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Interceptor (1979)

  • Immagine del redattore: michemar
    michemar
  • 10 set
  • Tempo di lettura: 3 min
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Interceptor

(Mad Max) Australia 1979 azione/fantascienza 1h28’

 

Regia: George Miller

Sceneggiatura: James McCausland, George Miller

Fotografia: David Eggby

Montaggio: Cliff Hayes, Tony Paterson

Musiche: Brian May

Scenografia: Jon Dowding

Costumi: Clare Griffin

 

Mel Gibson: “Mad” Max Rockatansky

Joanne Samuel: Jessie Rockatansky

Hugh Keays-Byrne: Toecutter

Steve Bisley: Jim “Goose” Rains

Tim Burns: Johnny the Boy

Roger Ward: Fred “Fifi” Macaffee

Geoff Parry: Bubba Zanetti

Jonathan Hardy: giudice Labatouche

Sheila Florance: May Swaisey

Vincent Gil: Crawford “Nightrider” Montazano

Steve Millichamp: Roop

 

TRAMA: Max Rockatansky fa parte di un gruppo speciale di poliziotti motorizzati. Siamo in un futuro prossimo, dominato da violenza, droga e bande di teppisti. Quando uno di questi gruppi si presenta all’orizzonte, Max viene coinvolto in una lotta sanguinosa di cui fanno le spese la moglie e il figlio. Non gli rimane che la strada della vendetta.

 

VOTO 6


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La prima parte è già rivelatrice di ciò che sarà e di quanto caotica e violenta si svilupperà la saga di Mad Max. L’Australia distopica di un prossimo futuro sta affrontando un collasso dell’ordine civile principalmente a causa della diffusa carenza di petrolio e del disastro ecologico in atto. Crawford “Nightrider” Montazano, membro di una banda di di criminali psicopatici in motocicletta, uccide un ufficiale alle prime armi della Main Force Patrol (MFP), una delle ultime forze dell’ordine rimaste, e fugge con la sua ragazza in una macchina speciale molto potente. L’uomo riesce ad eludere la polizia fino a quando il capo dell’inseguimento dell’organizzazione, Max Rockatansky, riesce a guidarlo contro un posto di blocco, provocando un incidente infuocato che uccide sia Nightrider che la sua ragazza.



Non è male come incipit per un film che ha rilevanza non trascurabile nella storia del cinema. Questo è prima di tutto il primo film di una saga che, pur se con uscite distanziate nel tempo, pare non finire mai e ne seguirà Interceptor - Il guerriero della strada (1981), Mad Max - Oltre la sfera del tuono (1985), Mad Max: Fury Road (2015) e Furiosa: A Mad Max Saga (2024).



In secondo luogo, è l’esordio alla regia di George Miller, allora solo 34enne, e sappiamo che seguito abbia avuto e quanto abbia nei decenni a seguire infoltito la serie. Ed infine, il film rappresenta la prima vera affermazione e il lancio della carriera del giovane Mel Gibson, che solo due anni dopo si sarebbe confermato, prima degli altri episodi di Mad Max, con il bel Gli anni spezzati (Gallipoli). In definitiva, un film che significa la svolta decisiva per la serie, il regista e l’attore.



Facilmente questo primo film può sembrare datato e quasi elementare rispetto alle tecnologie odierne e per come si è evoluta la saga, ma è innegabile quanto sia elogiabile la regia di Miller sia per la spontaneità delle scene d’azione e sia per la capacità di evitare formule ripetitive. Caratteristica che, come si avrà modo di osservare, si potrà riscontrare di nuovo negli altri episodi: ogni film ha un tono distinto, ma tutti condividono una forte energia visiva e narrativa. Che poi è stata la fortuna del marchio.



Nel futuro prossimo, quando la legge è solo un ricordo e la strada è l’unica giustizia, Mel Gibson è Max Rockatansky, l’ultimo baluardo contro la follia su ruote: il rombo del V8 è il suono della vendetta.

 


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