenografia: Andrea Castorina Costumi: Katia Dottori


Alessandro Haber: Aldo Leone Sara Serraiocco: Adele Isabella Ferrari: Carla Mariani Patrice Leconte: Dumonde Anna Ferruzzo: Letizia Elena Cantarone: Carmen Achille Missiroli: Matteo

TRAMA: Adele, una ragazza venticinquenne con disturbi psichici, non ha mai conosciuto suo padre e vive da sempre sotto l'ala protettiva della mamma Margherita. Tutto cambia quando la sua esistenza viene stravolta proprio dalla morte improvvisa di quest'ultima. Abbandonata da tutti i parenti, che non hanno nessuna intenzione di prendersene cura, Adele incontrerà Aldo, un vecchio attore sessantacinquenne, arrivato in Puglia proprio per dare un ultimo saluto alla defunta Margherita. Aldo scoprirà di essere il padre di Adele e avrà il compito di dirle la verità. Inizia così un viaggio in una Puglia inospitale dove due perfetti sconosciuti, molto diversi fra loro, trasformeranno una relazione improbabile in qualcosa di unico e indimenticabile, assomigliando a poco a poco a quello che non hanno mai pensato di poter essere insieme: un padre e una figlia.


Voto 6,5



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Questo piccolo e simpaticissimo film indipendente italiano porta l’imprinting dello sceneggiatore di successo che porta il nome di Nicola Guaglianone. Suoi gli script di tanti titoli a noi cari: Lo chiamavano Jeeg Robot, Indivisibili, Benedetta follia, Sono tornato, L’ora legale, ecc.. In questo caso le sue parole servono all’esordio del regista Alessandro Capitani e il suo road-movie instabile, termine che uso per indicare una storia alquanto bislacca e fuori dagli schemi, però con una figura classica della commedia, la coppia impossibile formata da due soggetti totalmente diversi e incompatibili, almeno all’apparenza, perché poi…. poi succede che.


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Sembra una favola, accentuata dai colori pastelli e dalla tuta-pigiama con le orecchie da coniglio che la protagonista Adele porta perennemente, un po’ come il mitico Donnie Darko. Lei è Sara Serraioccco, una ragazza che troviamo solo nei film minori e che invece meriterebbe qualcosa di più importante, chissà, prima o poi succederà, perché è brava e duttile. Ma finalmente vediamo lo straripante Alessandro Haber nel ruolo del co-protagonista e non in quelli che servono a rafforzare il collega in primo piano. I loro dialoghi nevrotici e a volte surreali sono simpatici e frizzanti: un continuo litigio e un perenne rinvio della tappa finale. È un giro di (mezza)Italia a tappe successive, ogni volta con la visione dello struscione del traguardo che invece svanisce puntualmente.


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È un continuo rimbalzo tra località diversissime, nel dolceamaro viaggio che chissà dove porterà, mentre entrambi gli attori danno il meglio di sé: lei, quando non scrive l’ennesimo post-it, sparando frasi anche in dialetto foggiano (anche non essendola); lui, attore di teatro con l’incubo di Toni Servillo, mantenendo l’equilibrio tra l’amante lasciata per questo viaggio allucinante e pieno d’imprevisti, l’appuntamento della vita con un regista francese a Parigi (un cameo di Patrice Leconte!!!) e questa ragazza che improvvisamente si è trovato tra i piedi.

Un film straniante e divertente, molto originale che merita la sufficienza piena.

Alessandro Haber è straripante e Sara Serraioccco è simpaticissima!



 
 
 

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