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Ippocrate (2014)

  • Immagine del redattore: michemar
    michemar
  • 8 nov 2022
  • Tempo di lettura: 4 min

Aggiornamento: 8 nov 2024

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Ippocrate

(Hippocrate) Francia 2014 dramma 1h42’


Regia: Thomas Lilti

Sceneggiatura: Pierre Chosson, Baya Kasmi, Julien Lilti, Thomas Lilti, Khalladi Shérazade

Fotografia: Nicolas Gaurin

Montaggio: Christel Dewynter

Musiche: Alexandre Lier, Sylvain Ohrel, Nicolas Weil

Scenografia: Philippe van Herwijnen

Costumi: Cyril Fontaine


Vincent Lacoste: Benjamin Barois

Reda Kateb: Abdel Rezzak

Jacques Gamblin: professor Barois

Marianne Denicourt: dottoressa Denormandy

Félix Moati: Stéphane

Carole Franck: Myriam

Philippe Rebbot: Guy

Fanny Sidney: Estelle

Tiphaine Daviot: Jeanne

Jeanne Cellard: M.me Richard

Isalinde Giovangigli: figlia di M.me Richard

Thierry Gary: figlio di M.me Richard

Erwan Laurent: Manu

Christophe Odent: professor Truelle


TRAMA: Benjamin ha la certezza di essere un buon medico, anche se la prima esperienza nel reparto ospedaliero in cui lavora anche suo padre non sembrerebbe confermarlo. La responsabilità è schiacciante e il padre è tutt'altro che presente. Il tirocinio costringerà Benjamin a confrontarsi con i suoi limiti e da qui ha inizio il suo percorso verso la maturità.


Voto 6,5

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Che la Sanità in Italia non se la passi proprio bene è risaputo, in special modo prima della pandemia (ora, forse, si sta più attenti), ma non è che all’estero sia poi tanto diversa la situazione. L’argomento è affrontato dal film del francese Thomas Lilti che tornerà due anni dopo ad occuparsi ancora di medicina e di medici con Il medico di campagna ma in tono da commedia generosa nei confronti di chi cura con passione e buon senso i malati della provincia. Qui, invece, siamo in tutt’altro campo e pretesto, affrontando le magagne della corporazione medica e ospedaliera. Lo dimostra, in maniera quasi scioccante, sin dalle prime sequenze, il film la cui storia è quella del giovane Benjamin che inizia la sua carriera come medico con uno stage nel reparto diretto da suo padre. Sembrerebbe un raccomandato: tutt’altro, essendo quest’ultimo il classico “barone” che non ha tempo di occuparsi dell’addestramento del figlio. Infatti, nonostante il suo entusiasmo iniziale, il giovane viene messo alla prova dall’amara scoperta della realtà della professione a cui è destinato.


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Arrivato, come tutti i principianti entusiasta della nuova vita, incontra Abdel Rezzak, un medico algerino anche lui stagista, ma la prima esperienza lo lascia basito. Durante una notte di guardia, Benjamin va al capezzale di un paziente senzatetto, Jean-Michel Lemoine, che soffre di dolori addominali. Lo rassicura come meglio può e gli prescrive antidolorifici, ma a causa del malfunzionamento del dispositivo, non può eseguire l’elettrocardiogramma che ritiene necessario. La mattina dopo, un collega lo informa che nella notte l’uomo è morto. Benjamin viene quindi convocato dal suo superiore, la dottoressa Denormandy (Marianne Denicourt, che il regista richiamerà sul set del film seguente), per fare il punto su ciò che è accaduto. Il giovane ammette di non aver potuto fare l'esame strumentale necessario ma l’altra gli consiglia caldamente che se gli viene chiesto, deve rispondere che lo ha fatto e che non ha visto nulla di anormale. Se questo è l’andazzo, figuriamoci il resto, pensa sbalordito. Il caso del paziente deceduto deteriora, tra l’altro, il buon rapporto che stava nascendo tra lui e Abdel, poiché Benjamin riferisce alla vedova che era l’altro, non lui, a prendersi cura di suo marito. Bel quadro iniziale!


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Ciò che seguirà nella vita quotidiana dell’ospedale non sarà sempre così irregolare ma piccoli episodi di inefficienza dimostreranno le varie difficoltà che il personale medico e infermieristico affrontano tutti i giorni, i continui rimpalli di responsabilità e le carenze di vario tipo. Il regista si concentra sui rapporti tra colleghi e delle confidenze deluse dei due stagisti. Ma il punto focale cadrà inevitabilmente sulla crescita professionale e umana (quindi un racconto di formazione sui generis) del protagonista che diventa una continua sfida che pone lui e i suoi colleghi (in particolare il medico algerino interpretato da Reda Kateb, premiato con il César come miglior attore non protagonista) di fronte al giuramento richiamato dal titolo, che come sappiamo impone ai medici, anche nelle situazioni più estreme, di perseguire la difesa della vita e il sollievo della sofferenza.


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Che si possano commettere errori nel campo medico è umano e inevitabile, purché restino nella casistica accettabile, ma quando si trovano ostacoli oggettivi il discorso cambia parecchio. Il film però non è un atto generico di accusa, non pratica il qualunquismo, piuttosto è uno squarcio sulla quotidianità dei luoghi di cura e dell’impegno che ci mettono tantissimi operatori, i quali, nella fattispecie, si troveranno alla fine a condividere tutti insieme la protesta contro le anomalie e le storture verso le quali non si sentono responsabili. A cominciare da quel padre che lascia tanto perplesso il giovane Benjamin, il cui viso dimostra continuamente la confusione che lo sta investendo.


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Il protagonista è interpretato dal bravo Vincent Lacoste, attore nato nel 1993 ma già con una carriera invidiabile per quantità di partecipazioni e per la qualità dei film in cui viene ingaggiato (vedere per esempio Illusioni perdute). Nel suo personaggio sa infondere e dimostrare la durezza del tirocinio con le paure e i dubbi suoi e dei suoi pazienti. Che poi è proprio la realtà che si nota facilmente ogni volta che ci si reca in una struttura di cura. Perché il buon Thomas Lilti si occupi di medicina è presto detto: si è laureato in quel campo e ha anche praticato da dottore.

Buon film, apprezzato in patria ma poco conosciuto da noi.

Dal film ne è scaturita l’inevitabile serie TV.


Riconoscimenti

César 2015

Miglior attore non protagonista Reda Kateb

Candidatura miglior attore protagonista Vincent Lacoste

Candidatura miglior attrice non protagonista Marianne Denicourt

Candidatura miglior sceneggiatura originale

Candidatura miglior montaggio



 
 
 

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