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La chiave di Sara (2010)

  • Immagine del redattore: michemar
    michemar
  • 26 mar 2023
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 11 mag 2023


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La chiave di Sara

(Elle s'appelait Sarah) Francia 2010 dramma 1h51'


Regia: Gilles Paquet-Brenner

Soggetto: Tatiana De Rosnay (romanzo)

Sceneggiatura: Serge Joncour, Gilles Paquet-Brenner

Fotografia: Pascal Ridao

Montaggio: Hervé Schneid

Musiche Max Richter

Scenografia: Françoise Dupertuis

Costumi: Eric Perron


Kristin Scott Thomas: Julia Jarmond

Mélusine Mayance: Sarah Starzynski

Niels Arestrup: Jules Dufaure

Frédéric Pierrot: Bertrand Tezac

Michel Duchaussoy: Édouard Tezac

Aidan Quinn: William Rainsferd

George Birt: Richard Rainsferd

Joanna Merlin: sig.ra Rainsferd


TRAMA: Nella moderna Parigi, una giornalista scopre che la sua vita si è intrecciata con una ragazza la cui famiglia è stata distrutta durante la Retata del Vel 'd'Hiv nel 1942.


Voto 6

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La notte del 16 luglio 1942 gli ebrei parigini vengono arrestati e ammassati al Velodromo d’Hiver, prima di essere deportati nei campi di concentramento. Sara ha solo dieci anni ma, al sentore dell’arrivo della gendarmeria, rinchiude il fratello minore nell’armadio della camera da letto, promettendogli che un giorno tornerà a riabbracciarlo. Sessant’anni dopo, la giornalista di origini americane Julia, trapiantata in Francia da più di vent’anni, riceve l’incarico di realizzare un reportage sul vergognoso rastrellamento, che la conduce a un’inquietante scoperta: la casa in cui andrà ad abitare con il marito è la stessa in cui viveva proprio la famiglia di Sara. Convinta che la bimba sia sopravvissuta allo sterminio nazista, si mette sulle sue tracce.

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La sua ricerca mette in pericolo la stabilità della sua famiglia e permette anche alla giornalista di istruire i suoi colleghi più giovani sulla storia della collaborazione della Francia con i nazisti. Il suo desiderio di conoscere la verità incide sulla vita di molti altri e il film diventa un potente studio di come il passato e il presente non siano mai veramente isolati.

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Commovente storia, come tutte d'altronde quelle che riguardano l'Olocausto, di una bambina deportata e della giornalista (la solita bravissima Kristin Scott Thomas) che vuole scoprire tutta la sua storia drammatica. Gli eventi partono dal famigerato rastrellamento del Vélodrome d'Hiver di Parigi del 16 e 17 luglio 1942, di cui ogni tanto il cinema si è occupato, soprattutto quello francese.



 
 
 

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