La caduta - Gli ultimi giorni di Hitler (2004)
- michemar

- 15 dic 2024
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 2 set

La caduta - Gli ultimi giorni di Hitler
(Der Untergang) Germania, Austria, Italia 2004 biografico 2h36’
Regia: Oliver Hirschbiegel
Soggetto: Joachim C. Fest (La disfatta. Gli ultimi giorni di Hitler e la fine del Terzo Reich); Traudl Junge e Melissa Müller (Fino all’ultima ora. Le memorie della segretaria di Hitler)
Sceneggiatura: Bernd Eichinger
Fotografia: Rainer Klausmann
Montaggio: Hans Funck
Musiche: Stephan Zacharias
Scenografia: Bernd Lepel
Costumi: Claudia Bobsin
Bruno Ganz: Adolf Hitler
Alexandra Maria Lara: Traudl Junge
Corinna Harfouch: Magda Goebbels
Ulrich Matthes: Joseph Goebbels
Juliane Köhler: Eva Braun
Heino Ferch: Albert Speer
Christian Berkel: Ernst-Günther Schenck
Matthias Habich: Werner Haase
Thomas Kretschmann: Hermann Fegelein
Michael Mendl: Helmuth Weidling
André Hennicke: Wilhelm Mohnke
Ulrich Noethen: Heinrich Himmler
TRAMA: 20 aprile 1945. Berlino sta per essere assediata dalle truppe russe. Adolf Hitler si è rifugiato con gli altri capi del regime nazista nel bunker sotto la Cancelleria. La sua dattilografa Traudl Junge assiste al crollo del nazismo, al tradimento di Himmler, alla fedeltà di Speer e al suicidio di Goebbels, della moglie Magda e all’avvelenamento dei suoi sei bambini. Il führer vorrebbe spingere la Germania a resistere, ma il 30 aprile si suiciderà con Eva Braun.
Voto 7

Implacabile opera cinematografica che esplora gli ultimi giorni del regime nazista attraverso gli occhi dei suoi protagonisti nel bunker di Berlino. Il regista Oliver Hirschbiegel offre uno sguardo intimo su Adolf Hitler, interpretato magistralmente da Bruno Ganz, e sul suo cerchio interno, mentre il Reich si sgretola. Il film è stato oggetto di discussione per la sua rappresentazione umanizzata di figure storiche spesso demonizzate, suscitando dibattiti sulla rappresentazione della storia e sulla comprensione della natura umana anche nelle sue manifestazioni più oscure.
Hirschbiegel costruisce una pellicola che offre un resoconto dettagliato degli ultimi dieci giorni del dittatore, basata anche sulle memorie proprio di quella testimone, la segretaria di Hitler, Traudl Junge, e sul libro di Joachim Fest, film che si è fatto molto apprezzare per la sua rigorosa accuratezza storica e le impressionanti ricreazioni di una Berlino devastata dai bombardamenti.
Bruno Ganz offre una potente interpretazione di Hitler, ritraendolo come una figura meschina e demente, lontana dall’essere comprensiva nell’ambito di un film che esplora anche la devozione cieca dei suoi seguaci, come evidenziato nella scena agghiacciante in cui la moglie di Joseph Goebbels somministra cianuro ai suoi figli.
La pellicola non perde mai il suo focus, concentrandosi sugli eventi all’interno del bunker e sui destini dei principali attori coinvolti. È da ritenersi uno dei film sulla Seconda Guerra Mondiale più finemente realizzati, capace di lasciare un’impressione duratura sullo spettatore.
Ovviamente, senza una adeguata interpretazione degli attori l’opera non avrebbe raggiunto il suo scopo. E difatti tra gli aspetti più interessanti si annovera, come detto, la performance di Bruno Ganz, la cui interpretazione è stata definita come una delle migliori nella storia del cinema a proposito di Hitler. Il film si distingue anche per la scrupolosità della cronaca di quei tempi e la rappresentazione cruda e senza filtri degli ultimi giorni del Terzo Reich, offrendo uno sguardo senza precedenti all’interno del bunker.
Riconoscimenti
Premio Oscar 2005
Candidatura come miglior film straniero
Premio BAFTA 2005
Miglior film indipendente internazionale



























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