Joyeux Noël - Una verità dimenticata dalla storia (2005)
- michemar

- 2 lug 2023
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 9 apr

Joyeux Noël - Una verità dimenticata dalla storia
(Joyeux Noël) Francia/Germania/UK/Belgio/Romania/Giappone 2005 dramma storico 1h56’
Regia: Christian Carion
Sceneggiatura: Christian Carion
Fotografia: Walther van den Ende
Montaggio: Andrea Sedlácková, Judith Rivière Kawa
Musiche: Philippe Rombi
Scenografia: Jean-Michel Simonet
Costumi: Alison Forbes-Meyler
Lucas Belvaux: tenente Gueusselin
Dany Boon: soldato Ponchel
Daniel Brühl: tenente Horstmayer
Guillaume Canet: tenente Audebert
Alex Ferns: tenente Gordon
Benno Fürmann: Nikolaus Sprink
Diane Kruger: Anna Sörensen
Bernard Le Coq: generale Audebert
Gary Lewis: padre Palmer
TRAMA: Nel dicembre 1914, una tregua natalizia non ufficiale sul fronte occidentale della Prima Guerra Mondiale permette ai soldati di entrare in contatto fraterno con i nemici e cogliere l’occasione per farsi un'idea dello stile di vita degli altri.
Voto 6

Prima di tutto, il cenno storico da cui prende lo spunto il film scritto e diretto da Christian Carion.
La Tregua di Natale che ebbe luogo durante la Prima Guerra Mondiale è un termine usato per descrivere diversi brevi “cessate il fuoco” non ufficiali che ebbero luogo durante il periodo natalizio e la Vigilia di Natale tra truppe tedesche, britanniche, belghe e francesi nelle trincee, in particolare quelle tra truppe britanniche e tedesche di stanza lungo il Fronte occidentale nel 1914 e, in misura minore, nel 1915. Anno in cui ci fu anche una tregua natalizia simile tra le truppe tedesche e francesi. Nel 1915 e nel 1916, una tregua fu tenuta anche a Pasqua sul fronte orientale. Nella fattispecie, i soldati del fronte occidentale erano esausti e scioccati dall'entità della perdita di vite umane che avevano sofferto da agosto. La mattina del 25 dicembre, i belgi, i francesi e gli inglesi che presidiavano le trincee intorno alla città belga di Ypres sentirono canti natalizi provenire dalle posizioni nemiche, poi scoprirono che alcuni alberi di Natale erano stati collocati lungo le trincee tedesche. Lentamente, colonne di soldati tedeschi uscirono dalle loro trincee e avanzarono verso il centro della terra di nessuno, dove chiesero agli inglesi di unirsi a loro. Le due parti si incontrarono nel mezzo di un paesaggio devastato dalle granate, si scambiarono regali, chiacchierarono e giocarono a calcio la mattina successiva. Un cantante d'opera, il tenore Walter Kirchhoff, a quel tempo un ufficiale di ordinanza, cantò un canto natalizio.

Portato sul terreno della fiction, il film narra il difficile momento in cui, in quel luogo, la guerra è iniziata da pochi mesi e l’alto spirito con cui è iniziata si sta erodendo. Generali e politici esprimono ancora l'opinione che sarà una guerra breve, ma gli uomini in trincea ne dubitano. Eppure, dopo settimane e settimane di spargimento di sangue e prima di una brutale lotta di logoramento che porterà a milioni di morti, si verificò un fatto fino ad allora impensabile: durante la vigilia del Natale del 1914, i canti nelle trincee francesi, tedesche e scozzesi portarono a un senso di comprensione reciproca e a una tregua temporanea che durò fino al giorno successivo. Gli uomini, sporchi e spettinati, emersero in quella striscia di terreno detta “terra di nessuno” per scambiarsi piccoli regali – sigarette, cioccolatini, vino - e condivisero le foto delle loro mogli e dei loro figli. Ebbero modo di seppellire i loro morti e giocarono persino a calcio. In qualsiasi giorno, in qualsiasi città, quelle attività sarebbero state considerate normali, ma nel bel mezzo di un campo di battaglia, erano surreali. Questo è proprio lo stato d'animo che il Christian Carion voleva catturare e lo realizza in modo sufficientemente efficace.

Prima della guerra, come sempre succede, quegli uomini erano persone qualsiasi, con le loro attività, la loro vita quotidiana, le loro passioni: il tenore berlinese Nikolaus Sprink dovette rinunciare alla carriera e alla donna che amava. Il prete anglicano scozzese Palmer partì volontario per seguire il suo giovane aiutante. Il tenente Audebert andò al fronte lasciando la moglie incinta. E poi ancora, Anna Sörensen, l’amante di Sprink, cercò di intrattenere le truppe, e così via. Vite spezzate, come si suol dire solitamente. Ed ora sono tutti lì, infangati dietro un muro di terra fradicia con il fucile spianato verso quelli che sono stati indicati come “nemici”. Il primo obiettivo del regista è sfruttare l'assurdità della guerra, indicando come le persone possono spararsi l'un l'altro un giorno, scherzare e giocare a calcio il giorno dopo, per poi riprendere i loro fucili. Perché, purtroppo, in guerra è necessario pensare al nemico non come un umano alla sua pari (questo rende più facile uccidere, infatti), e allora Carion fa di tutto per ricordarci che l'unica differenza tra le parti sono le uniformi. Il nazionalismo aveva portato i paesi allo scontro, ma non c'era nazionalismo nella terra di nessuno il giorno di Natale.

Senz’altro è un film più efficace nella prima parte che nella seconda, quando diventa prolisso e poco costruito, ma l’obiettivo lo raggiunge degnamente.
Riconoscimenti
2006 - Premio Oscar
Candidatura come miglior film straniero
2006 - Golden Globe
Candidatura come miglior film straniero






Commenti