L'uomo nell'ombra (2010)
- michemar

- 5 feb 2019
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 23 ott 2023

L'uomo nell'ombra
(The Ghost Writer) Francia/Germania/UK 2010 thriller 2h8’
Regia: Roman Polanski
Sceneggiatura: Robert Harris, Roman Polanski
Fotografia: Paweł Edelman
Montaggio: Hervé de Luze
Musiche: Alexandre Desplat
Scenografia: Albrecht Konrad
Costumi: Dinah Collin
Ewan McGregor: il ghost writer
Pierce Brosnan: Adam Lang
Olivia Williams: Ruth Lang
Kim Cattrall: Amelia Bly
Kate Copeland: Alice
Marianne Graffam: Lucy
Timothy Hutton: Sidney Kroll
Tom Wilkinson: Paul Emmett
James Belushi: John Maddox
TRAMA: L'ex Primo Ministro britannico Adam Lang è alle prese con la stesura della sua autobiografia. Dopo la tragica morte di un suo collaboratore che lo aiutava, decide di assoldare un ghost writer che possa scrivere il libro per lui. L’incaricato parte quindi alla volta dell'isola di Martha's Vineyard, al largo del Massachussets, dove Lang si è stabilito con la moglie ed il suo staff. Arrivato sull'isola, lo scrittore verrà coinvolto in un complesso gioco di potere, che metterà a rischio la sua stessa vita.
Voto 8

Mai come questa volta Roman Polanski ha guardato al maestro Hitchcock, come successo anche in Frantic, dove una moglie spariva nel nulla. In questo film non svanisce nessuno ma si parte da una morte avvenuta in circostanze misteriose, quella di un ghost writer assunto da un ex primo ministro britannico – troppo simile al Tony Blair che raccontava bugie sulla guerra necessaria in Iraq - per scrivere le sue inutili ma scottanti memorie. L’io narrante è appunto il secondo giornalista scrittore che viene ingaggiato con lauto compenso per terminare il lavoro interrotto e ciò fa tornare inevitabilmente alla mente il Joe Gillis (William Holden) di Viale del tramonto di Billy Wilder.

Anche qui tutto sembra tranquillo, il lavoro è impegnativo ma in fondo semplice e soprattutto ben pagato. Le insidie però ci sono perché il giornalista, di cui non sapremo mai il nome, è tanto ingenuo da essere travolto sia dai numerosi tranelli dell’ambiente familiare del politico che da quelli degli intrighi internazionali. Il protagonista senza nome verrà stritolato dalla trama perversa dei servizi segreti e quando comincerà ad aprire gli occhi sarà troppo tardi.

La perfetta regia di Polanski, premiata con l’Orso d’Argento a Berlino, crea l’atmosfera dark adatta ad accrescere, man mano che la storia si sviluppa, la tensione del racconto e se l’ex premier (Pierce Brosnan) sembra troppo belloccio per una carriera politica, l’affascinante scrittore (un eccellente Ewan McGregor) non è “un uomo che sapeva troppo” di hitchcockiana memoria, piuttosto solo una pedina inconsapevole nel complesso gioco di scacchi. La miscela della storia misteriosa e della complicazione hard boiled creerà l’imprevedibile esito finale, con fogli svolazzanti che segnano non solo la fine del film. Scena, questa, che ci lascia attoniti e senza parole, come una ghigliottina che cade quando meno ce lo aspettavamo.

È evidente che il film richiami parecchio Alfred Hitchcock, soprattutto per il finale, quando l’epilogo tragico non si vede ma si intuisce dal movimento delle persone, dalle auto e dai rumori. Il nome misterioso protagonista? Beh, non lo scopriremo mai, ma questo è un merito dello scrittore del libro da cui nasce questo film veramente bello e da non perdere.
Comunque, Polanski non delude mai!
Riconoscimenti
2011 - Premio César
Miglior regia
Miglior adattamento
Miglior montaggio
Miglior musica
Candidatura miglior film
Candidatura migliore fotografia
Candidatura migliore scenografia
Candidatura miglior sonoro
2010 - Festival internazionale del cinema di Berlino
Orso d'argento per il miglior regista






Commenti