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Julieta (2016)

  • Immagine del redattore: michemar
    michemar
  • 3 giorni fa
  • Tempo di lettura: 2 min

Julieta

Spagna/Francia/USA 2016 dramma 1h39’

 

Regia: Pedro Almodóvar

Soggetto: Alice Munro (Fatalità, Fra poco e Silenzio)

Sceneggiatura: Pedro Almodóvar

Fotografia: Jean-Claude Larrieu

Montaggio: José Salcedo

Musiche: Alberto Iglesias

Scenografia: Antxón Gómezs

Costumi: Sonia Grande

 

Emma Suárez: Julieta

Adriana Ugarte: Julieta giovane

Priscilla Delgado: Antía bambina

Blanca Parés: Antía adolescente

Daniel Grao: Xoan

Inma Cuesta: Ava

Darío Grandinetti: Lorenzo

Michelle Jenner: Beatriz

Rossy de Palma: Marian

Susi Sánchez: Sara

Pilar Castro: Claudia

Joaquín Notario: Samuel

Nathalie Poza: Juana

Mariam Bachir: Sanaa

 

TRAMA: Julieta, una professoressa di cinquantacinque anni, cerca di spiegare, scrivendo, a sua figlia Antia tutto ciò che ha messo a tacere nel corso degli ultimi trent’anni, dal momento cioè del suo concepimento. Al termine della scrittura non sa però dove inviare la sua confessione.

 

VOTO 6,5



L’ispirazione di Pedro Almodóvar parte da un tris di racconti di Alice Munro inclusi nel libro “In fuga”: Fatalità, Fra poco, Silenzio, storie che hanno qualcosa in comune e che paiono adattarsi perfettamente all’universo almodovariano.



Julieta, come detto, scrive a sua figlia Antía per chiarire il passato e per riavvicinarla ma, appunto, non sa dove indirizzare la lunga lettera, poiché la ragazza l’ha lasciata appena diciottenne e negli ultimi dodici anni non ha più avuto sue notizie. L’ha cercata con tutti i mezzi in suo potere ed ora si rende conto che è ormai una perfetta sconosciuta.



Il film si svolge in due tempi, centrato dal punto di vista di Julieta. In uno dei tempi (il passato), è una professoressa supplente di filologia classica, e un giorno, viaggiando su un treno, ha una terribile esperienza con la morte, oltre a incontrare l’amore della sua vita e padre di sua figlia, rapporto che vivrà nella maniera più appassionata.



L’altro momento in cui si svolge la trama è 20 anni dopo (eccoci al presente), quando ci troviamo di fronte a una donna più matura, ma tormentata da un passato doloroso, che quando sente riaffiorare vecchi ricordi, è costretta a registrare in un diario la propria vita, l’amore per la giovinezza e sua figlia, Antía.



 E così la pellicola diventa un film sulla perdita, l’abbandono, il passato, ma soprattutto sul silenzio, che in origine doveva essere il titolo del film. A causa di cose mai dette, che non vengono decifrate all’interno dei diversi ambienti, soprattutto della famiglia. Da qui il dolore e il senso di colpa, come spesso succede nei temi del regista nei suoi film più seri, quando cioè evita i toni da commedia. Un continuo velo di malinconia attraversa le fasi della narrazione: pochi i momenti di gioia, tanti quelli drammatici.



Presentandolo in concorso al Festival di Cannes 2016, il regista mette assieme un cast di brave attrici che vestono i panni delle varie donne che attraversano il film (come sempre con Almodóvar), tutte perfettamente in linea con le figure femminili che predilige.



Riconoscimenti

EFA2016

Candidatura miglior film

Candidatura miglior regista

Candidatura miglior attrice a Emma Suárez e Adriana Ugarte

Premio Goya 2017

Migliore attrice protagonista a Emma Suárez

Candidatura miglior film

Candidatura miglior regista

Candidatura miglior sceneggiatura non originale

Candidatura miglior colonna sonora

Candidatura miglior trucco e acconciatura

Candidatura migliori effetti speciali



 
 
 

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