L'esorcista (1973)
- michemar

- 11 giu 2021
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 7 nov

L'esorcista
(The Exorcist) USA 1973 horror 2h2’ (2h12’ versione integrale)
Regia: William Friedkin
Soggetto: William Peter Blatty (romanzo)
Sceneggiatura: William Peter Blatty
Fotografia: Owen Roizman
Montaggio: Norman Gay, Evan A. Lottman
Musiche: Steve Boeddeker
Scenografia: Bill Malley
Costumi: Joseph Fretwell III
Linda Blair: Regan MacNeil
Ellen Burstyn: Chris MacNeil
Jason Miller: padre Damien Karras
Max von Sydow: padre Lankaster Merrin
Lee J. Cobb: ten. William F. Kinderman
Kitty Winn: Sharon Spencer
Jack MacGowran: Burke Dennings
Reverend William O'Malley: padre Dyer
TRAMA: La dodicenne Regan MacNeil, figlia della nota attrice Chris, comincia a dare insoliti segni di squilibrio: dalla sua camera provengono violenti rumori, diventa isterica ed è assillata da sogni terrificanti. Oltre a ciò, un regista amico di famiglia viene trovato morto dopo essere stato da solo con lei. I medici che l'hanno in cura si dichiarano impotenti di fronte alle stranissime manifestazioni di Regan, arrivando a ipotizzare che la ragazza sia posseduta da forze esterne. Di ciò si convince anche la madre, che chiama un sacerdote a visitarla: ma quando il religioso rimane vittima del Maligno che alberga nel corpo di Regan, si deve far ricorso a un vero esorcista, che ingaggia un'epica notte di battaglia col demonio.
Voto 9

Entrato prepotentemente nella storia del Cinema, questo film, il primo grande successo commerciale del genere del terrore, ha esercitato un’enorme influenza sullo sviluppo del filone. Mai prima di allora un film horror era stato oggetto di una simile aspettativa, con miriadi di indiscrezioni sulla lunga fase di post produzione. Basandosi su articoli che raccontavano di un tredicenne del Maryland posseduto da forze diaboliche, il romanziere William Peter Blatty trasformò la vittima in una ragazza, arricchì la storia di dettagli sensazionali, aggiunse pesanti dosi di speculazione filosofico-teologica sulla natura del male e pubblicò il romanzo. La Warner Bros, fiutato l’affare, acquistò i diritti e dopo numerose stesure Blatty riuscì a elaborare una sceneggiatura che piacque finalmente al grande William Friedkin.

Ed eccoci allora davanti alla più affascinante opera cinematografica della paura, al film che non si ha spesso il coraggio di riguardare ma da cui non si ha neanche la forza di staccarsi: ad una prima parte che sembra una ordinaria storia familiare dominata da una latente atmosfera pesante e preannunciante, con un sonoro bassissimo e con dialoghi appena sussurrati, dopo le prime “manifestazioni” subentra la seconda e terribile parte che culmina nella feroce lotta tra padre Karras e lo spirito demoniaco che si è impossessato della ragazza, dopo la tragica morte dell’esorcista più famoso d’America, padre Merrin, personaggio che prende spunto da una persona realmente esistita, il gesuita e paleontologo Pierre Teilhard de Chardin. E proprio da tale personaggio, il magnifico Max von Sydow, che si è sempre dichiarato agnostico, ne ricava una figura ieratica che rimarrà nella storia del cinema, anche per la notevole presenza fisica con il suo metro e 93. Lungo la sua straordinaria carriera, nonostante le sue convinzioni a proposito di fede, ebbe a che fare con diversi ruoli attinenti: giocò a scacchi con la Morte ne Il settimo sigillo, impersonò Gesù ne La più grande storia mai raccontata, e in questo capolavoro di William Friedkin (che, si racconta, non ha mai considerato un horror) sconfigge il demonio. Personaggio che richiedeva ore di trucco per essere invecchiato (all’uscita del film aveva solo 44 anni) ma pochi minuti di scena rispetto agli altri.

Smuovendo paure ancestrali e interiori, soprattutto femminili, nella vicenda compaiono poliziotti scettici, preti con problemi di fede, medici che cercano spiegazioni nella scienza. E donne atterrite, tanto che, tra i vari personaggi, la carriera degli attori rimase marchiata a fuoco dalla partecipazione a questo bellissimo film, in special modo per Linda Blair, che per tutti gli appassionati è e rimarrà l’attrice iconica dell’horror. Nel doppiaggio italiano la voce del demonico Pazuzu è di Laura Betti.

Ne seguirono sequel, imitazioni e variazioni sul tema, ma questo film non ha più avuto eguali.
Capolavoro assoluto, anche a prescindere dai confini del genere.
Riconoscimenti
1974 - Premio Oscar
Migliore sceneggiatura non originale
Miglior sonoro
Candidatura miglior film
Candidatura migliore regia
Candidatura miglior attrice protagonista a Ellen Burstyn
Candidatura miglior attore non protagonista a Jason Miller
Candidatura miglior attrice non protagonista a Linda Blair
Candidatura migliore fotografia
Candidatura migliore scenografia
Candidatura miglior montaggio
1974 - Golden Globe
Miglior film drammatico
Migliore regia
Miglior attrice non protagonista a Linda Blair
Migliore sceneggiatura
Candidatura miglior attrice in un film drammatico a Ellen Burstyn
Candidatura miglior attore non protagonista a Max von Sydow
Candidatura miglior attrice debuttante a Linda Blair






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