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K-19 (2002)

  • Immagine del redattore: michemar
    michemar
  • 7 mag
  • Tempo di lettura: 2 min
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K-19

(K-19: The Widowmaker) UK/Germania/Canda/USA 2002 thriller 2h18’

 

Regia: Kathryn Bigelow

Sceneggiatura: Christopher Kyle

Fotografia: Jeff Cronenweth

Montaggio: Walter Murch

Musiche: Klaus Badelt

Scenografia: Michael Novotny, Karl Júlíusson

Costumi: Marit Allen

 

Harrison Ford: comandante Alexei Vostrikov

Liam Neeson: comandante Mikhail Polenin

Peter Sarsgaard: tenente Vadim Radtchenko

Steve Nicolson: vicecomandante Yuri Demichev

Joss Ackland: maresciallo Zelentsov

John Shrapnel: ammiraglio Bratyeev

Donald Sumpter: ufficiale medico Gennadi Savran

Tim Woodward: viceammiraglio Konstantin Partonov

Shaun Benson: Leonid Pashinski

Tygh Runyan: Maxim Portenko

 

TRAMA: 1961, nord dell’Oceano Atlantico, piena guerra fredda. Uno dei reattori del primo sottomarino nucleare sovietico, il K-19, è guasto: potrebbe esplodere mettendo a repentaglio non solo la vita dell’equipaggio, ma scatenando una guerra tra le super potenze. Il capitano Alexei Vostrikov deve decidere se seguire gli ordini del Cremlino o salvare la vita dei suoi uomini.

 

VOTO 7


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Nonostante il nome della regista, che si stava affermando sempre più, il film fu una produzione più che altro indipendente, con protagonisti Harrison Ford e Liam Neeson, ispirato ai fatti realmente accaduti al sottomarino nucleare sovietico K-19, il primo equipaggiato con missili nucleari balistici, varato nel 1959. L’incidente del K-19, ritenuto dall’URSS un fallimento, venne coperto dal segreto militare e tenuto nascosto all’opinione pubblica per un trentennio, fino alla caduta del Muro di Berlino del 1989.



Per quanto riguarda il contenuto, siamo alle solite: i politici, soprattutto se incompetenti, fanno tutto per la propria pubblicità ed il successo personale senza riguardo per le perdite umane, mentre il piccolo uomo sottoposto, comandante o meno, soffre e spesso si comporta da eroe difendendo la classe operaia che nel caso specifico è rappresentata dai marinai. Infatti, qui, il capitano del sottomarino Mikhail Polenin (Liam Neeson) preferisce far presente ai funzionari del partito che la sua imbarcazione, in procinto di salpare, non è adeguatamente equipaggiata, ma la propaganda lo spinge ad andare avanti. Risultato: viene sostituito.



Punti di forza del film sono in primis le interpretazioni di Harrison Ford e Liam Neeson, che offrono performance potenti e convincenti nel ruolo degli ufficiali del sottomarino. Il primo interpreta il rigido e determinato capitano Alexei Vostrikov, mentre Neeson è il più empatico e leale Mikhail Polenin. Poi (come fare a meno di considerarlo?) la bravura di Kathryn Bigelow, impeccabile in ogni occasione, come questa, dove sa creare ancora tensione e dramma umano: le scene all’interno del natante sono claustrofobiche e cariche di suspense, mantenendo lo spettatore incollato allo schermo.



Ed infine il riuscito realismo storico, perché la Bigelow plasma perfettamente l’atmosfera della Guerra Fredda e le difficoltà tecniche e morali affrontate dall’equipaggio del K-19.



 
 
 

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