top of page

Titolo grande

Avenir Light una delle font preferite dai designer. Facile da leggere, viene utilizzata per titoli e paragrafi.

L'oro di Roma (1961)

  • Immagine del redattore: michemar
    michemar
  • 16 ott 2022
  • Tempo di lettura: 2 min

ree

L'oro di Roma

Italia/Francia 1961 dramma storico 1h36’


Regia: Carlo Lizzani

Sceneggiatura: Carlo Lizzani, Lucio Battistrada, Alberto Lecco, Giuliani G. De Negri

Fotografia: Erico Menczer

Montaggio: Franco Fraticelli

Musiche: Giovanni Fusco

Scenografia: Flavio Mogherini

Costumi: Luciana Marinucci


Irag Anvar: com. Kappler

Gérard Blain: Davide

Paola Borboni: Rosa

Andrea Checchi: Ortona

Anna Maria Ferrero: Giulia

Raniero De Cenzo: rabbino capo

Umberto Raho: Beniamino

Ugo D'Alessio: Orefice

Jean Sorel: Massimo

Filippo Scelzo: Ludovico


TRAMA: Cinquanta chili d'oro da raccogliere in 24 ore per evitare la deportazione in Germania. La comunità ebraica romana riesce a mettere insieme il quantitativo imposto dal maggiore delle SS Kappler, ma viene avviata ugualmente ai campi di sterminio.


Voto 6,5

ree

Dopo l'armistizio italiano i tedeschi occupano Roma e nell'ottobre del 1943 il comandante della polizia tedesca Kappler chiama il presidente della comunità israelitica al suo cospetto e gli ordina di consegnare 50 chili d'oro entro due giorni, altrimenti prenderà 200 capifamiglia in ostaggio. La comunità è divisa tra chi decide di cedere al ricatto e consegnare il poco oro rimastogli e chi non crede nella parola dei tedeschi. Gli ebrei rimasti nel ghetto sono impoveriti dalle leggi razziali italiane e con enorme difficoltà cercano di arrivare alla richiesta.

ree

Su questo episodio reale Carlo Lizzani imbastisce il canovaccio del suo film. Non nuovo a film di argomento bellico (vedi Acthung! Banditi, 1951), egli ritorna all'epoca della guerra civile italiana nel 1961, anno che vide una sorta di rivisitazione in grande stile dell'epoca con molte pellicole realizzate dai registi italiani. L’autore si sofferma sugli sforzi da parte della comunità ebraica di rinvenire l'oro necessario andando oltre le semplici e sofferte storie private, riguardanti per esempio il giovane Davide (Gérard Blain) calzolaio che più che ebreo si sente italiano, contrario al ricatto germanico tanto da arrivare a rompere definitivamente i ponti con la sua comunità per unirsi con la resistenza partigiana, e l'ex studentessa Giulia (Anna Maria Ferrero), figlia di un timido professore allontanato dalla docenza perché israelita. La ragazza vive una tenera storia d'amore con il coetaneo cattolico Massimo (Jean Sorel) ma è combattuta dal sincero affetto per il ragazzo e l'appartenenza al suo gruppo religioso originario. Le varie vicende umane sono accompagnate dal trascorrere del tempo, con la scadenza che si avvicina inesorabile.

ree

Angosciante come un thriller drammatico, il film commuove e avvince soprattutto perché sceglie di mettere in scena un episodio che a distanza di tempo serve da monito e non va dimenticato, come tanti altri simili. Difatti, sabato 16 ottobre 1943 (da cui il ricordo di questo giorno come “sabato nero”) il rastrellamento del ghetto di Roma fu una retata di 1.259 persone, di cui 689 donne, 363 uomini e 207 tra bambini e bambine, quasi tutti appartenenti alla comunità ebraica, effettuato dalle truppe tedesche della Gestapo con la collaborazione dei funzionari del regime fascista, principalmente in via del Portico d'Ottavia e nelle strade adiacenti ma anche in altre differenti zone della città di Roma. Dopo il rilascio di un certo numero di componenti di famiglie di sangue misto (mischlinge) o stranieri, 1.023 rastrellati furono deportati direttamente al campo di sterminio di Auschwitz e soltanto 16 di loro sopravvissero.


Il film completo su YouTube ⬇



 
 
 

Commenti


Il Cinema secondo me,

michemar

cinefilo da bambino

bottom of page