Inception (2010)
- michemar

- 17 mag 2019
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 29 mag 2023

Inception USA/UK 2010, thriller fantascientifico, 2h28'
Regia: Christopher Nolan Sceneggiatura: Christopher Nolan Fotografia: Wally Pfister Montaggio: Lee Smith Musiche: Hans Zimmer Scenografia: Guy Hendrix Dyas Costumi: Jeffrey Kurland
Leonardo DiCaprio: Dominic "Dom" Cobb Joseph Gordon-Levitt: Arthur Elliot Page: Arianne Tom Hardy: Eames Ken Watanabe: Mr. Saito Dileep Rao: Yusuf Cillian Murphy: Robert Michael Fischer Tom Berenger: Peter Browning Marion Cotillard: Mal Cobb Pete Postlethwaite: Maurice Fischer Michael Caine: Miles Lukas Haas: Nash
TRAMA: Dom Cobb è il ladro più abile nel riuscire ad estrarre segreti preziosi dal profondo del subconscio umano durante i sogni, quando la mente è maggiormente vulnerabile. Se le sue qualità gli sono valse la massima considerazione nel campo dello spionaggio industriale, allo stesso tempo lo hanno trasformato in un fuggitivo costretto a lasciarsi alle spalle tutto ciò che ha sempre amato. Ora gli è offerta la chance di redimersi. Saito, un potentissimo industriale di origine giapponese, chiede a Cobb di tentare l'operazione opposta: impiantare un'idea invece di rubarla. In cambio gli offrirà la possibilità di rientrare negli Stati Uniti dove è ricercato per omicidio.
Voto: 7,5

Il più cervellotico di Christopher Nolan? Probabile! Nolan affronta le dinamiche della psiche nello stato di sonno con la competenza di un esploratore dotato di mappe sconosciute ai più ma anche con la consapevolezza di chi è altrettanto a conoscenza delle alchimie più segrete della macchina-cinema i cui elementi sa distillare con sapienza, cercando anche di evitare il più possibile il ricorso agli effetti speciali. Perché il film è al contempo una riflessione sul funzionamento della psiche, un melodramma, un film d'azione. Il tutto inserito nell'ambigua cornice di quella incapacità di distinguere tra apparenza e realtà che è propria di ogni essere umano quando, nel sonno, crea mondi tanto inesistenti quanto assolutamente 'reali'.

Il difetto maggiore - se così si può chiamare, ma è la caratteristica principale della scrittura - del regista è forse quello di badare troppo a complicare la trama: qui siamo addirittura a cinque livelli narrativi, un record! e poco a disegnare i tratti dei personaggi, che tra l'altro son tanti e più o meno tutti influenzano la storia, con il notevole risultato che il film rimane molto molto affascinante. E intanto continua la sua personale esplorazione della mente, dopo "Memento", "Prestige" e "Il Cavaliere Oscuro". Cast di altissimo livello, su cui emerge ovviamente Leonardo DiCaprio, e quattro Oscar tecnici, meritati.

UNA RIFLESSIONE AGGIUNTIVA (e interessante), dovuta al fatto che ho letto una interessante intervista a Michael Caine a proposito dell’ambiguo finale del film. Leggo quanto segue:
Si svolgeva sul piano della realtà? Era un sogno? Era un sogno dentro un sogno? Tutte domande a cui i fan, per i mesi e gli anni successivi, hanno tentato di dare una risposta sviscerando la trama fino all'osso ed elaborando teorie su teorie. Ricapitolando brevemente: il personaggio di Leonardo DiCaprio conclude quello che deve concludere e riesce finalmente a tornare negli Stati Uniti per riabbracciare i suoi figli. Arriva a casa accompagnato dal personaggio interpretato da Michael Caine e i due vengono accolti da un'immagine che assomiglia in maniera inquietante a quella che DiCaprio ha continuato, per tutto il film, a vedere in svariati sogni. Prima di raggiungere i figli e abbracciarli, DiCaprio fa girare la sua trottola – se cade è sicuro di essere nella realtà, se continua a girare è incastrato in un sogno – ma allo spettatore non è mai dato sapere quale sia il destino del giochino rotante.

Ambiguità, discussioni su internet e ancora più soldi per Christopher Nolan. A distanza di otto anni e dopo innumerevoli dibattiti, ci voleva la flemma serafica di un Sir Michael Caine per dirimere, con invidiabile semplicità, un mistero cinematografico che ha tarmato molti spettatori. Durante l'introduzione a una proiezione di questo film, il premio Oscar per Hannah e le sue sorelle e Le regole della casa del sidro ha raccontato al pubblico presente in sala: «Quando ho ricevuto la sceneggiatura di Inception sono rimasto leggermente perplesso e ho detto a Nolan: "Non capisco dove inizi e finisca il sogno, quando siamo nel mondo onirico e quando in quello reale." Mi ha risposto: "Beh: quando tu sei in scena, quella è la realtà”. Ecco, è semplice: se sono in scena, quella è la realtà. Se non ci sono, è un sogno.»

2011 - Premio Oscar
Migliore fotografia
Migliori effetti speciali
Miglior sonoro
Miglior montaggio sonoro
Candidatura miglior film
Candidatura migliore sceneggiatura originale
Candidatura migliore scenografia
Candidatura miglior colonna sonora
2011 - Golden Globe
Candidatura miglior film drammatico
Candidatura migliore regia
Candidatura migliore sceneggiatura
Candidatura miglior colonna sonora






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