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La canzone della vita - Danny Collins (2015)

  • Immagine del redattore: michemar
    michemar
  • 27 nov 2022
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 27 ago

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La canzone della vita - Danny Collins

(Danny Collins) USA 2015 dramma biografico 1h46’


Regia: Dan Fogelman

Sceneggiatura: Dan Fogelman

Fotografia: Steve Yedlin

Montaggio: Julie Monroe

Musiche: Ryan Adams, Theodore Shapiro

Scenografia: Dan Bishop

Costumi: Sophie De Rakoff


Al Pacino: Danny Collins

Annette Bening: Mary Sinclair

Jennifer Garner: Samantha Leigh Donnelly

Bobby Cannavale: Tom Donnelly

Christopher Plummer: Frank Grubman

Nick Offerman: Guy DeLoach

Josh Peck: Nicky Ernst

Katarina Čas: Sophie

Melissa Benoist: Jamie

Giselle Eisenberg: Hope Donnelly

Michael Patrick McGill: Steve

Scott Lawrence: dott. Ryan Kurtz

Eric Michael Roy: Danny Collins giovane


TRAMA: ‎Ispirato da una storia vera, Danny Collins non riesce a rinunciare ai suoi modi di vivere, ma quando il suo manager scopre una lettera di 40 anni prima e non consegnata, che gli è stata scritta da John Lennon, decide di cambiare rotta e intraprende un viaggio sincero per riscoprire la sua famiglia, trovare il vero amore e iniziare una seconda vita.‎


Voto 6-


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Al Pacino interpreta Danny Collins, un’attempata ex-star della musica sul viale del tramonto, dopo una vita fatta di successi, alcol e chissà cos’altro ma soprattutto di sogni infranti. Ha avuto ottime hits ma adesso è solo una serie di ricordi e partecipazioni a show precotti, come vuole il pubblico, che forse manco lo ascolta più: “Sono un presentatore. Un giullare con un microfono” ama definirsi per falsa modestia. Ma in cuor suo rimpiange i bei tempi.


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La sua esistenza, che si trascina con la speranza di una impennata, di un colpo di fortuna, un brano che lo rilanci, un giorno cambia totalmente: gli viene consegnata una lettera a lui indirizzata scritta di proprio pugno da John Lennon ben 40 anni prima di cui ignorava l’esistenza! Addirittura, il mitico Beatle lo invitava a porsi interrogativi sulla sua arte, sulla sua identità, sulla sua posizione in rapporto all’industria, ma soprattutto a se stesso e alle sue aspirazioni. Allora lui, scosso e ritemprato dalle frasi dedicategli, molla tutto e si mette alla ricerca dei familiari dimenticati e ritrova così un figlio mai conosciuto, una nipotina da aiutare, una nuora favolosa. Una nuova possibilità di vita, insomma.


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Film ben quotato e generalmente apprezzato ma che non mi ha suscitato grandi reazioni, trovando la regia dell’esordiente Dan Fogelman piuttosto timida, ma generosamente aiutata da un gruppo di attori importanti che ne migliorano la tenuta: Annette Bening, Jennifer Garner, Bobby Cannavale, Christopher Plummer.

Per fortuna dominano i brani dell’eterno John.



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michemar

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